Famiglia : Arecaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Belize, Cuba occidentale e Messico (Campeche, Quintana Roo e Yucatán) dove vive nelle foreste tropicali semidecidue, savane e aree aperte su suoli calcarei a basse altitudini.
L’etimologia del genere è ignota, non essendo stata specificata dall’autore, il botanico francese Michel Adanson (1727-1806); il nome specifico è una corruzione di uno dei nomi locali, jata, in uso a Cuba.
Nomi comuni: thatch palm (inglese); botán (Belize); cana jata, guano (Cuba); cana, guano, guano macho, huano, xa’an (Messico).
La Sabal yapa è una specie inerme monoica con fusto solitario eretto, fino a 25 m di altezza e 15-25 cm di diametro, di colore bruno grigiastro segnato dalle cicatrici anulari delle foglie cadute, ricoperto nelle piante giovani dai residui delle basi fogliari.
Le foglie, su un picciolo lungo 1-2 m e largo 2,5-3,5 cm, sono costapalmate, irregolarmente suddivise in 90-110 segmenti lineari con apice bifido uniti in gruppi di 2, raramente 3, uniti alla base per circa metà della loro lunghezza, gruppi a loro volta divisi tra loro fin quasi alla base, lunghi fino a 1,5 m e larghi 2-3 cm, di colore verde uniforme; hastula (appendice posta nel punto di inserzione della lamina fogliare col picciolo) triangolare con apice acuminato lunga 4-7 cm.
Infiorescenze tra le foglie più lunghe delle stesse, erette, con 3 ordini di ramificazioni e fiori, lunghi 4-6 mm, con calice campanulato leggermente trilobato, 3 petali uniti alla base e 6 stami.
Frutti globoso-piriformi, di 1-1,2 cm di lunghezza e 1-1,3 cm di diametro, di colore bruno nerastro a maturità, contenenti un solo seme globoso-depresso di 0,6-0,9 cm di diametro e circa 0,5 cm di spessore. Si riproduce per seme, preventivamente tenuto in acqua per 3 giorni, in terriccio drenante mantenuto umido alla temperatura di 28-30 °C, con tempi di germinazione a partire da 1-3 mesi. Di aspetto generalmente simile alla più diffusa e coltivata Sabal mauritiiformis, ma con segmenti appena più rigidi e meno incisi, e di esigenze colturali analoghe, con una resistenza leggermente migliore alle basse temperature, fino a -4/-5 °C, e alla siccità.
Anche gli usi nelle costruzioni e nell’artigianato da parte delle popolazioni locali sono gli stessi fin da tempi remoti. In più presso le popolazioni Maya varie parti della pianta erano utilizzate nella medicina tradizionale per diverse patologie.
Sinonimi: Sabal japa C.Wright (1871); Inodes yapa (C.Wright ex Becc.) Standl. (1930); Sabal mayara Bartlett (1935); Sabal peregrina L.H.Bailey (1944); Sabal yucatanica L.H.Bailey (1944).