Famiglia : Salamandridae
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Testo © Dr. Nicolò Pellecchia
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Presente in tutta l’Europa centro-settentrionale, Triturus cristatus colonizza per riprodursi vari ambienti acquatici © Natuurpunt-Hugo Willocx
Presente in tutta l’Europa centro-settentrionale, il Tritone crestato, Triturus cristatus (Laurenti,1768), è un anfibio appartenente all’ordine dei Caudata ed alla famiglia dei Salamandridae.
Il termine generico Triturus nasce dal latino “Triton”, Tritone, il figlio del dio del mare Poseidone e della nereide Anfitrite.
L’epiteto specifico cristatus, con la cresta in latino, ci riporta alla sua caratteristica più vistosa, la maestosa cresta dei maschi.
Zoogeografia
Triturus cristatus è una specie dall’areale molto esteso.
Le popolazioni più ad Ovest sono quelle francesi e inglesi, ed è presente in tutta l’Europa centrale e settentrionale, raggiungendo a Nord la Scandinavia e a Sud Svizzera, Austria e Balcani.
Ad Est si può osservare fino ai monti Urali e la Siberia Occidentale.
Si contano attualmente in Europa sei specie assegnate al genere Triturus, come per esempio in Italia Triturus carnifex, ma fino a due decadi fa venivano considerate tutte dei Triturus cristatus.
Ecologia-Habitat
Il Tritone crestato vive principalmente in pianura e collina tra i 200 ed i 600 m. Più rare sono le popolazioni che raggiungono i 1000 m, con record altitudinali che si aggirano sui 1700 m.
Triturus cristatus e le altre specie di questo genere sono tendenzialmente più acquatiche degli altri tritoni europei, come per esempio Ichthyosaura alpestris.
La fase acquatica del Tritone crestato dura generalmente 4-5 mesi, e può accadere che gli individui ancora sessualmente immaturi spendano in acqua l’intera stagione riproduttiva.
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In quel periodo i maschi sfoggiano una cresta alta anche 15 mm, interrotta alla base della coda che appare ornata da una luminosa banda argenteo-biancastra © Natuurpunt-Hugo Willocx
Colonizza un’ampia gamma di siti acquatici, come laghetti, fossi, raccolte d’acqua artificiali e prati allagati, ma tendenzialmente, rispetto alle altre specie di tritoni, seleziona corpi d’acqua più grandi e profondi. Triturus cristatus è l’unico tritone per il quale la presenza di piante acquatiche sommerse è un requisito fondamentale per la deposizione delle uova.
La fase terrestre di molti urodeli è difficile da studiare ed anche nel caso di questa specie si hanno pochi dati, che sembrerebbero tuttavia dimostrare una preferenza per le foreste decidue e boschi misti poco distanti dai siti riproduttivi.
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Ben più modesto è il loro aspetto nella fase terrestre che trascorrono in foreste decidue o boschi misti poco lontani dai luoghi di riproduzione © Julian Hodgson
Morfofisiologia
Triturus cristatus può raggiungere importanti dimensioni, con una lunghezza massima di 20 cm. Le misure standard però sono in genere più modeste: 12-13 cm per le femmine che pesano 8-10 g e 11-12 cm per i maschi con 6-9 g.
La colorazione del dorso va dal marrone con chiazze scure fino al nero, e i fianchi sono caratterizzati da un elevato numero di puntini bianchi. La gola è nera e gialla con la stessa puntinatura dei fianchi.
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Femmina nel sottobosco. Si notano le macchie scure sul dorso presenti in entrambi i sessi. Non ha la cresta del maschio ma la coda è più lunga e lo supera anche nel peso © Todd Pierson
Durante la fase terrestre il dorso del tritone crestato è totalmente nero e la pelle ha una consistenza vellutata.
Il ventre è arancio-rossastro o giallo sbiadito, con la presenza di spot neri, che creano un pattern unico per ogni individuo, come le nostre impronte digitali.
Come per le altre specie del genere Triturus è presente un marcato dimorfismo sessuale.
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Questa femmina affiora per respirare in uno stagno. Triturus cristatus passa 4-5 mesi in acque più profonde di quelle frequentate dai tritoni appartenenti a generi diversi © Peter Warne
Oltre alle dimensioni diverse, i maschi posseggono infatti una vistosa cresta, sbandierata nella stagione degli amori, che raggiunge i 15 mm d’altezza, che sfoggiano durante la stagione degli amori, che s’interrompe alla base della coda, ornata da una banda argenteo-biancastra più intensa verso la punta.
