Famiglia : Bromeliaceae

Testo © Pietro Puccio

Originaria del Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras Messico, Nicaragua e Panama, la Tillandsia ionantha è un'epifita monocarpica, che fruttifica cioè una sola volta. Ma prima di morire, oltre ai semi, genera da gemme ascellari tra le foglie un grande cespo di rosette © Giuseppe Mazza
Il genere è dedicato al medico e botanico svedese Elias Erici Til-Landz (1640-1693); il nome specifico è la combinazione dei termini greci “ἴον” (ion) = viola e “ἄνθος” (anthos) = fiore, con riferimento all’intenso colore violetto dei fiori.
Nomi comuni: blushing bride (inglese); gallito, tenchito (spagnolo).
La Tillandsia ionantha Planch. (1855) è una specie erbacea sempreverde, monocarpica (fruttifica una sola volta e poi muore), acaule, epifita, con una rosetta di numerose foglie arcuate, allargate alla base e appuntite all’apice, lunghe 5-6 cm e larghe 0,5 cm nella parte mediana, di colore verde e fittamente ricoperte da minuscole scaglie grigie; le foglie centrali al momento della fioritura virano al rosso intenso.
Infiorescenza sessile al centro della rosetta con 2-4 fiori sottesi da brattee lunghe circa 2 cm, sepali lunghi 1,5 cm, lanceolati, corolla tubolare, lunga 4-5 cm, bianca alla base, viola intenso all’apice, con stami prominenti; i fiori sono impollinati dai colibrì.
La rosetta che ha fiorito non muore in breve tempo, come in altre specie, ma continua a vegetare a lungo contribuendo ad alimentare le nuove piante che nascono da gemme ascellari tra le foglie, formando in breve tempo densi cespi. I frutti sono capsule trivalve lunghe 3 cm, contenenti numerosi semi sottili provvisti all’estremità di un ciuffo di peli che ne facilita la dispersione tramite il vento. Si riproduce per seme, ma solitamente e facilmente per divisione quando le giovani piante hanno raggiunto un’altezza pari a quella della pianta madre.
Una delle specie più popolari per le dimensioni contenute e la facilità di coltivazione, particolarmente adatta a chi intende iniziare la coltivazione di questa particolare tipologia di piante. Coltivabile all’aperto nelle zone tropicali, subtropicali e marginalmente temperato calde, resistendo per breve periodo, asciutte, a temperature intorno a 0 °C, in pieno sole, che ne esalta i colori, o luce solare filtrata, direttamente su alberi o arbusti, come in natura, o fissata su pezzi di corteccia, rami o sughero e appesa a opportuni supporti.

Come suggerisce il vistoso colore dei fiori, i pronubi sono uccelli e la Tillandsia ionantha è infatti impollinata dai colibrì © Giuseppe Mazza
Se l’aria dell’ambiente in cui è collocata è troppo secca, nelle giornate calde e soleggiate vanno effettuate brevi nebulizzazioni al mattino, con le modalità sopra indicate, in modo da permettere alla pianta di essere perfettamente asciutta per la sera e senza ristagni d’acqua all’ascella delle foglie.
Sinonimi: Tillandsia erubescens H.Wendl. (1854); Pityrophyllum erubescens Beer (1855).
→ Per nozioni generali sulle BROMELIACEAE, cliccare qui.