Famiglia : Poaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Borneo, Giava, Laos, Malaysia Peninsulare, Singapore, Thailandia e Vietnam dove cresce nelle foreste fino a circa 600 m di altitudine.
Il nome del genere è la combinazione del verbo greco “σχιζω” (schizo) = fendere, dividere e del sostantivo “στάχυς” (stachys) = spiga, con riferimento alla spaziatura delle spighette; il nome specifico è la combinazione dell’aggettivo greco “βραχύς” (brachys) = corto e del sostantivo “κλάδος” (clados) = ramo, con ovvio riferimento.
Nomi comuni: Bali kuning bamboo, sacred Bali bamboo (inglese); buho, kauayang buho (Filippine); awi buluh, buluh lemang, buluh nehe, buluh sero, buluh tolang (Indonesia); buloh nipis, buloh lemang, buloh silau, buloh telang (Malaysia); kriap, phai kriap, phai pho, phai po, phai por (Thailandia); lồ ô (Vietnam).
Lo Schizostachyum brachycladum (Kurz) Kurz (1870) è una specie rizomatosa sempreverde con fusti (culmi) cilindrici ravvicinati, eretti, ricurvi solo all’apice, di 6-13 m di altezza e 5-10 cm di diametro, di colore verde o verde bluastro con occasionali strisce sottili longitudinali più scure, bianco cerosi sotto i nodi. I culmi sono cavi tra i nodi, con pareti spesse 2,5-6,5 mm, e internodi lunghi 30-60 cm, ricoperti da una guaina persistente per lungo tempo, lunga fino a circa 25 cm, di colore bruno e inizialmente provvista di peli ispidi bruno rossicci; lamina eretta triangolare con apice appuntito, lunga e larga 5-9 cm, leggermente convessa, pubescente. Ramificazioni ai nodi, a partire dalla metà del culmo, con 25-30 rami sottili per nodo. Foglie alterne lanceolate con apice appuntito, di 15-35 cm di lunghezza e 3-6 cm di larghezza, inizialmente coperte da peluria, poi glabre, con margini scabri. Infiorescenze lunghe 20-35 cm con spighette raggruppate ai nodi, lunghe 1,5-2,5 cm, con 1-2 fiori ciascuna, antere porpora lunghe 0,6 cm e stigma bianco; fiorisce frequentemente, quasi anno dopo anno, e la fioritura non comporta la morte del culmo. Il frutto è una cariosside (frutto secco indeiscente tipico delle Poaceae) raramente prodotto.
Si riproduce per seme, ma più frequentemente per divisione di cespi e porzioni di culmo interrati orizzontalmente.
Specie diffusa in natura e frequentemente coltivata nei villaggi per i suoi molteplici usi, oltre che come ornamentale, in particolare la varietà con culmi gialli con eventuali strisce sottili longitudinali verdi e foglie verdi che a volte possono presentare strisce gialle, nelle zone con clima tropicale e subtropicale umido, non sopportando valori di temperatura prossimi a 0 °C se non eccezionali e per brevissimo periodo. Richiede pieno sole, o al più una leggera ombreggiatura, e una posizione riparata dai forti venti; non è particolarmente esigente riguardo al suolo, ma cresce al meglio in quelli sabbiosi, drenanti, mantenuti costantemente umidi, ma senza ristagni.
I giovani germogli sono eduli, di sapore piuttosto amaro, e nel sudest asiatico i culmi, facilmente divisibili longitudinalmente grazie al piccolo spessore delle pareti, sono utilizzati nelle costruzioni rurali per pareti e coperture, sono inoltre impiegati per pali di sostegno, contenitori d’acqua e di cottura, in particolare di una pietanza di riso e latte di cocco popolare in Malaysia e Indonesia, e per la realizzazione di strumenti musicali tradizionali e oggetti artistici e artigianali di uso comune. Può essere coltivata anche in capienti contenitori per la decorazione di patii, terrazze e ampi ambienti luminosi con alti soffitti come atri, centri commerciali ecc.Sinonimi: Arundo cratium Oken (1841); Melocanna brachyclada Kurz (1866).
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