Stegastes planifrons

Famiglia : Pomacentridae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Stegastes planifrons, Pomacentridae

Giovane Stegastes planifrons. La luminosa livrea, con due macchie nere leggermente bordate di blu, è nettamente più bella di quella adulta © Giuseppe Mazza

Lo Stegastes planifrons (Cuvier, 1830) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes ed alla famiglia dei Pomacentridae che conta 29 generi ed oltre 400 specie, fra cui le castagnole e i ben noti pesci pagliaccio.

Il nome del genere Stegastes, viene dal greco “στεγαστός” (stegastos) = coperto, per il fatto che le pinne anali e dorsali sono vistosamente coperte da squame, mentre il nome specifico planifrons = con la fronte piatta, fa riferimento, in latino, al profilo quasi rettilineo del capo.

Zoogeografia

Lo Stegastes planifrons è un pesce sostanzialmente caraibico presente nelle acque tropicali dell’Atlantico occidentale. Lo troviamo a titolo indicativo, seguendo la costa, in Florida, Messico, Belize, Honduras e Panama, fino al Venezuela. Alle Isole Bermuda trova il suo limite Nord. Poi scendendo ha colonizzato le Bahamas, Cuba, Isole Turks e Caicos, Isole Cayman, Giamaica, Haiti, Repubblica Dominicana, Porto Rico, Isole Vergini, Antigua e Barbuda, Montserrat, Guadalupa, Dominica, Martinica, Santa Lucia, Barbados, Saint Vincent e Grenadine, Grenada, Trinidad e Tobago, Curacao e Aruba.

Stegastes planifrons, Pomacentridae

Crescendo il colore si fa bruno. Da giovani sono anche pesci pulitori e liberano le specie più grandi dai parassiti, ma poi la dieta è basata sulle alghe © Allison & Carlos Estape

Ecologia-Habitat

Vive in acque basse, mai sotto i 30 m di profondità, fra madrepore e rocce costiere ricche d’alghe. Nuota nelle acque calme delle lagune ma anche sul lato esterno dei reef e nelle formazioni madreporiche che crescono al largo.

Un tempo gli Stegastes planifrons si rifugiavano di giorno nelle ramificazioni taglienti della Acropora cervicornis e passano la notte in grottini, ma oggi la situazione sta cambiando.

La popolazione di questa specie è notevolmente aumentata nei Caraibi, soprattutto dopo l’uragano Allen del 1980 che ha distrutto gran parte delle loro madrepore abituali, colpite in più, di recente, dalla malattia della banda bianca. Gli Stegastes planifrons avrebbero dato loro il colpo di grazia coltivando sui rami spezzati, con grande successo, le alghe di cui si nutrono e colonizzando, per dormire, gli anfratti d’altre specie.

C’è poi chi sostiene che l’aumento sia legato alla pesca eccessiva che ha tolto di mezzo i grossi predatori come le cernie, ma non sembra che questi pesciolini fossero fra le loro prede. In genere gli Stegastes planifrons sono cacciati da specie di taglia più piccola e togliendo di mezzo i grossi predatori i loro nemici avrebbero dovuto semmai aumentare e ridurne il numero. La pesca eccessiva non sarebbe dunque la causa del loro improvviso aumento, anche se a Portorico, dati alla mano, sostengono il contrario.

Stegastes planifrons, Pomacentridae

Un adulto. Qui si capisce bene l’origine del nome Stegastes, che vuol dire “coperto” in greco, per la presenza d’insolite e vistose squame sulla pinna dorsale e sull’anale © Allison & Carlos Estape

Sta di fatto che, seguito alla morte delle loro madrepore preferite, gli Stegastes planifrons stanno ora ricoprendo d’alghe anche le madrepore non ramificate come la Montastraea annularis, la Monastraea faveolata o la Gardineroseris planulata che hanno una crescita molto più lenta di Acropora cervicornis e non rigenerandosi muoiono un po’ alla volta degradando il reef.

Morfofisiologia

Lo Stegastes planifrons è un pesciolino lungo al massimo 13 cm. La pinna dorsale reca 12 raggi spinosi e 15-17 molli, mentre l’anale ha 2 raggi spinosi e 13-14 inermi. Le pettorali, inermi come le pelviche, contano 13-14 raggi.

Vi è una grande differenza cromatica fra la livrea giovanile e quella adulta. I giovani, talora ospiti degli acquari domestici, sono di un bel giallo luminoso. Recano una grande macchia nera fra il dorso e la pinna dorsale, nel punto di separazione fra i raggi spinosi e quelli molli, e un’altra macchia, più piccola, sopra al peduncolo caudale. Sono entrambe leggermente bordate di blu ed il corpo è attraversato da sottili linee verticali scure, più o meno intense secondo le esigenze mimetiche e l’umore del pesce.

Gli adulti mostrano al contrario una modesta livrea grigio-brunastra, tanto che talora è difficile vedere le due macchie, ma recano una terza macchia nera, caratteristica, alla base della pinna pettorale, sempre visibile per il contrasto con la zona ventrale più chiara.

Stegastes planifrons, Pomacentridae

Le femmine depongono, attaccate al fondo, un gran numero di uova, difese e ventilate dal maschio fino alla schiusa © Allison & Carlos Estape

Etologia-Biologia Riproduttiva

Lo Stegastes planifrons è un pesce territoriale, pronto a scacciare violentemente i pesci erbivori che entrano nel suo giardinetto d’alghe bentoniche. Le coltiva e le mangiucchia tutto il giorno senza tralasciare al passaggio vermetti, copepodi, piccoli gasteropodi, uova, idroidi e spugne. I giovani si comportano anche da “pesci pulitori” liberando dagli ectoparassiti i pesci di grossa taglia.

Le femmine incollano le uova al substrato e dopo la fecondazione i maschi montano la guardia fino alla schiusa, ventilandole con le pinne per evitare l’insorgere di muffe.

Le popolazioni decimate dagli eventi possono raddoppiare i loro effettivi in meno di 15 mesi e l’indice di vulnerabilità è oggi (2020) ovviamente basso, segnando 24 su una scala di 100.

Sinonimi

Pomacentrus planifrons Cuvier, 1830; Eupomacentrus planifrons (Cuvier, 1830).

 

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