Serranus tigrinus

Famiglia : Serranidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Lungo circa 10 cm, Serranus tigrinus è una mini cernia dei Caraibi presente nell’Atlantico occidentale dalle Bermuda e il sud della Florida a Trinidad e Tobago e il Venezuela.

Lungo circa 10 cm, Serranus tigrinus è una mini cernia dei Caraibi presente nell’Atlantico occidentale dalle Bermuda e il sud della Florida a Trinidad e Tobago e il Venezuela © Pauline Walsh Jacobson

Serranus tigrinus (Bloch, 1790) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes e con le cernie alla famiglia dei Serranidae, sottofamiglia Serraninae che comprende circa 87 specie di piccole dimensioni raggruppate in una decina di generi.

Serranus nasce dal latino “serra”, sega, riferito al preopercolo denticolato, mentre il termine specifico tigrinus evoca le bande verticali scure dal contorno irregolare che danno al pesce un aspetto tigrato, ribadito in varie lingue col nome comune di Serrano tigre o Serrano tigrato.

Le barre scure verticali, incrociandosi con le orizzontali, formano dei rettangoli mimetici.

Le barre scure verticali, incrociandosi con le orizzontali, formano dei rettangoli mimetici © Allison & Carlos Estape

Zoogeografia

Serranus tigrinus è un pesce sostanzialmente caraibico presente nell’Atlantico occidentale dalle Bermuda e il sud della Florida al Venezuela e a Trinidad e Tobago.

Ecologia-Habitat

Frequenta formazioni madreporiche e scogliere rocciose fin verso i 40 m di profondità, ma si può trovare anche in ambienti sabbiosi detritici e nelle praterie sommerse di fanerogame.

L’occhio è mascherato dalla linea orizzontale più lunga che parte sul muso e i predatori sono confusi dalle innumerevoli macchie ocelli.

L’occhio è mascherato dalla linea orizzontale più lunga che parte sul muso e i predatori sono confusi dalle innumerevoli macchie ocelli © Kevin Bryant

Morfofisiologia

Con un massimo riportato di 29 cm, Serranus tigrinus misura in genere appena 10 cm, decisamente meno di altri piccoli serranidi caraibici come Cephalopholis fulva con una taglia corrente di 25 cm o di Alphestes immaculatus che si aggira sui 18 cm.

Il muso è lungo e appuntito, con la parte alta del capo senza scaglie e la mascella inferiore sporgente. Le altre scaglie sono relativamente grandi, ruvide al tatto, e l’opercolo reca 3 spine.

I cromatofori poi adattano luci e colori secondo le circostanze. Il genere la parte superiore di Serranus tigrinus tende al verdastro e l’inferiore al giallo

I cromatofori poi adattano luci e colori secondo le circostanze. Il genere la parte superiore del pesce tende al verdastro e l’inferiore al giallo © Kevin Bryant

La pinna dorsale ha 10 raggi spinosi seguiti da 12 molli, l’anale 3 raggi spinosi e 7 inermi. Le pettorali recano 13-16 raggi ramificati all’apice come i 13-15 raggi della caudale.

Il colore di fondo è chiaro con la parte superiore del corpo che tende al verde e l’inferiore al giallo.

Sui fianchi si notano 6 barre nere verticali ed altre 2 sul capo che s’incrociano con strisce orizzontali tratteggiate, formando un motivo a rettangoli, più o meno evidenti e scuri.

Serranus tigrinus si nutre di invertebrati bentonici, per lo più granchi e gamberetti, che risucchia interi aprendo di scatto la grande bocca.

Serranus tigrinus si nutre di invertebrati bentonici, per lo più granchi e gamberetti, che risucchia interi aprendo di scatto la grande bocca © Pauline Walsh Jacobson

Questi mutano per effetto dei cromatofori, secondo l’ambiente e l’umore del pesce, ed hanno valso al Serranus tigrinus anche il nome comune di Serrano arlecchino.

La striscia più lunga parte dal muso e attraversa l’occhio, nascondendolo ai predatori già confusi dalla moltitudine di macchie e ocelli.

Caratteristica è soprattutto la macchia nera, sempre ben visibile a pinne distese, tra la terza e la quarta spina della pinna dorsale, ma anche sotto la gola si notano macchie vistose che sulla pinna caudale traslucida e la dorsale appaiono molto spesso leggermente cerchiate di giallo.

Qui, forse per scoprire dove si nascondono, Serranus tigrinus sorveglia una Anguilla serpente (Myrichthys breviceps) che li localizza con un olfatto eccezionale.

Qui, forse per scoprire dove si nascondono, sorveglia una Anguilla serpente (Myrichthys breviceps) che li localizza con un olfatto eccezionale © Kevin Bryant

Etologia-Biologia Riproduttiva

Serranus tigrinus si nutre di invertebrati bentonici, per lo più granchi e gamberetti, che risucchia interi aspirandoli, come le cernie, con l’apertura improvvisa della grande bocca. Rispetta tuttavia il minuscolo Gamberetto pulitore di Pederson (Ancylomenes pedersoni) che lo libera, come altri pesci caraibici, dai parassiti della pelle.

Caccia spesso in coppia, ma è stato visto seguire una Anguilla serpente a macchie bianche (Myrichthys breviceps) che si nutre anche lei di crostacei localizzandoli con un olfatto eccezionale.

Serranus tigrinus non è come in genere nelle cernie una specie ermafrodita protogina, con femmine che si trasformano in maschi, ma ermafrodita sincrona, con individui che recano contemporaneamente gli organi sessuali maschili e femminili. Per riprodursi le coppie si scambiano quindi i ruoli, fecondando a turno gli ovuli rilasciati dal partner.

Serranus tigrinus non è come in genere nelle cernie una specie ermafrodita protogina, con femmine che si trasformano in maschi, ma ermafrodita sincrona, con individui che recano contemporaneamente gli organi sessuali maschili e femminili. Per riprodursi le coppie si scambiano quindi i ruoli, fecondando a turno gli ovuli rilasciati dal partner © Allison & Carlos Estape

Non certo per rubargli il cibo di bocca, perché questa divora le prede col capo nascosto nei loro pertugi, ma probabilmente per scoprire dove si nascondono.

A differenza di quanto generalmente avviene nel mondo delle cernie che sono ermafrodite protogine, con femmine cioè che crescendo possono trasformarsi in maschi, Serranus tigrinus è una specie ermafrodita sincrona, con individui che recano contemporaneamente gli organi sessuali maschili e femminili. Per riprodursi le coppie si scambiano quindi i ruoli, fecondando a turno gli ovuli rilasciati a mezz’acqua.

Un giovane. Sono già visibili, in formazione, i tratti della livrea. Presente spesso negli acquari, Serranus tigrinus non è una specie a rischio.

Un giovane. Sono già visibili, in formazione, i tratti della livrea. Presente spesso negli acquari, Serranus tigrinus non è una specie a rischio © Pauline Walsh Jacobson

Non vi sono cure parentali e come accade per tutte le cernie le uova vengono affidate alle correnti.

La resilienza della specie è mediocre, con un possibile raddoppio delle popolazioni in 1,4-4,4 anni, ed anche se per le modeste dimensioni e la splendida livrea Serranus tigrinus finisce spesso negli acquari domestici, la vulnerabilità alla pesca, bassissima, segna appena 22 su una scala di 100. Dal 2009 figura infatti nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo come “LC, Least Concern” cioè a rischio minimo.

Sinonimi

Holocentrus tigrinus Bloch, 1790.

 

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