Famiglia : Nymphalidae
Testo © Dr. Laura Farina
Il Satiro comune (Satyrus ferula Fabricius, 1793) è un’elegante farfalla appartenente all’ordine Lepidoptera, famiglia (Nymphalidae), sottofamiglia Satyrinae ed è nota in Italia come satiro comune.
Il genere Satyrus fu creato da Latreille nel 1810 e deriva da Satyros, satiro, figura mitica maschile, che accompagnava Pan e Dioniso, avente l’aspetto per metà di uomo e per metà di capra. Il genere includeva la maggior parte dei membri della sottofamiglia.
Il nome della specie, ferula, deriva invece dal finocchiaccio, pianta erbacea nelle cui radici Prometeo nascose e preservò il fuoco celeste rubato dal carro di Apollo.
In Europa esistono due specie di Satyrus: Satyrus ferula e Satyrus actaea, che in alcune località della Spagna e della Francia sovrappongono il loro areale. La sottospecie Satyrus ferula atlantea Verity, 1927, vive in Marocco (Meknes), in habitat montani da 1500 a 3000 m di quota (sinonimo: meknesensis Strand, 1927). La specie Satyrus ferula ferula è stata descritta da Fabricius nel 1793, con località tipica in Italia.
Ecco alcuni nomi volgari europei: Great sooty satyr in Inglese, le Grande Coronide in Francese, Weiβkernauge e Sudlicher Waldportier in Tedesco, Skalni okar in slovacco.
Zoogeografia
La specie è presente in Marocco, Spagna (provincia di Lerida: Val d’Aran, Rio Esera, Rio Noguera), Francia (Pirenei, Massiccio Centrale, Provence e Alpi), Svizzera (Vallese, Ticino, Sud Delle Alpi), Balcani, Grecia, Turchia, Iran, Transcaucaso, Ucraina, Sud degli Urali, Kazakhstan, SW Siberia, W China. In Italia è presente in tutta la catena alpina e in quella appenninica fino all’ Aspromonte.
Ecologia-Habitat
Satyrus ferula è presente dalla zona collinare (400 m) fino a circa 1600 metri di quota. Alle altitudini più basse predilige le radure boschive, mentre a quote più elevate frequenta volentieri pendii erbosi, spesso rocciosi. È considerata generalmente specie xerotermofila, legata cioè ad ambienti aperti calcarei. Il bruco è oligofago e vive a spese di Poaceae, in particolare Festuca ovina, Deschampsia cespitosa, Stipa pennata e Stipa capillata.
In Grecia e Svizzera è stato osservato che la pianta ospite è prevalentemente Festuca ovina. Si tratta di una farfalla piuttosto localizzata che predilige prati aridi e rocciosi in montagna e nelle zone più pianeggianti del suo areale frequenta anche aree boscose. L’adulto ama posarsi in particolare sui fiori di scabiosa, knautia, cardo, centauree ed eupatoria.
Morfofisiologia
L’apertura alare è di circa 46-60 mm. Questa specie mostra un dimorfismo sessuale evidente. Il maschio ha colore di fondo delle ali bruno con due ocelli pupillati di bianco sul dorso delle ali anteriori. La femmina è più chiara, con macchia giallastra intorno agli ocelli. La femmina presenta inoltre dei punti bianchi sul diritto e sul rovescio dell’ala anteriore.
Satyrus ferula è simile ad altre due specie, appartenenti anch’esse alla sottofamiglia Satyrinae: una di queste è Minois dryas. Gli ocelli di Satyrus ferula sono però pupillati di bianco, invece che di blu. L’altra specie simile è Satyrus actaea, Esper, 1780. Quest’ultima la si incontra nel sud ovest dell’Europa e in Asia. Le indicazioni relative al Canton Ticino, Svizzera (Vorbrodt, 1911; Higgins & Riley, 1970) non sono confermate. In Satyrus ferula il maschio non ha le macchie androconiali sull’ala anteriore come in Satyrus actaea.
Gli androconi, presenti solo nei maschi, sono gruppi di squame allungate che si trovano in stretta comunicazione con ghiandole dell’epidermide addette alla secrezione di sostanze odorose.
Etologia-Biologia Riproduttiva
La farfalla presenta una sola generazione annuale. Sverna allo stadio di bruco. Le uova vengono deposte da luglio a settembre. L’uovo, di colore latteo alla deposizione, diventa leggermente grigio dopo qualche giorno. Misura da 1,4 a 1,5 mm di altezza e 1,1 mm di diametro e presenta da 12 a 14 scanalature. L’uovo viene deposto singolarmente anche direttamente sul suolo, sopra le foglie secche, nelle vicinanze della pianta ospite. La specie sverna allo stadio di bruco. Lo stadio di crisalide dura all’incirca due mesi, l’adulto vola da metà giugno ad inizio agosto. Il bruco, come detto in precedenza, vive a spese di Poaceae. Quando non si nutre rimane ricoverato ai piedi della pianta ospite.
Sinonimi
Satyrus bryce Hübner 1800; Satyrus cordula Fabricius 1793.
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