Squatina squatina

Famiglia : Squatinidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Presente nel Mediterraneo e il Mar Nero, Squatina squatina si trova anche lungo la costa orientale dell’Atlantico, dalle Isole Shetland alle Canarie e il Marocco

Presente nel Mediterraneo e il Mar Nero, lo Squalo angelo vive anche lungo la costa orientale dell’Atlantico, dalle Isole Shetland alle Canarie e il Marocco © Michael J Sealey

Angelico ma non troppo per la sua voracità, lo Squalo angelo [Squatina squatina (Linneo, 1758)] deve il nome volgare alle grandi pinne pettorali simili ad ali che al tempo stesso giustificano il titolo di squalo, perché, a differenza delle razze, sono fuse al corpo e non al capo. Appartiene dunque all’ordine Squatiniformes ed agli Squatinidae, famiglia d’antico lignaggio, nata nel Giurassico superiore e rappresentata oggi, nel 2022, solo dal genere Squatina con 26 specie.

Questo termine ripetuto anche per la specie, è il nome volgare usato dai Romani per il Pesce angelo e le razze partendo dal termine latino “squama” = squama, per la forma squadrata simile a una squama della prima metà del corpo visto dall’alto, tant’è che fra i pescatori italiani circola anche il nome di Squadro o Pesce Squadro.

Squatina squatina deve il nome comune alle grandi pinne pettorali, simili ad ali, ed è considerato uno squalo perché queste, a differenza delle razze, partono dal corpo e non sono fuse al capo

Deve il nome comune alle grandi pinne pettorali, simili ad ali, ed è considerato uno squalo perché queste, a differenza delle razze, partono dal corpo e non sono fuse al capo © Michael J Sealey

Fra i colleghi francesi prevalse invece l’aspetto angelico, a tal punto che la celebre “Baia degli Angeli”, fra il capo di Antibes e l’aeroporto di Nizza, prende il nome da questo pesce, un tempo molto abbondante nelle reti.

Zoogeografia

Squatina squatina è presente sul lato nord-orientale dell’Atlantico, dalle Isole Shetland e la parte meridionale della penisola scandinava alle Canarie e alle coste del Marocco. Tramite lo Stretto di Gibilterra, ha colonizzato anche il Mediterraneo e il Mar Nero.

Primo piano del muso di Squatina squatina. Sopra all’enorme bocca, con 20 piccoli denti acuminati per mascella, si notano accanto ai barbigli le narici. Dopo i piccoli occhi, in alto, sono visibili due grandi spiracoli a mezzaluna che pompano acqua sulle branchie quando il pesce riposa immobile sul fondale, ricoperto di sabbia o fango

Primo piano del muso. Sopra all’enorme bocca, con 20 piccoli denti acuminati per mascella, si notano accanto ai barbigli le narici. Dopo i piccoli occhi, in alto, sono visibili due grandi spiracoli a mezzaluna che pompano acqua sulle branchie quando il pesce riposa immobile sul fondale, ricoperto di sabbia o fango © Jaime E. Rodríguez Riesco

Ecologia-Habitat

Lo Squalo angelo è un pesce demersale che vive lungo le coste e sulle piattaforme continentali fra 5 e 50 m di profondità penetrando talora anche nelle acque salmastre degli estuari.

Ama le temperature comprese fra 7,7 e 19,4 °C, ed anche se circola in ambienti rocciosi preferisce i fondali fangosi o sabbiosi dove può seppellirsi e riposa durante il giorno facendo sporgere solo gli occhi per catturare eventualmente, fuori orario, i malcapitati pesci di passaggio che inghiotte aprendo di scatto l’enorme bocca come la Rana pescatrice (Lophius piscatorius).

A differenza di specie analoghe, il lato ventrale, chiaro, è in gran parte coperto di zigrino. Le pinne pelviche, anche loro aperte a mo’ di ali, recano nei maschi adulti due pterigopodi calcificati che veicolano lo sperma. Sulla pinna caudale si nota una Stibarobdella macrothela, sanguisuga spesso presente su questi squali

A differenza di specie analoghe, il lato ventrale, chiaro, è in gran parte coperto di zigrino. Le pinne pelviche, anche loro aperte a mo’ di ali, recano nei maschi adulti due pterigopodi calcificati che veicolano lo sperma. Sulla pinna caudale si nota una Stibarobdella macrothela, sanguisuga spesso presente su questi squali © Michael J Sealey

Di notte si sposta anche al largo in cerca di prede che individua usando, come altri squali, le ampolle di Lorenzini che ne rilevano i campi magnetici.

Durante l’inverno vive in acque profonde, in primavera risale e d’estate migra spesso verso Nord dove l’acqua è più fresca.

Morfofisiologia

La taglia massima riportata è di 244 cm e 80 kg, mentre quella corrente si aggira sui 150 cm.

Il corpo, schiacciato dorso-ventralmente, è molto largo nella parte anteriore per stringersi assottigliandosi verso la coda.

Un carattere diagnostico importante che lo distingue da specie analoghe è lo zigrino che qui, oltre a coprire il lato superiore del corpo, si estende anche su gran parte del lato ventrale con denticoli più piccoli e arrotondati, per ridurre l’attrito sul fondale e balzar rapido sulle prede.

La testa, grande e tozza, reca 5 aperture branchiali sui lati ed una bocca terminale con 4 barbigli.

I due più grandi sono accanto alle valve nasali mentre gli altri sporgono, talora sfrangiati, dal lobo mediano.

