Nelle varietà di rosa Tea, finalmente anche il profumo. I vecchi ibridi di tea non avevano profumo. Oggi si sono ottenute varietà con fragranze classiche, di rosa, ma anche di limone, verbena, geranio, frutta matura, anice o erba appena tagliata.
Testo © Giuseppe Mazza
Le rose del 2000 saranno tutte profumate. Jacques Mouchotte, direttore delle ricerche alla Meilland, non ha alcun dubbio in merito.
I primi Ibridi di Tea, mi spiega, le rose moderne a grande fiore che in pratica fanno il mercato, erano per lo più profumati, ma fragili e difficili da riprodurre nei vivai. Invecchiavano in appena 7-8 anni, contro una durata media di 25 anni dei roseti attuali, ed è quindi logico che negli anni ’40 e ’50 la preoccupazione fondamentale degli ibridatori fosse d’irrobustirli e renderli più facilmente riproducibili.
Non mancano, è vero, nel decennio successivo, varietà dal profumo intenso, come la ‘Nuage parfumé e la ‘Papa Meilland’, ancora frequenti nei giardini, ma fino a qualche anno fa’ la fragranza era considerata un lusso, e nelle selezioni veniva quasi sempre sacrificata ad altre esigenze.
Oggi la situazione è capovolta. Gli Ibridi di Tea hanno ormai acquisito la necessaria solidità, nel colore e nella forma si sono raggiunti traguardi insperati, ed il profumo è diventato per la Meilland il primo criterio di scelta.
Nei nostri cataloghi olandesi, tedeschi e svizzeri abbiamo ormai solo Ibridi di Tea profumati, e fra non molto, ritirate dagli altri mercati le varietà senza odore, profumeremo anche le Miniature e le Floribunde. Tutte le rose si possono infatti ibridare fra loro, e se un gruppo raggiunge certe caratteristiche si riesce prima o poi a passarle agli altri.
Jean Giovannini, giudice internazionale nei concorsi di rose, e responsabile del roseto “Princesse Grace de Monaco” del Principato di Monaco, pare più prudente.
Solo il 5-6% delle rose che esaminiamo, afferma, sono veramente profumate. Ma la fragranza di una rosa, con l’aspetto, la resistenza alle malattie, e la rifiorenza, è uno dei quattro elementi su cui basiamo il nostro giudizio. Gli ibridatori l’hanno capito, e lo sforzo in questo senso è grandissimo.
Come nasce il profumo ? Le rose sono piante allogame, fatte cioè per l’impollinazione incrociata, ma gli stami e il pistillo maturano quasi nello stesso tempo, e l’autofecondazione, con tutti i rischi della consanguineità, è sempre in agguato.
Per limitarla, oltre a dei vistosi petali, ben visibili a distanza, come “insegne” a réclame di un buon nettare, le rose hanno elaborato dei profumi intensi, per attirare da lontano gli insetti carichi del polline di piante diverse.
Anche se non mancano foglie o fusti con ghiandole odorifere, la maggior parte degli aromi si sprigiona infatti dalla base dei petali, solo quando il fiore è ben aperto, pronto cioè per le nozze.
Le varietà più profumate, usate dall’industria, derivano principalmente in Italia, Francia, e Marocco dalla Rosa centifolia; in Bulgaria, Anatolia, India, e Russia dalla Rosa x damascena in Giappone dalla Rosa rugosa; varietà in cui il profumo è spesso associato a sfumature rosa malva.
Ma oggi, ci spiega Jacques Mouchotte, tutti i colori possono essere profumati. Il più restio era il giallo, ma dalla Rosa foetida bicolor, una botanica rossa e gialla dall’odore sgradevole, e dai suoi discendenti come la nostra ‘Relax’, che forse troppo in anticipo sui tempi non ha avuto purtroppo il giusto riscontro dal mercato, si sono ottenuti ibridi dal profumo intenso e corolle dorate come la ‘Starlite’.
