Famiglia : Balistidae
Testo © Giuseppe Mazza
Xanthichthys mento (Jordan & Gilbert 1882), noto come Pesce balestra dalla coda rossa o Pesce balestra a tratteggio incrociato, appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Tetraodontiformes, ed alla famiglia dei Balistidae che conta 12 generi e 43 specie.
Noti come pesci balestra o pesci grilletto, sono spesso presenti negli acquari pubblici per le loro fantasiose livree. Specie come Balistoides conspicillum, Balistes vetula o Odonus niger, accomunate dalla particolarità anatomica della prima pinna dorsale, il così detto “grilletto”, formato da tre raggi spinosi difensivi, ripiegabili a riposo in un apposito alloggiamento.
Il primo raggio, lungo e robusto, può essere saldamente bloccato, di scatto, alla verticale, incastrandosi in un intaglio del secondo, e solo col movimento volontario del terzo può essere ripiegato sul dorso. Così, anche se il pesce muore ingoiato da un predatore, lo stiletto resterà armato a lungo nel suo stomaco, provocando dolorose ulcere difficili da scordare.
Inoltre, questo meccanismo serve ai Balistidi per dormire tranquilli nella tana: basta sceglierne una dall’ingresso particolarmente basso, dove si entra solo a “grilletto” abbassato, e poi, armandolo durante il sonno, sono certi di non essere trascinati fuori dalle correnti.
A parte il Balistes capriscus del Mediterraneo e dell’Atlantico adiacente, che incoraggiato dalla Corrente del Golfo ha raggiunto le coste inglesi, con le minime termiche sopportate da questa famiglia, i Balistidi sono tutti pesci tropicali frequenti oltre che nell’Atlantico, nell’Oceano Indiano e nel Pacifico.
Il nome del genere Xanthichthys nasce dal greco “ξανθός” (xanthos), che vuole dire giallo carico ma anche rosso, e da “ἰχθύς” (ichthys), pesce, colori ben presenti in questa specie, mentre il genere mento ricorda, dal latino “mentus”, che il mento di questo pesce è molto lungo e sporge, insolitamente, oltre la bocca.
Zoogeografia
Xanthichthys mento vive nel Pacifico occidentale. A titolo indicativo, andando verso Est, lo troviamo dal sud del Giappone e le isole Ryūkyū, alle Isole Ogasawara, nell’atollo di Wake, e poi alle isole Fiji, le Hawaii, l’Isola di Cook, la Polinesia francese, le isole Pitcairn, l’Isola di Pasqua e il Cile, mentre più a Nord raggiunge le Galapagos, le Isole Cocos, la Colombia, il Messico e la California.
Ecologia-Habitat
Xanthichthys mento è una specie bentopelagica che nuota in branchi nelle formazioni madreporiche fra 6 e 130 m di profondità, dove le correnti trascinano fiumi di zooplancton.
Morfofisiologia
Non supera i 30 cm di lunghezza. Il corpo è piatto, romboidale, protetto come in tutti i pesci balestra da un rivestimento di squame ossee.
Il capo, enorme, occupa circa 1/5 della lunghezza del pesce. Gli occhi, posti in alto, possono muoversi, come i camaleonti, in maniera indipendente. La bocca è piccola con labbra sottili. Oltre a 6 denti faringei con funzione triturante, sono presenti i 4 incisivi tipici dei Tetraodontiformes, anche se poi qui non devono spezzare madrepore e conchiglie come fanno gli altri Balistidi, perché il Pesce balestra dalla coda rossa si nutre solo di zooplancton, idroidi e meduse.
Il dorso reca due pinne. La prima è il famoso “grilletto” erettile formato da 3 raggi spinosi, e la seconda, con 29-32 raggi molli, è posta alla stessa altezza dell’anale che conta 26-29 raggi inermi.
Le pettorali hanno 13-15 raggi, mentre le pelviche si sono fuse in una robusta protuberanza che questi pesci spiegano verso il basso per sembrare più grandi agli occhi degli importuni e per ancorarsi, insieme al grilletto, negli anfratti madreporici, offrendo così ai predatori, che vorrebbero estrarli, solo una scoraggiante pelle coriacea e spinosa.
La locomozione normale è affidata principalmente alle ondulazioni sinusoidali della pinna dorsale e dell’anale, che permettono al pesce di muoversi con precisione avanti e indietro, mentre la grande pinna caudale, a trapezio, entra in gioco solo per gli spostamenti veloci.
La livrea mostra un forte dimorfismo sessuale.
Nei maschi il colore del corpo è giallo o arancio, sfumante al verde oliva verso il dorso. I bordi delle squame, scuri, vi disegnano un raffinato tratteggio incrociato a rombi con al centro un puntino turchese. Il capo, più scuro e tendente al blu verdastro, presenta eleganti linee longitudinali turchesi.
Le pinne molli anali e dorsali sono bluastre col bordo giallo, mentre il grilletto è rosso: un chiaro promemoria ammonitore agli aggressori, come il fiammeggiante bordo esterno della pinna caudale, enfatizzato da un bordo turchese che precede la parte centrale rosso magenta.
La livrea delle femmine è più sobria. Mantengono il reticolo ed i tratti turchesi sul capo, ma il colore di fondo del corpo ha perso il giallo e si presenta marrone-verdastro. Il bordo della seconda pinna dorsale e dell’anale tendono al marrone rossastro scuro, mentre il grilletto ammonitore mantiene il solito colore rosso fiamma. La pinna caudale, poi, balza subito all’occhio, perché il rosso è sparito ed il bordo è giallo brillante.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Nel periodo riproduttivo i maschi controllano un piccolo territorio dove, come d’uso fra i pesci balestra, viene scavato, con getti d’acqua dalla bocca, un piccolo nido nella sabbia per deporre e fecondare le uova. Entrambi i genitori montano la guardia scacciando gli intrusi, ma solo la femmina si prende cura delle uova ventilandole e ripulendole, se necessario, fino alla schiusa.
Benché richiesto dai ricchi acquariofili disposti a pagare anche 1.000 € pur d’averlo in casa, Xanthichthys mento non è un pesce minacciato dal triste mercato dei pesci del reef. Anzitutto non facile da catturare quando scende in acque profonde in mezzo a forti correnti, e poi può vivere solo in grandi vasche con un’alimentazione adeguata. Si comincia in genere con larve di Artemia salina e krill surgelato, ma anche se si riesce poi ad abituarlo ad alimenti sostitutivi è un pesce che mangia e inquina molto e l’acqua della vasca dev’essere periodicamente rinnovata.
Non è pescato a fini alimentari, e considerata anche la vasta diffusione, non è oggi una specie a rischio. La resilienza è buona con un possibile raddoppio della popolazione in meno di 15 mesi, e l’indice di vulnerabilità alla pesca è basso, segnando appena 18 su una scala di 100.
Nella Lista Rossa delle specie in pericolo Xanthichthys mento figura dunque “Least Concern“.
Sinonimi
Balistes mento Jordan & Gilbert, 1882; Xanthichthys gotonis Tanaka, 1918; Xanthichthys purus Tanaka, 1918; Xanthichthys surcatus de Buen, 1963.