Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria dell’Ecuador dove cresce sugli alberi delle foreste umide tra 350 e 1100 m di altitudine.
Il nome del genere è il sostantivo greco “στηλίς” (stelis), utilizzato anticamente per indicare il vischio (Viscum album L., 1753) che cresce analogamente sugli alberi; il nome specifico è quello del genere Cypripedium col suffisso greco “-οειδής” (-oeidés), da “εἶδος“ (êidos) = forma, aspetto, quindi somigliante, con riferimento ai fiori.
La Stelis cypripedioides (Luer) Pridgeon & M.W.Chase (2001) è una specie epifita cespitosa con rizoma strisciante e fusti unifogliati, lunghi 1-1,5 cm, racchiusi da guaine tubolari.
Foglie ellittiche con apice acuto, coriacee, lunghe 3-6 cm e larghe 1,5-1,7 cm.
Infiorescenze racemose filiformi più lunghe delle foglie, generalmente pendenti, con rachide a zig-zag e fiori bianco crema con maculature porpora, di 5-7 mm di diametro, dall’aspetto che ricorda i Cypripedium, che si aprono in successione per un lungo periodo; pedicello filiforme e ovario di 6-7 mm di lunghezza.
Sepalo dorsale oblungo-ovato con apice ottuso o acuto, lungo 6-8 mm e largo 3-4 mm, sepali laterali obovati con apice ottuso, lunghi 7-9 mm e larghi 5-6 mm, uniti per tutta la loro lunghezza a formare una sorta di sacca, glabri esternamente e fittamente ricoperti da lunghi peli da bianco a porpora internamente.
Petali obovato-romboidi con apice acuto, lunghi circa 2 mm e larghi 1 mm, labello cordato unguicolato (con la base ristretta simile ad uno stelo) con apice acuto, lungo circa 3 mm e largo 2 mm, e colonna lunga 3-4 mm.
Si riproduce per seme, in vitro, e per divisione, con ciascuna sezione provvista da almeno 4-5 fusti.
Orchidea miniatura dai fiori inusuali per il genere, di facile coltivazione, fiorifera, richiede una posizione leggermente ombreggiata, temperature intermedie, con valori minimi invernali non inferiori a 14 °C, elevata umidità, 70-80 %, e aria in leggero continuo movimento.
Può essere montata su pezzi di corteccia o zattere di vario tipo con sfagno alla base o coltivata in piccoli vasi, anche sospesi, data la lunghezza, molto maggiore di quella delle foglie, che possono raggiungere le infiorescenze, con composto drenante che può essere costituito da frammenti di corteccia di media pezzature o perlite e sfagno.
Innaffiature frequenti, senza mai fare asciugare completamente il substrato, ma evitando ristagni, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa.
La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
Sinonimi: Pleurothallis cypripedioides Luer (1975); Specklinia cypripedioides (Luer) Luer (2004); Effusiella cypripedioides (Luer) Luer (2007).