Famiglia : Serranidae
Testo © Giuseppe Mazza
Serranus tigrinus (Bloch, 1790) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes e con le cernie alla famiglia dei Serranidae, sottofamiglia Serraninae che comprende circa 87 specie di piccole dimensioni raggruppate in una decina di generi.
Serranus nasce dal latino “serra”, sega, riferito al preopercolo denticolato, mentre il termine specifico tigrinus evoca le bande verticali scure dal contorno irregolare che danno al pesce un aspetto tigrato, ribadito in varie lingue col nome comune di Serrano tigre o Serrano tigrato.
Zoogeografia
Serranus tigrinus è un pesce sostanzialmente caraibico presente nell’Atlantico occidentale dalle Bermuda e il sud della Florida al Venezuela e a Trinidad e Tobago.
Ecologia-Habitat
Frequenta formazioni madreporiche e scogliere rocciose fin verso i 40 m di profondità, ma si può trovare anche in ambienti sabbiosi detritici e nelle praterie sommerse di fanerogame.
Morfofisiologia
Con un massimo riportato di 29 cm, Serranus tigrinus misura in genere appena 10 cm, decisamente meno di altri piccoli serranidi caraibici come Cephalopholis fulva con una taglia corrente di 25 cm o di Alphestes immaculatus che si aggira sui 18 cm.
Il muso è lungo e appuntito, con la parte alta del capo senza scaglie e la mascella inferiore sporgente. Le altre scaglie sono relativamente grandi, ruvide al tatto, e l’opercolo reca 3 spine.
La pinna dorsale ha 10 raggi spinosi seguiti da 12 molli, l’anale 3 raggi spinosi e 7 inermi. Le pettorali recano 13-16 raggi ramificati all’apice come i 13-15 raggi della caudale.
Il colore di fondo è chiaro con la parte superiore del corpo che tende al verde e l’inferiore al giallo.
Sui fianchi si notano 6 barre nere verticali ed altre 2 sul capo che s’incrociano con strisce orizzontali tratteggiate, formando un motivo a rettangoli, più o meno evidenti e scuri.
Questi mutano per effetto dei cromatofori, secondo l’ambiente e l’umore del pesce, ed hanno valso al Serranus tigrinus anche il nome comune di Serrano arlecchino.
La striscia più lunga parte dal muso e attraversa l’occhio, nascondendolo ai predatori già confusi dalla moltitudine di macchie e ocelli.
Caratteristica è soprattutto la macchia nera, sempre ben visibile a pinne distese, tra la terza e la quarta spina della pinna dorsale, ma anche sotto la gola si notano macchie vistose che sulla pinna caudale traslucida e la dorsale appaiono molto spesso leggermente cerchiate di giallo.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Serranus tigrinus si nutre di invertebrati bentonici, per lo più granchi e gamberetti, che risucchia interi aspirandoli, come le cernie, con l’apertura improvvisa della grande bocca. Rispetta tuttavia il minuscolo Gamberetto pulitore di Pederson (Ancylomenes pedersoni) che lo libera, come altri pesci caraibici, dai parassiti della pelle.
Caccia spesso in coppia, ma è stato visto seguire una Anguilla serpente a macchie bianche (Myrichthys breviceps) che si nutre anche lei di crostacei localizzandoli con un olfatto eccezionale.
Non certo per rubargli il cibo di bocca, perché questa divora le prede col capo nascosto nei loro pertugi, ma probabilmente per scoprire dove si nascondono.
A differenza di quanto generalmente avviene nel mondo delle cernie che sono ermafrodite protogine, con femmine cioè che crescendo possono trasformarsi in maschi, Serranus tigrinus è una specie ermafrodita sincrona, con individui che recano contemporaneamente gli organi sessuali maschili e femminili. Per riprodursi le coppie si scambiano quindi i ruoli, fecondando a turno gli ovuli rilasciati a mezz’acqua.
Non vi sono cure parentali e come accade per tutte le cernie le uova vengono affidate alle correnti.
La resilienza della specie è mediocre, con un possibile raddoppio delle popolazioni in 1,4-4,4 anni, ed anche se per le modeste dimensioni e la splendida livrea Serranus tigrinus finisce spesso negli acquari domestici, la vulnerabilità alla pesca, bassissima, segna appena 22 su una scala di 100. Dal 2009 figura infatti nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo come “LC, Least Concern” cioè a rischio minimo.
Sinonimi
Holocentrus tigrinus Bloch, 1790.