Famiglia : Dipterocarpaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria delle Filippine, Indonesia (Kalimantan, Molucche, Nuova Guinea Occidentale e Sulawesi) e Papua Nuova Guinea dove vive nelle foreste umide, spesso lungo i corsi d’acqua, a basse altitudini.
Il nome del genere deriverebbe dal latino “vates, is” = profeta, con riferimento ad una pianta chiamata “vatica herba” nel Pseudo-Apuleius Herbarius; il nome specifico deriva da quello, “resak”, utilizzato dalle popolazioni locali.
Nomi comuni: resak (inglese); tawi-tawi narig (Filippine); rasak, resak, resak ayer, resak irian, resak tebong (Indonesia).
La Vatica rassak Blume (1856) è un albero che può raggiungere un’altezza di 30 m con tronco cilindrico, di 20-70 cm di diametro, dalla corteccia bruno-grigiastra da cui essuda una resina di colore bianco giallastro con striature rossastre.
Le foglie sono semplici, alterne, oblungo-lanceolate con apice appuntito e margine intero, di 13-30 cm di lunghezza e 5-10 cm di larghezza, piuttosto coriacee, di colore verde scuro lucido superiormente, verde pallido o verde grigiastro inferiormente.
Infiorescenze ascellari e terminali pendenti a pannocchia con numerosi fiori ermafroditi di circa 2 cm di diametro, con 5 sepali di colore verde, 5 petali liberi di colore bianco o bianco-crema, e 5 stami.
I frutti sono capsule oblunghe, di 4-5 cm di lunghezza e 2,6-3 cm di diametro, di colore bruno verdastro con calice persistente verde, contenenti un seme globoso di circa 1 cm di diametro.
Si riproduce per seme in terriccio organico drenante mantenuto umido alla temperatura di 25-28 °C.
Specie poco nota al di fuori delle aree di origine, coltivabile nelle zone a clima tropicale e subtropicale umido in pieno sole o leggera ombreggiatura; non risulta particolarmente esigente riguardo al suolo purché drenante.
Il legno, noto commercialmente col nome di resak, di colore giallastro, duro, pesante e di lunga durata, è utilizzato nelle costruzioni delle abitazioni, per pontili, assi, pali e nella fabbricazione del compensato. La resina (rose dammar), di discreta qualità e abbondantemente prodotta, viene localmente utilizzata nel calafataggio delle imbarcazioni, nelle vernici e nelle torce.
Studi di laboratorio hanno rivelato nella corteccia la presenza di composti stilbenoidi con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, in vitro, con elevata citotossicità contro gruppi di cellule tumorali, meritevole di ulteriore approfondimento.
Sinonimi: Vateria rassak Walp. (1845).
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