Famiglia : Scorpaenidae
Testo © Giuseppe Mazza
Frequente ma poco osservato nel suo areale per la piccola taglia e la livrea mimetica, lo Scorfanetto squamoso (Scorpaena maderensis Valenciennes, 1833) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine degli Scorpaeniformes ed alla famiglia degli Scorpaenidae.
Il nome del genere Scorpaena è quello che gli antichi romani davano agli scorfani, evocando gli scorpioni, con riferimento alle loro spine velenose. Il termine specifico maderensis, di Madera in latino, si riferisce ad uno dei luoghi in cui vive.
Zoogeografia
Lo Scorfanetto squamoso è presente in tutto il Mediterraneo, eccetto il Mar Nero.
Passato lo Stretto di Gibilterra, lo troviamo a nord fino al Golfo di Biscaglia, ma con scarsi effettivi nelle acque più fredde, ed a sud fino al Senegal, isole di Madera, Azzorre, Canarie e Capo Verde.
Ecologia-Habitat
Scorpaena maderensis non si allontana mai dalle coste, mostrando una netta preferenza per le isole, e lo si trova quasi sempre immobile, invisibile sui fondali rocciosi ricchi d’alghe brune fra 20 e 40 m di profondità, dove vive spesso sedentario e caccia d’agguato aspettando le prede.
Morfofisiologia
È uno degli scorfani più piccoli, lungo una decina di centimetri, anche se le femmine, più grandi dei maschi, raggiungono i 14 cm. Il corpo è alto, protetto da squame ctenoidi ben visibili presenti anche sul petto e sulla gola.
La livrea di Scorpaena maderensis, decisamente mimetica, mostra chiazze chiare e scure con tonalità brune, vinose o rosse, costellate da numerose punteggiature bianche e nere.
Si notano tre fasce scure verticali, all’inizio dei raggi molli della dorsale, sul peduncolo caudale e sulla pinna caudale, ma c’è chi preferisce attirare l’attenzione sulle adiacenti tre fasce bianche: la prima sul peduncolo, poi in mezzo alla pinna caudale ed alla sua estremità.
Comparandolo con quello di altri scorfani, il capo, che occupa quasi un terzo della lunghezza del pesce, è in proporzione meno massiccio del solito con scarse lacinie e senza la consueta depressione dietro agli occhi.
È protetto da robuste spine, ciascuna con una ghiandola velenifera alla base, presenti anche sull’opercolo. Quando spalanca l’enorme bocca è visibile la lingua, saldata in basso, e fasce di denti villiformi per trattenere le prede, presenti anche sul vomere e palatini.
Dalla mascella inferiore penzolano due coppie di lembi di pelle bianca, destinati forse a incuriosire i malcapitati di passaggio.
È un piccolo dettaglio che permette di classificare a colpo sicuro questa specie, come i due trattini bianchi che si fronteggiano, con la base allargata, nel punto più stretto del peduncolo caudale.
Vi è una sola pinna dorsale con i 12 raggi spinosi veleniferi, che rizza contro gli importuni, e 9-10 raggi molli; l’anale conta 3 raggi spinosi e 4-5 inermi; le ventrali un raggio spinoso e 5 inermi e le pettorali 15-16 raggi molli. La pinna caudale è arrotondata.
L’occhio è relativamente grande per una perfetta visione delle prede anche dove la luce scarseggia.
Comparata a specie simili ma un po’ più grandi, Scorpaena maderensis si distingue facilmente per il capo più snello e la mancanza di lembi cutanei sul corpo da Scorpaena notata e Scorpaena porcus, che reca in più ha tre caratteristiche fasce scure sulla pinna caudale.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Lo Scorfanetto squamoso si nutre di piccoli crostacei e pesciolini che aspira spalancando improvvisamente la bocca. Il veleno, usato solo per difesa, può causare punture dolorose ma è senza gravi conseguenze per l’uomo. In caso d’incidente occorre immergere subito la parte colpita nell’acqua calda, perché il calore intorno ai 45 °C ne distrugge i principi attivi.
Per la riproduzione le femmine, che raggiungono la maturità sessuale prima dei maschi, rilasciano una massa gelatinosa d’uova subito fecondate dal compagno.
Danno origine a larve planctoniche e la speranza di vita è poi di 4 anni per i maschi e 5 per le femmine.
La resilienza pare mediocre, con un possibile raddoppio delle popolazioni in 1,4-4,4 anni, e la vulnerabilità alla pesca, moderata, segna 36 su una scala di 100. Scorpaena maderensis appare nella lista rossa delle specie in pericolo come “Least Concern” cioè come “Preoccupazione Minore”.
Sinonimi
Sebastes maderensis Valenciennes, 1833; Sebastipistes maderensis Valenciennes, 1833; Scorpaena rubellio Jordan & Gunn, 1898.
→ Per nozioni generali sui pesci vedere qui.