Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria delle Filippine dove cresce nelle foreste umide o in aree paludose a basse altitudini.
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “ῥήν” (ren) = rene e “ανθηρά” (anthera) = antera, con riferimento ai lobi reniformi delle antere; il nome specifico è l’aggettivo latino “philippinensis” = delle Filippine, con riferimento al luogo di origine.
Nomi comuni: fire orchid (inglese).
La Renanthera philippinensis (Ames & Quisumb.) L.O.Williams (1937) è una specie epifita monopodiale con fusti eretti o semipendenti, lunghi fino a oltre 1,5 m, e foglie alterne, distiche, coriacee, oblunghe con apice bilobato, di 10-16 cm di lunghezza e 3,5-4,5 cm di larghezza. Infiorescenze a pannocchia opposte alle foglie che tendono a disporsi orizzontalmente, lunghe 60-80 cm, con una moltitudine di fiori di 2,5-4 cm di diametro con sepali e petali rosso brillante, con macchia gialla alla base del labello e lobi laterali del labello color crema.
Si riproduce per seme, in vitro, e micropropagazione. A livello amatoriale può essere riprodotta per divisione del fusto con entrambe le porzioni provviste di un numero sufficiente di foglie e radici, la parte inferiore produrrà una o più piante dalle gemme dormienti che potranno essere asportate non appena avranno formato un loro apparato radicale.
Specie molto apprezzata per la spettacolare fioritura che nella zona di origine si ripete più volte nell’arco dell’anno, spesso utilizzata nelle ibridazioni per il colore rosso intenso dei fiori, richiede elevata luminosità, preferibilmente pieno sole tranne nelle ore centrali della giornata, temperature medio-alte, 20-30 °C, con minime invernali non inferiori a 16 °C, elevata umidità, 75-85%, e costante ventilazione. Dove il clima non consente la coltivazione in permanenza all’aperto, nei mesi più freddi va tenuta in serra caldo-umida o comunque in ambiente protetto alla massima luminosità possibile. Può essere montata su tronchi, corteccia o zattere di sughero o di felci arborescenti oppure in canestri o vasi, preferibilmente di terracotta per una maggiore stabilità, a radice nuda o con substrato molto areato e drenante composto da frammenti di coccio, corteccia (bark) di media/grossa pezzatura e carbone. Le piante a radice nuda vanno bagnate abbondantemente e frequentemente, anche giorno dopo giorno, specie in presenza di elevate temperature, le altre a intervalli tali da permettere alle radici di asciugarsi completamente tra le innaffiature, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa. Per le concimazioni, ogni due settimane dalla primavera all’autunno, può essere utilizzato un concime idrosolubile bilanciato, con microelementi, a ¼ di dose di quella indicata sulla confezione. I rinvasi vanno effettuati quando strettamente necessario cercando di danneggiare il meno possibile le radici che vanno preventivamente bagnate per renderle più flessibili.La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
Sinonimi: Renanthera storiei var. philippinensis Ames & Quisumb. (1932).