Famiglia : Acanthuridae.
Testo © Giuseppe Mazza
Il Pesce chirurgo a vela (Zebrasoma velifer Bloch, 1795), appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes ed alla famiglia degli Acanthuridae.
Il nome del genere Zebrasoma nasce da “zebra”, il nome latino del noto equino africano, e dal greco “soma”, corpo; evoca cioè un animale “dal corpo zebrato” per le bande insolitamente verticali in un pesce chirurgo.
Il nome specifico velifer, dal latino “velum”, vela e “fero”, portare, aggiunge che si tratta di un pesce “che porta la vela”, per le pinne dorsali ed anali di questo pesce che possono distendersi a mo’ di vele, come nell’affine Zebrasoma desjardinii.
Zoogeografia
Zebrasoma velifer è presente nelle acque tropicali dell’Oceano Indiano, più o meno negli stessi ambienti del Zebrasoma desjardinii, e in più lo troviamo nel Pacifico, dall’Indonesia alle Hawaii ed alle isole Tuamotu e Pitcairn. Come limite settentrionale ha il Giappone, ed a sud la Nuova Caledonia e l’Isola di Pasqua. Pare sia presente anche in Florida per una incauta liberazione dovuta forse ai lussuosi yacht da crociera dotati spesso d’acquari marini con pesci esotici ornamentali.
Ecologia-Habitat
Vive nelle formazioni madreporiche o dove ci sono rocce ricche d’alghe, esplorando il fondo in acque basse, anche torbide, fino a un massimo di 30 m di profondità.
Morfofisiologia
Può raggiungere i 40 cm, ma la taglia normale è di 30 cm circa. Il corpo è piatto, più o meno ovale o tondeggiante a pinne distese. La dorsale ha 4-5 raggi spinosi e 29-33 molli; l’anale 3 raggi spinosi e 23-26 molli; le ventrali sono di taglia molto modesta; le pettorali contano 23-26 raggi inermi; la caudale è troncata.
Il peduncolo caudale reca la lama tagliente tipica dei pesci chirurgo, evidenziata su entrambi i lati da una vistosa macchia blu. Un avvertimento per gli importuni, anche se non è avvelenata.
La bocca ha denti relativamente più grandi degli altri Zebrasoma, perché è un pesce che si nutre d’alghe frondose.
Il corpo mostra 6 larghe bande verticali. La prima, più scura, attraversa l’occhio ed è costellata da numerosi puntini bianchi, presenti anche nella parte anteriore del muso. La seconda, accanto ai puntini che si colorano di giallo-arancio, sfuma su toni più chiari e mostra già dei tratti verticali giallo-arancio che rimpiazzano o precedono l’allineamento dei punti.
Le altre quattro bande verticali contengono solo linee di questo colore, più o meno biforcate con punteggiatura decrescente in basso, su un fondo scuro marrone o grigio bluastro.
La pinna caudale inizia bianca ma diventa subito arancio, per terminare con un bordino blu. Anche le pinne a vela recano numerose strisce giallo-arancio. Sono concentriche e parallele al bordo, visibili solo quando vengono completamente distese.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Il pesce chirurgo a vela vive solitario o in coppia.
Nuota tutto il giorno alla ricerca delle alghe di cui si nutre, e quando si sente minacciato distende, come Zebrasoma desjardinii, la pinna dorsale e l’anale raddoppiando istantaneamente la taglia. Un modo per impressionare gli avversari o guadagnar tempo e fuggire.
Si riproduce in coppia con uova pelagiche affidate alle correnti. I giovani hanno una livrea semplificata a bande verticali gialle e nere. La resilienza è buona, con un possibile raddoppio delle popolazioni in 1,4-4,4 anni, e l’indice di vulnerabilità alla pesca, moderato, segna 37 su una scala di 100. Zebrasoma velifer figura nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo come “Least Concern”, cioè come “Minima preoccupazione”.
Sinonimi
Acanthurus velifer Bloch, 1795; Zebrasoma veliferum Bloch, 1795.
→ Per nozioni generali sui pesci vedere qui.