Famiglia : Asteraceae

Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico (Campeche, Chiapas, Guerrero, Michoacan, Oaxaca, Quintana Roo, Sinaloa, Tabasco, Veracruz e Yucatan) dove cresce nelle boscaglie e savane, sia secche che umide, e in aree disturbate, dal livello del mare fino a circa 2000 m di altitudine.
Il nome del genere fa riferimento a un personaggio della mitologia greca, Τιθωνός (Tithonos) = Titone, figlio di Laomedonte e fratello di Priamo, re di Troia; il nome specifico è la combinazione dell’aggettivo latino “diversus, a, um” = diverso e del sostantivo “folium, ii” = foglia, con ovvio riferimento.
Nomi comuni: Bolivian sunflower, Japanese sunflower, Mexican sunflower, perennial sunflower, shrub-sunflower, tree marigold, wild sunflower (inglese); petite fleur soleil, tournesol medicai (francese); kembang mbulan (indonesiano); margaridão-amarelo, girassol mexicano (portoghese); amargoso, árbol maravilla, árnica, botón de oro, girasolillo, girasol mexicano, guasmara, jalacate, marbella, margarita, margaritón, mirasol, tanchiche (spagnolo); denchamat-nam (thailandese); dã quỳ (vietnamita).

Tropicale americana, tollerante anche dei climi temperati caldi, la Tithonia diversifolia è una specie stolonifera erbacea o arbustiva a crescita veloce, vigorosa, molto ramificata ed invadente. Può raggiungere i 4 m d’altezza. La sua biomassa è un ottimo “concime verde” ed un ricco foraggio fresco per ruminanti © Giuseppe Mazza

Eleganti capolini profumati, proprietà medicinali ed un olio repellente per le zanzare © Giuseppe Mazza
Specie vigorosa di facile coltivazione e veloce crescita, introdotta inizialmente come ornamentale, per i grandi e luminosi fiori, in tutti i paesi tropicali e subtropicali, è sfuggita alla coltivazione in molte aree dell’Africa e dell’Asia naturalizzandosi ed entrando in competizione con la flora locale, diventando una pericolosa infestante, nonostante le indubbie caratteristiche positive.
La sua biomassa è infatti uno dei “concimi verdi” più efficaci, in grado di arricchire il suolo di azoto, fosforo e potassio, e potrebbe rappresentare una valida ed economica alternativa ai concimi sintetici. È un ottimo foraggio fresco per i ruminanti, ricco in proteine e minerali, in particolare calcio e fosforo, che può essere raccolto più volte durante l’anno, quando la pianta non è in fioritura e il contenuto di nutrienti è massimo. Per la velocità di crescita è in grado inoltre di creare in breve tempo barriere di confine e frangivento e controllare l’erosione dei suoli, grazie anche all’ampio apparato radicale.
Coltivabile nelle zone a clima tropicale, subtropicale e marginalmente temperato caldo più miti, eventualmente con danneggiamento della parte aerea, richiede pieno sole e si adatta a diversi tipi di suolo, anche povero, purché drenante, ed è moderatamente resistente alla siccità, anche se cresce al meglio nelle zone con piovosità annua ben distribuita superiore a 1000 mm. Nei climi meno favorevoli può essere facilmente coltivata come annuale seminando in ambiente protetto in inverno o direttamente a dimora in primavera.
Le foglie sono utilizzate nella medicina popolare per varie patologie, anche se diversi studi hanno evidenziato la presenza di effetti tossici a livello di cuore, fegato e reni, d’altra parte è stata accertata la presenza di numerosi composti bioattivi di possibile interesse per la farmacopea ufficiale. L’olio essenziale estratto dalle foglie ha una azione repellente particolarmente efficace nei confronti della Anopheles gambiae sensu lato (complesso di otto specie pressoché indistinguibili), che è il principale vettore della malaria nell’area dell’Africa tropicale.
Sinonimi: Mirasolia diversifolia Hemsl. (1881); Urbanisol tagetiflora var. flavus Kuntze (1891); Urbanisol tagetiflora f. grandiflorus Kuntze (1891); Urbanisol tagetiflora var. diversifolius (Hemsl.) Kuntze (1891); Helianthus quinquelobus Sessé & Moc. (1894); Tithonia diversifolia subsp. glabriuscula S.F. Blake (1921).
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