Gli occhi, posti sul lato dorsale, sono piccoli, e dietro a questi si notano due spiracoli a mezzaluna di buona taglia, fatti per pompare automaticamente l’acqua alle branchie quando il pesce riposa sul fondale.

I denti, una ventina per mascella, sono tutti uguali, piccoli a base larga, con bordi lisci ed una punta centrale acuminata.

Le grandi pinne pettorali nascondono le aperture branchiali e si sovrappongono posteriormente alle pinne pelviche triangolari, ugualmente espanse sui lati.

Manca la pinna anale mentre le due pinne dorsali sono d’aspetto simile e taglia relativamente modesta.

La caudale è eterocerca, ma al contrario del solito il lobo più sviluppato è quello inferiore.

Anche qui, come in tutti gli squali, i maschi recano due pterigopodi, organi cilindrici derivanti dalle pinne pelviche usati nell’accoppiamento per veicolare lo sperma. Flessibili nei giovani si presentano rigidi e calcificati negli adulti per una migliore penetrazione.

Squatina squatina può raggiungere i 244 cm di lunghezza e 80 kg, ma la taglia corrente si aggira sui 150 cm. La livrea dorsale è decisamente mimetica

Squatina squatina può raggiungere i 244 cm di lunghezza e 80 kg, ma la taglia corrente si aggira sui 150 cm. La livrea dorsale è decisamente mimetica © Lionel Houde

La livrea degli adulti va dal bruno al verdastro con macchie scure irregolari e screziature marmoreggianti, mentre nei giovani è meno scura con linee chiare e scure e recano sul dorso una fila di spine protettive.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Lo Squalo angelo non è aggressivo verso i sub, ma molestato nuota minaccioso intorno a bocca aperta e può provocare gravi morsi.

Si nutre di pesci, molluschi e crostacei, soprattutto polpi, razze e giovani squali che afferra e inghiotte interi.

Quando poi Squatina squatina si ricopre di sabbia è praticamente invisibile, ma pronto a saltare sulle prede anche fuori orario, perché caccia di notte

Quando poi lo squalo si ricopre di sabbia è praticamente invisibile, ma pronto a saltare sulle prede anche fuori orario, perché caccia di notte © Lionel Houde

A sua volta è predato dai grossi squali e infastidito da Stibarobdella macrothela, una sanguisuga di 6-7 cm che si attacca spesso al corpo o alle pinne, ma il suo peggiore nemico è l’uomo che l’ha troppo pescato e lo pesca ancora con le reti a strascico incurante dei divieti, spacciandolo poi spesso sui mercati come Rana pescatrice.

Le femmine sono ovovivipare e le larve in crescita hanno tutte le risorse necessarie al loro sviluppo dato il loro grosso sacco vitellino. Non devono quindi divorare i fratelli come nel caso del Carcharias taurus, dove il più forte mangia tutti gli altri, o di rosicchiare gli ovuli non fecondati come Carcharodon carcharias e nemmeno di collegarsi con una sorta di placenta ai vasi sanguigni materni come Negaprion brevirostris o Sphyrna lewini.

Le femmine di Squatina squatina sono ovovivipare e partoriscono ogni due anni 7-12 piccoli. Le larve in crescita hanno tutte le riserve necessarie al loro sviluppo, dato il loro grande sacco vitellino

Le femmine sono ovovivipare e partoriscono ogni due anni 7-12 piccoli. Le larve in crescita hanno tutte le riserve necessarie al loro sviluppo, dato il grande sacco vitellino © Michael J Sealey

Così, dopo una gestazione di 8-10 mesi, le femmine partoriscono, secondo la loro taglia, 7-22 piccoli che alla nascita misurano 24-30 cm.

Si potrebbe dunque pensare che rispetto ad altri squali questa specie non sia in pericolo, ma fra una gravidanza e l’altra le femmine hanno bisogno di tempo per recuperare le forze e partoriscono quindi solo ogni due anni. Per riprodursi i giovani devono poi raggiungere i 125-170 cm e spesso finiscono prima in una rete o all’amo di un pescatore sportivo.

Ne deriva che la resilienza è bassa, con un tempo minimo di raddoppio delle popolazioni di 4,5-14 anni, e l’indice di vulnerabilità alla pesca, incredibilmente alto, segna addirittura 90 su una scala di 100.

La livrea giovanile è più chiara con linee mimetiche ed una fila di spine sul dorso. Troppo pescata, Squatina squatina è una specie “Critically Endangered”, a rischio estinzione

La livrea giovanile è più chiara con linee mimetiche e una fila di spine sul dorso. Troppo pescata, Squatina squatina è una specie “Critically Endangered”, a rischio estinzione © Michael J Sealey

Così oggi Squatina squatina figura purtroppo al massimo rischio estinzione nella Lista Rossa IUCN come “Critically Endangered”.

Per contro il Pesce angelo può essere ospitato senza troppe difficoltà nei grandi acquari pubblici. In quello di Napoli un esemplare ha vissuto per 6 anni morendo accidentalmente, ucciso da una grossa tartaruga.

Sinonimi

Squalus squatina Linnaeus, 1758; Squatina vulgaris Risso, 1810; Squatina laevis Cuvier, 1816; Squatina angelus Blainville, 1825; Squatina lewis Couch, 1825; Squatina europaea Swainson, 1839; Squatina angelus Gronow, 1854.

 

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