Smelowskia americana

Famiglia : Brassicaceae


Testo © Prof. Pietro Pavone

 

Smelowskia americana (Regel & Herder) Rydb. è una delle 25 specie, tassonomicamente valide, del genere Smelowskia, unico della tribù Smelowskieae, famiglia Brassicaceae.

Il nome del genere Smelowskia onora il botanico e farmacologo russo Timofei Andrejewitsch Smelowski (1771-1815), l’epiteto specifico fa riferimento all’America, areale di origine del taxon.

Nome comune: Falso cespo di Candia (American false candytuft). Il termine inglese Candytuft è il nome comune americano di Iberis sempervirens L. e fa riferimento a Candia, antico nome veneziano di Heraklion, capitale dell’isola di Creta, luogo da cui fu importata questa specie. Per la sua somiglianza con S. americana le fu attribuito lo stesso nome comune ma per distinguerla con l’aggiunta di “falso”.

Il botanico inglese Joseph Dalton Hooker (1817-1911) nel 1870 si accorse che la flora delle Montagne Rocciose (America settentrionale) e quella della catena asiatica dell’Altaj, posta lungo il confine tra Russia, Mongolia e Kazakistan, erano molto simili.

Smelowskia americana

Smelowskia americana è una specie orofita erbacea perenne, densamente cespitosa, che raggiunge i 20 cm d’altezza, con foglie pennate pelose per proteggersi dal freddo © Matt Lavin

Più recentemente il botanico William Alfred Weber (1918-2020) ha ipotizzato che le flore di queste aree, molto vaste e adesso separate, fossero in realtà contigue nel tardo Terziario, prima di essere separate dalle calotte glaciali continentali nel Pleistocene.

Questa ipotesi spiegherebbe la presenza di specie di alta quota simili in località lontane senza la necessità di invocare episodi di dispersione a lunga distanza da parte del vento o degli uccelli.

Egli ha ipotizzato che queste specie alpine siano sopravvissute all’era glaciale perché hanno trovato rifugio, all’interno dei ghiacciai, su affioramenti rocciosi non glaciali chiamati “nunatak” (sommità di montagne non coperte da ghiaccio). In seguito, allo sciogliersi dei ghiacciai, fu possibile che queste piante si siano spostate per ripopolare gli ambienti artici privi di ogni forma di vegetazione.

Il genere Smelowskia, che comprende sia specie diploidi che specie poliploidi, è stato oggetto di studi molecolari che hanno mostrato congruenza con quanto osservato in morfologia e geografia.

Smelowskia calycina

È una pianta con infiorescenze racemose e petali bianchi che vive sui ghiaioni, in anfratti rocciosi, nei prati sopra il limite del bosco, a quote comprese tra 1600 e 4000 m © michaelwpotter.ca

Grazie a questi studi è stata messa in luce anche l’importanza della poliploidia, come fenomeno indispensabile per l’evoluzione della flora artica. Inoltre è stato possibile verificare l’origine asiatica dei taxa americani. Si ammette, infatti, che attraverso il ponte di terra (Beringia) dello stretto di Bering, in vari periodi, siano giunti in America attraversando l’Alaska e la Siberia durante le ere glaciali del Pleistocene e, in particolar modo, durante l’ultimo massimo glaciale (circa 25.000-21.000 anni fa). Pertanto S. americana si può ritenere il risultato di una speciazione allopatrica avvenuta nei rifugi dell’era glaciale.

L’areale di Smelowskia americana comprende parte dell’America settentrionale (Alberta, British Columbia, Colorado, Idaho, Montana, Nevada, Oregon, Utah, Washington, Wyoming). In passato ritenuta una varietà dell’asiatica Smelowskia calycina (Stephan ex Willd.) C.A. Mey., grazie alle differenze molecolari, pur ravvisandone le affinità, è stata elevata al rango di specie. Infatti, morfologicamente le due specie sono molto simili e S. americana si distingue da S. calycina per i calici caduchi invece che persistenti.

S. americana vive sui ghiaioni, in anfratti rocciosi, nei prati sopra il limite del bosco, a quote tra 1600 e 4000 m.

Smelowskia americana

Si distingue dall’affine Smelowskia calycina dei rilievi montuosi asiatici per i sepali precocemente caduchi © Andrey Zharkikh

Sono piante erbacee perenni, densamente cespitose, canescenti per la presenza di peli. Il caudice è ben sviluppato, solitamente ramificato dalla base, ricoperto da resti dei piccioli secchi degli anni precedenti. I fusti, numerosi, spesso non ramificati, misurano 6-20 cm e possono essere coperti da peli semplici (0,5-1,3 mm), misti ad altri ramificati più piccoli che hanno la funzione di proteggere i tessuti dal freddo estremo.

Le foglie basali, su piccioli di 1-5 cm, sono pennate o pennatifide, con peli semplici e con lamina da oblanceolata a obovato e con segmenti terminali lineari, oblunghi od ovati di 1-3,5 cm × 4-17 mm. Le foglie cauline, poco picciolate o sessili, hanno la lamina simile a quelle basali, più piccole nelle distali.

I fiori sono bisessuali e hanno sepali di 2-3,5 mm, caduchi, e petali generalmente 3,5-6,5 × 1,5-3,5 mm, da ristretti a forma di artiglio (1,5-3 mm) con apice arrotondato, generalmente bianchi, raramente rosati o color lavanda.

Smelowskia americana

Particolare del racemo. I fiori ai margini sono già aperti con 4 petali bianchi, 6 stami e lo stigma discoidale, al centro, ancora in boccio, sono ricoperti da una fitta peluria © Anne Elliott

Gli stami sono sei e le antere misurano da 0,5 a 0,7 mm. L’ovario è supero e presenta uno stilo lungo 0,2-0,8 mm sormontato da uno stimma capitato. Nell’ovario sono presenti da 8 a 12 (-14) ovuli. La fioritura avviene da giugno ad agosto, talora settembre. I fiori sono raggruppati in infiorescenze racemose prive di brattee che si allungano alla fruttificazione. L’impollinazione è operata da insetti della famiglia Apidae: Bombus insularis e Bombus flavidus.

I frutti sono silique deiscenti, quadrangolari, lunghe 5-13 mm e larghe 1,5-2,5 mm, glabre, sorrette da peduncoli, sub-appressate all’asse centrale formanti generalmente angoli minori di 40°. I semi sono bruni, uniseriati, oblunghi-ovoidali (da 1 a 1,9 mm), non alati, minutamente reticolati, non mucillaginosi se bagnati, con cotiledoni obliquamente incombenti.

Sinonimi: Hutchinsia calycina var. americana Regel & Herder, Smelowskia calycina var. americana (Regel & Herder) W.H. Drury & Rollins, Smelowskia lineariloba Rydb., Smelowskia lobata Rydb.

 

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