Poi mi spiega che la fragranza delle rose dipende soprattutto da 8 molecole : il Rhodinol e il Citronnellol, che costituiscono il 38-45% delle essenze di rose; il Geraniol e il Nerol, presenti per il 20-25 %; l’Alcool ß-Phenylethylique, presente per il 3-4%; il Linalol col 2-3%; e l’Eugenol e il Methyl Eugenol col 2-3%.
Il profumo di una rosa è un cocktail di queste sostanze, e secondo quella che prevale, si possono distinguere 6 profumi principali.
Il “Profumo della Rosa di Maggio”, quello classico delle rose antiche, come per esempio la ‘Paul Neyron’, varietà che oggi vanno per la maggiore, tant’è che alcuni ibridatori ne hanno create di nuove, dall’intensa fragranza, come la recente Pierette Luberon di Tantau, o di celebri Ibridi di Tea come la ‘Double Delight’ di Swim e Ellis, l’ ‘Elina’ di Dickson, la ‘Nuage parfumé’ di Tantau, e‘Papa Meilland’, ‘Chicago Peace’, ‘Grace de Monaco’, ‘Stéphanie de Monaco’, ‘Baronne Edmond de de Rotschild’, ‘Yves Piaget’, ‘Rendez-vous’, ‘Charlotte Rampling’, ‘The Mc Cartney Rose’ e ‘Fragrant Lady’ della Meilland.
Il “Profumo verde”, quello dell’erba appena tagliata e del tiglio, tipico per esempio della Meilland’s Rose ‘Holstentor’.
Il “Profumo di Limone-Verbena”, quello della ‘Sweet Juliet’ di Austin, della ‘Tino Rossi’ e di un’altra recentissima varietà della Meilland, la Meiborfil, ancora priva di un nome commerciale.
Il “Profumo di frutta matura”, un gusto di albicocca o lampone, come la ‘Prestige de Lyon’ della Meilland, o la ‘Mango’ di Dorieux.
Il “Profumo speziato”, di garofano, tipo la ‘Nuit d’Orient’ di Mac Gredy.
Il “Profumo d’anice”, tipo la ‘Paul Ricard’ della Meilland.
Alcune varietà sono intermedie a queste categorie come la ‘Starlite’ della Meilland, a metà fra il profumo verde e quello di frutta matura, la celebre ‘Jardin de Bagatelle’, lanciato della Meilland insieme all’omonimo profumo, e a metà strada fra il limone-verbena e la frutta matura, o la ‘Mamy blu’ di Delbard, dall’intenso aroma di limone e geranio, fra il limone-verbena e la rosa di maggio.
Queste categorie, continua Jacques Mouchotte, aiutano i giudici nei concorsi, ma la percezione dei profumi è quanto mai personale perché le cellule sensoriali del naso umano non sono specifiche. Lo stesso ricettore serve infatti a più odori, e la percezione, congenita, varia da individuo a individuo, come il colore degli occhi o dei capelli. Va poi aggiunto che la stessa rosa, secondo il clima, può essere più o meno profumata.
La nostra ‘Pantera Rosa’, per dirne una, si fa notare a grande distanza nei paesi nordici, ma qui, sulla costa azzurra, è quasi senza aroma. E se in generale hanno tutte bisogno di un certo calore e una certa umidità dell’aria per raggiungere il massimo della fragranza, alcune varietà sono più profumate al mattino, ed altre nel corso della giornata.
Mi dà infine un prezioso consiglio per chi ama profumare la casa con bouquets di rose : occorre coglierle al mattino, per evitare shock idrici, quando sono ben aperte.
Quelle dei fioristi, anche se appartengono a prestigiose varietà profumate per fiori recisi come la ‘Jacaranda’, ‘Cocktail 80’ e ‘Marella’, perdono infatti gran parte della loro fragranza perché vengono colte in boccio per il trasporto, a uno stadio in cui non hanno ancora avuto il tempo di sviluppare il loro aroma.
GARDENIA – 1992
→ Storia della Rosa : dalle Rose Botaniche verso una rosa perfetta.