Famiglia : Bromeliaceae
Testo © Pietro Puccio
La Tillandsia tenuifolia L. (1753) è originaria dei Caraibi ed America Meridionale tropicale (Argentina, Bolivia, Brasile, Cuba, Giamaica, Guaiana Francese, Guyana, Haiti, Isole Windward, Paraguay, Perù, Portorico, Repubblica Dominicana, Suriname e Venezuela) dove cresce come epifita sugli alberi o sulle rocce.
Il genere è dedicato al medico e botanico svedese Elias Erici Til-Landz (1640-1693); il nome specifico è la combinazione dei termini latini, “tenuis” = sottile, e “folium” = foglia, con ovvio significato.
Nomi comuni: “narrowleaf airplant” (inglese); “tillandsia à petites feuilles” (francese); “bromélia de moita”, “cravo-do-mato”, “erva da fortuna” (portoghese).
Specie erbacea sempreverde, monocarpica (fruttifica una sola volta e poi muore), acaule, epifita o litofita, piuttosto variabile, con una rosetta di numerose foglie rigide, appuntite, di colore verde grigiastro, lunghe fino a circa 12 cm e larghe 4-7 mm, che col tempo forma densi cespi con portamento leggermente ricadente.
Al centro della rosetta si sviluppa lo scapo floreale, lungo più o meno quanto le foglie, circondato da brattee che nella parte inferiore sono verdi o rosate con minuscole scaglie grigie, mentre nella parte terminale sono di colore dal rosa al rosso. Lo scapo floreale termina con una infiorescenza costituita da una spiga semplice con brattee ovali, dello stesso colore di quelle terminali dello scapo floreale, da cui emergono i fiori, lunghi circa 2 cm e disposti a spirale, dai petali di colore bianco o blu. Si riproduce per seme e facilmente per via vegetativa tramite le nuove piante che nascono tra le foglie da gemme ascellari.
Specie molto diffusa ed apprezzata per la robustezza e facilità di coltivazione, può essere coltivata all’aperto nelle zone tropicali, subtropicali ed anche temperato calde, resistendo per breve periodo a temperature intorno a -5/-6°C, in pieno sole o luce solare filtrata, su alberi o rocce. In estate, nelle zone a clima secco, effettuare regolari nebulizzazioni con acqua preferibilmente non calcarea per evitare antiestetiche macchie sulle foglie, da sospendere in inverno. Dove il clima non consente la coltivazione all’aperto tutto l’anno, può essere ancorata ad un pezzo di corteccia o di ramo per poter essere riparata in inverno in ambiente molto luminoso ed arieggiato, effettuando saltuariamente, e solo in giornate calde e luminose, brevi nebulizzazioni al mattino in modo da dare tempo alla pianta di asciugarsi, in particolare se l’atmosfera dell’ambiente in cui è collocata è troppo secca.
Sinonimi: Tillandsia pulchella Hook. (1825).
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