Famiglia : Schlegeliaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria della Giamaica dove cresce arrampicata sugli alberi delle foreste tropicali secche, a un’altitudine compresa tra 300 e 1100 m di altitudine, su suoli calcarei.
Il genere è dedicato allo zoologo tedesco Hermann Schlegel (1804-1884), direttore del Museo di Storia Naturale di Leida; il nome specifico è l’aggettivo latino “parasiticus, a, um” = parassitico, in realtà non si tratta di una pianta parassita, ma che può crescere come epifita sugli alberi.
La Schlegelia parasitica (Sw.) Miers ex Griseb. (1864) è un rampicante legnoso sempreverde terrestre o epifita con fusti grigiastri, lunghi fino ad oltre 10 m, ramificati, radicanti ai nodi.
Le foglie, su un picciolo lungo 0,5-0,8 cm, sono opposte, semplici, oblungo-ellittiche con apice ottuso e margine intero, di 10-18 cm di lunghezza e 4-7 cm di larghezza, coriacee, di colore verde intenso lucido.
Infiorescenze fascicolate ascellari o direttamente dal fusto con 4-12 fiori ermafroditi, su un pedicello lungo 0,3-1 cm, carnosi, di colore cremisi con sfumature bianche.
Calice campanulato, lungo 0,6-0,8 cm, con apice troncato, corolla campanulata, di 2,8-3,5 cm di lunghezza e 1,8-2,2 cm di larghezza, con 5 lobi arrotondati leggermente disuguali e parzialmente retroflessi, 4 stami didinami (due più lunghi e due più corti) e ovario globoso supero biloculare con numerosi ovuli per loculo.
Il frutto è una bacca globosa con calice persistente, di circa 3,5 cm di diametro, carnosa, contenente numerosi semi oblunghi, di 2-3 mm di lunghezza e circa 1 mm di diametro, immersi nella polpa.
I fiori sono una importante fonte di polline per le api e di nettare per numerose specie di farfalle, i frutti sono una risorsa alimentare per l’avifauna che contribuisce alla dispersione dei semi.
Si riproduce per seme, posto superficialmente in terriccio drenante e aerato mantenuto umido, ma senza ristagni, alla temperatura di 24-28 °C, e per talea; la pianta inizia a fiorire quando ha raggiunto una discreta dimensione.
Specie pressoché sconosciuta in coltivazione, malgrado le sue indubbie caratteristiche ornamentali, presente quasi esclusivamente in giardini botanici e collezioni specializzate, all’aperto nelle regioni a clima tropicale e subtropicale, fatta arrampicare sugli alberi, in serra riscaldata altrove.
Il genere è stato inserito in passato da alcuni autori nella famiglia delle Bignoniaceae, da altri in quella delle Scrophulariaceae, in seguito, sulla base di studi filogenetici, è stato trasferito in una famiglia a sé stante che ne ha preso il nome: Schlegeliaceae (A.H.Gentry) Reveal, 1996.
Sinonimi: Tanaecium parasiticum Sw. (1788).
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