Famiglia : Ovulidae
Testo © Dr. Domenico Pacifici
Simnia spelta Linnaeus, 1758 è un gasteropode marino appartenente alla famiglia Ovulidae, che conta ben 74 generi al suo interno.
Il nome Simnia è un’abbreviazione della parola greca “σκύμνια” (scymnia) = accartocciamento, mentre spelta fa riferimento alla forma del frutto del farro Tricum aestivum var. spelta Linnaeus, 1758 da cui prende il nome.
Zoogeografia
Per molto tempo fu considerata una specie endemica esclusivamente europea, con una maggior concentrazione in alcune zone del Mar Adriatico e nel bacino del Mediterraneo occidentale.
Tuttavia, agli inizi del 2000, iniziarono una serie di ritrovamenti anche nell’Oceano Atlantico, in Spagna, sulla costa della Galizia e nel Golfo di Biscaglia, nelle Isole Canarie ed in Angola.
Ecologia-Habitat
Questo piccolo mollusco è un selettivo predatore di polipi di gorgonie del genere Eunicella, Paramuricea e Lophogorgia.
Si nutre anche del tessuto connettivo di rivestimento delle gorgonie, che lentamente pascola con la sua lingua spinosa, un organo tipico dei molluschi che prende il nome di radula.
Passa tutta la sua vita sulle gorgonie di cui si ciba, ad una profondità massima di 10 m.
Morfofisiologia
Simnia spelta è un gasteropode minuto con una dimensione massima di 2 cm, ma possiede una conchiglia coriacea di forma affusolata, appuntita alle due estremità e leggermente rigonfia nel mezzo, caratterizzata da un’apertura che decorre lungo tutto il lato inferiore del corpo.
Il guscio si presenta di color bianco lucido, tendente al salmone e può essere ricoperto dal mantello dell’animale quando è in estensione.
Questa particolare estroflessione del mantello è generalmente osservata in un altra famiglia molto nota di molluschi, le Cypraeidae, con cui è facile confonderle anche per la conformazione stessa della conchiglia.
Non a caso entrambe queste famiglie (Ovulidae e Cypraeidae) sono state raggruppate sotto un’unica Superfamiglia che prende il nome di Cypraeoidea.
Il mantello richiama sempre le punteggiature e le striature marmoree della gorgonia su cui l’animale cresce, rendendo questo mollusco molto criptico e difficile da scovare per i predatori.
Ciò è possibile poiché i pigmenti della gorgonia vengono trattenuti nei tessuti del mollusco, dopo aver pascolato lo strato connettivo della gorgonia di appartenenza.
Il capo, oltre alla radula, possiede due espansioni lunghe e ben visibili su cui si trovano gli occhi di color nero, unico colore che si differenzia da tutto il resto del corpo, e organi chemio-recettori specializzati nell’analizzare l’ambiente circostante.
Il capo è sovrastato dal sifone respiratorio costituito da una lamina membranosa ripiegata su se stessa in modo da formare un tubo.
La funzione del sifone è quella di aspirare l’acqua circostante che andrà ad irrorare le branchie del mollusco, gli ctenidi o branchie a pettine.
La particolare conformazione delle branchie permette di muovere l’acqua in direzioni ben precise e di massimizzare così l’assorbimento dell’ossigeno.
Etologia-Biologia riproduttiva
Gli individui di questa specie hanno sessi ben distinti e la fecondazione è interna.
Le uova vengono deposte sui rami delle gorgonie e, per facilitarne l’occultamento, possiedono lo stesso colore delle gorgonie di appartenenza.
Le capsule ovigere hanno il diametro di un paio di millimetri e vengono depositate intorno alle ramificazioni delle Gorgonie.
Ogni capsula contiene una decina di uova che appena deposte sono biancastre ma in seguito, con il procedere dello sviluppo embrionale, diventano bruno-rossastre.
Gli embrioni si sviluppano in larve planctoniche e successivamente passano per uno stadio giovanile chiamato veliger, prima di diventare adulti.
Il veliger è uno stadio planctonico molto diffuso fra i gasteropodi. La larva è dotata di una piccola conchiglia, di piede, di occhi e di una particolare espansione laminare preorale contornata di ciglia chiamata velum, con cui la larva può restare in sospesa nell’acqua e convogliare le particelle alimentari verso la bocca.
Simnia spelta è sicuramente uno dei gasteropodi più conosciuti, anche inconsciamente, da appassionati e non del settore.
Non di rado, infatti, è possibile vedere la sua lucida conchiglia ornare collane e bracciali venduti nelle spiagge europee, fenomeno che ha accresciuto la sua popolarità anche tra i semplici bagnanti.
Negli anni Sessanta il difficile reperimento degli esemplari, unito ad una sempre maggior richiesta della conchiglia, portarono ad un rapido impoverimento delle spiagge tanto che si credette ad una sua inesorabile estinzione.
Tuttavia, quando la pratica dell’immersione subacquea divenne amatoriale, fu più comune osservare questa specie nel proprio ambiente naturale, insieme ad altre specie con altrettante conchiglie uniche ed affascinanti.
Ciò portò, come è facile intuire, ad un disinteresse generale verso le conchiglie come abbellimento ornamentale, poiché ormai non possedevano più quell’aura di rarità che tanto le aveva contraddistinte fino a quel momento. Simnia spelta è quindi ritornata ad essere una specie fiorente e, per ora, la sua estinzione sembra essere scongiurata.
Sinonimi
Bulla spelta Linnaeus, 1758; Neosimnia spelta Linnaeus, 1758; Simnia nicaeensis Risso 1826; Ovulum secale Sowerby 1828; Ovula sowerbyana sensu Tryon, 1885 not Weinkauff, 1881; Ovula spelta var. lutea-roseocarnea Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1883; Ovula acicularis Tryon 1885; Ovula intermedia Tryon 1885; Ovula sowerbyana Tryon 1885; Ovula obsoleta Locard, 1891; Ovula spelta var. lutea Pallary 1900; Simnia spelta var. brevis Coen 1949.
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