Nelle femmine questi caratteri sono meno marcati. Oltre che per l’assenza della cresta, sostituita da una linea marroncina, alle volte anche gialla, possiamo riconoscerle per le maggiori dimensioni della coda, e per le differenti colorazioni della cloaca, che solitamente ha lo stesso colore del ventre, mentre nei maschi è nera.
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Qui nuota in superficie alla ricerca d’insetti e molluschi, ma preda anche uova e larve d’altri anfibi © Joan Thirlaway
Etologia e Biologia riproduttiva
Il Triturus cristatus si nutre principalmente di invertebrati, tra cui diversi artropodi, lombrichi e molluschi.
Frequentemente sono stati osservati casi di predazione anche su uova e larve di altri anfibi, come tritoni più piccoli o girini di anuri.
I principali predatori di questa specie sono gli aironi, le bisce d’acqua e i pesci.
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La raggiunge un maschio. La fecondazione è subacquea con un preciso rituale, dove il maschio si drizza maestoso sulle zampe anteriori e frusta la femmina con la coda © Chris Rowland
Data la loro lentezza di fronte ad un predatore, questi anfibi raramente scappano, ma il Tritone crestato ha sviluppato diverse strategie anti-predatorie, come vocalizzazioni, il morso e posture che mostrano la colorazione ventrale accesa che ne ricorda la tossicità.
Un comportamento che troviamo accentuato, per esempio, in anuri come l’Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata) o in altri urodeli come la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina perspicillata).
Triturus cristatus si riproduce in acqua e depone le uova tra marzo e giugno.
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Se questa acconsente tocca la coda del maschio col muso e lui depone sul fondale una capsula colma di spermatozoi, la spermatofora, che la femmina introduce nella cloaca © Tomáš Klacek
Per questa specie sono noti rituali di accoppiamento, in cui tendenzialmente il maschio cerca di sfoggiare le sue caratteristiche, come l’alta cresta o l’argentea coda, per attrarre la femmina.
Una volta incontrati, il maschio si posiziona davanti alla femmina ed effettua movimenti precisi per mostrare la sua baldanza.
La frusta per esempio con la coda o si drizza sulle zampe anteriori per sembrare più grande. Se la femmina si ritrae, il maschio la segue ripetendo il rituale.
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Le uova vengono incollate a piante acquatiche con grandi foglie che le nascondono alla vista dei predatori © Will Atkins
Quando questa alla fine acconsente, tocca la coda del maschio col muso e allora lui depone sul fondale una spermatofora, la sua capsula con gli spermatozoi.
La compagna si posiziona sopra e l’assorbe dalla cloaca.
La femmina depone circa 3 settimane dopo l’accoppiamento, in un periodo che varia tra 1-3 mesi, per un totale di 200-400 uova a stagione.
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Alla nascita le larve misurano 10-11 mm. Respirano con le branchie e crescono nutrendosi di microrganismi. Poi predano larve d’insetti ed altri piccoli invertebrati acquatici © Dalia Račkauska
Come tutti i tritoni europei anche questa specie le attacca singolarmente a foglie di piante acquatiche, ma date le grandi dimensioni dell’uovo, che misura circa 6 mm, il Tritone crestato sceglie piante con grandi foglie che le nascondono, in più, alla vista dei predatori.
Dalle uova nascono delle larve di 10-11 mm circa, dotate di branchie per la respirazione durante la vita acquatica, che metamorfosano dopo 2-4 mesi, riassorbendole, quando raggiungono i 45-70 mm.
I casi di pedomorfosi, ovvero il mantenimento di caratteristiche giovanili anche allo stadio adulto, sono abbastanza rari rispetto ad altri tritoni europei.
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La metamorfosi con la perdita delle branchie avviene dopo 2-4 mesi, quando le larve hanno raggiunto i 45-70 mm. In natura un Triturus cristatus può vivere anche 5-6 anni © Merike Linnamägi
L’età media in natura di un Triturus cristatus è compresa fra 5 e 6 anni. Le popolazioni sono globalmente in declino ma figura ancora “Least Concern”, cioè a basso rischio, nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.
Sinonimi
Lacertus aquatilis Garasault, 1764; Triton cristatus Laurenti, 1768; Turanomolge mensbieri Nikolosky, 1918; Triton blasii De L’Isle, 1862; Triton trouessarti Peracca, 1886.