Famiglia : Anacardiaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Belize, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua e Panama, dove vive nelle foreste semidecidue fino a circa 1200 m di altitudine, in zone caratterizzate da clima spiccatamente stagionale.
Il nome del genere è quello greco della prugna, per la somiglianza dei frutti con quelli della Prunus domestica; il nome specifico è l’aggettivo latino “purpureus, a, um” = purpureo, con riferimento al colore dei fiori.
Nomi comuni: hog-plum, Jamaica plum, purple mombin, red mombin, scarlet plum, spanish plum (inglese); cirouelle, mombin rouge, prune d’Espagne, prunier des Antilles (francese); ameixa da Espanha, cajá, ciruela, cirigüela, imbu, imbuzeiro, serigüela (portoghese); cirgüelo, ciruela colorada, ciruela española, ciruela mexicana, ciruela morada, ciruelo, hobo, jocote, jocote comun, jocote de verano, ovo, yocote (spagnolo); rote mombinpflaume, spanische pflaume (tedesco).
La Spondias purpurea L. (1762) è un arbusto o piccolo albero deciduo poligamo-dioico o dioico (portanti sullo stesso individuo sia fiori ermafroditi che unisessuali o solo fiori unisessuali su individui diversi) piuttosto variabile, alto 8-15 m, ma che in coltivazione viene mantenuto più basso, con tronco dritto e piuttosto corto, molto ramificato, e corteccia grigiastra, liscia nelle piante giovani poi verrucosa e fessurata longitudinalmente, e rami particolarmente fragili.
Le foglie sono alterne, imparipennate, lunghe 8-26 cm, composte da 5-25 foglioline da ellittiche a oblanceolate con margini interi o leggermente serrati, lunghe 2-5 cm e larghe 1,5-2,5 cm, verde vivo superiormente, pallido inferiormente. Le infiorescenze, sui rami di un anno privi di foglie, sono pannocchie ascellari pubescenti, lunghe 3-8 cm, portanti fiori con 4-5 petali di colore rosso o porpora, lunghi 2-4 mm, e 8-10 stami. I frutti sono drupe di forma varia, ovoidi, oblunghe o piriformi, di colore solitamente rosso o porpora, a volte da giallo ad arancio, lunghe 2-5,5 cm, lisce e lucide, con polpa giallastra succosa, fibrosa, di sapore gradevole più o meno acidulo; l’endocarpo è legnoso, oblungo, di 1,5-3 cm di lunghezza, contenente fino a 5 semi, prodotti raramente, sviluppandosi solitamente per partenocarpia. Si riproduce quasi esclusivamente per talea, che radica facilmente, utilizzando rami di 1-2 anni di 0,6-2 m di lunghezza e 4-6 cm o più di diametro, recisi prima dell’emissione delle foglie, tenuti al buio per circa una settimana e interrati per circa 30 cm, con la prima fruttificazione dopo 2-3 anni.
È la specie più apprezzata e popolare del genere Spondias, coltivata da tempi remoti, è ora diffusa dal Messico al Brasile, nei Caraibi e in altri paesi tropicali, come le Filippine e la Nigeria, e i suoi frutti si trovano facilmente nei mercati. Coltivabile nelle zone a clima tropicale, e marginalmente subtropicale, caratterizzate da una marcata stagione secca, altrimenti fruttifica poco o nulla, temperature intorno a 0 °C, anche per brevissimo periodo, la danneggiano gravemente; non è particolarmente esigente riguardo al suolo, anche povero, purché ben drenato.
La polpa del frutto è consumata fresca o bollita ed essiccata al sole o sotto forma di succo, gelatine, marmellate o utilizzata per preparare bevande alcoliche, le foglie giovani sono consumate crude o cotte come verdura. L’avversità più importante è rappresentata dalle mosche della frutta (principalmente Ceratitis capitata Wiedemann, 1824 e Anastrepha ludens Loew, 1873) che possono provocare gravi danni e limitarne la produzione. Viene spesso utilizzata, per la facilità con cui si riproduce, come barriera di confine.
La resina che essuda dal tronco è utilizzata localmente come colla, le foglie e la corteccia sono utilizzate, sotto forma di decotto, nella medicina popolare per varie patologie.
Sinonimi: Spondias myrobalanus L. (1759); Spondias myrobalanus Jacq. (1763); Spondias cirouella Tussac (1824); Spondias crispula Beurl. (1854); Warmingia pauciflora Engl. (1874); Spondias macrocarpa Engl. (1876); Spondias mexicana S. Watson (1887); Spondias purpurea var. munita I.M. Johnst. (1949).
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