Famiglia : Arecaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria di Cuba e Giamaica dove vive nelle boscaglie su suoli sabbiosi e rocciosi calcarei, dal livello del mare fino a circa 600 m di altitudine.
L’etimologia del genere è ignota, non essendo stata specificata dall’autore, il botanico francese Michel Adanson (1727-1806); il nome della specie è l’aggettivo latino “maritimus, a, um” = marittimo, marino, con riferimento all’ambiente costiero in cui è stata rinvenuta la specie tipo.
Nomi comuni: cuban palmetto (inglese); guana cana, guano blanco, palma cana (Cuba); bull thatch (Giamaica); sabal-de-Cuba (portoghese-Brasile).
La Sabal maritima (Kunth) Burret (1933) è una specie inerme monoica con fusto solitario eretto, fino a 15-18 m di altezza e 30-40 cm di diametro, colonnare, ricoperto nelle piante giovani dai residui delle basi fogliari che formano un tipico intreccio incrociato, di colore grigiastro e liscio, tranne per un breve tratto sotto la chioma, nelle piante adulte.
Le foglie, su un picciolo lungo 1-1,8 m ricoperto da minuscole scaglie bruno-biancastre decidue, sono fortemente costapalmate e leggermente ondulate, divise in 70-100 segmenti rigidi, lunghi fino 1,3 m e larghi circa 5 cm, uniti alla base per 1/3-1/2 della loro lunghezza, divisi a loro volta all’apice in due segmenti lineari-lanceolati con apice lungamente appuntito, di colore verde intenso; dall’ascella dei segmenti si dipartono filamenti biancastri.
Infiorescenze ascendenti tra le foglie (interfogliari) di pari lunghezza, con 3 ordini di ramificazioni e rachille, lunghe 4-15 cm, con fiori ermafroditi ravvicinati di colore bianco crema, fragranti.
Frutto sferico o leggermente piriforme, di 0,8-1,4 cm di diametro, di colore nerastro a maturità contenente un solo seme globoso-depresso, di 0,6-1 cm di diametro e 0,5 cm di spessore.
Si riproduce per seme, preventivamente tenuto in acqua per 3 giorni, in terriccio drenante mantenuto umido alla temperatura di 26-28 °C, con tempi di germinazione a partire da 1-2 mesi.
Di aspetto molto simile alle Sabal causiarum e Sabal domingensis, da cui si differenzia per le infiorescenze ascendenti e i piccioli ricoperti da minuscole scaglie, oltre che per altri particolari come le venature delle foglie. Simili anche gli usi e le esigenze di coltivazione, a parte una minore resistenza alle basse temperature, fino a circa -5 °C, sopporta inoltre la salsedine e può quindi essere impiegata in giardini in prossimità del mare.
I frutti sono una importante fonte di cibo per l’avifauna.
Sinonimi: Corypha maritima Kunth (1816); Copernicia maritima (Kunth) Kunth (1841); Sabal taurina Mart. (1853); Sabal florida Becc. (1908); Sabal jamaicensis Becc. (1908).