Raphanus raphanistrum

Famiglia : Brassicaceae


Testo © Prof. Pietro Pavone

 

Nativo della Regione mediterranea ma naturalizzato in gran parte del mondo, il Ravanello selvatico, (Raphanus raphanistrum) è una specie erbacea annuale a crescita rapida che raggiunge gli 80 cm d’altezza

Nativo della Regione mediterranea ma naturalizzato in gran parte del mondo, il Ravanello selvatico, (Raphanus raphanistrum) è una specie erbacea annuale a crescita rapida che raggiunge gli 80 cm d’altezza © Giuseppe Mazza

Raphanus raphanistrum L. è una specie appartenente alla famiglia Brassicaceae, tribù Brassiceae, originaria della Regione mediterranea, dell’Europa e dell’Asia sud-occidentale. È naturalizzata in vaste aree del mondo e in America e in Australia è considerata una pianta invasiva.

Conosciuta con il nome comune di ravanello selvatico, rapastrello o ramolaccio, cresce principalmente in terreni sabbiosi-limosi con basso pH (terreni acidi), con un’elevata intensità luminosa e sufficienti precipitazioni. Si rinviene negli incolti, lungo i sentieri, negli ambienti ruderali, nei coltivi, dal livello del mare a 1300 m nelle aree temperate, fino a 2900 m in quelle tropicali.

Raphanus deriva dal greco “ῥάφᾰνος” (ráphanos), lat. “raphanus”, rafano, ravanello, da “ῥα” (rha), contrazione di “ῥίζα” (rhiza) radice, e dal verbo “φαίνω” (phaíno) apparire, con allusione alla crescita veloce della pianta.

L’epiteto specifico raphanistrum, deriva in latino da “raphanus” con suffisso “istrum” (ravanellastro), che sta significare, in forma dispregiativa rispetto al Ravanello (Raphanus sativus), la rusticità di questa specie.

Raphanus raphanistrum è una pianta erbacea annuale, alta 20-60 (-80) cm, solitamente ispida, con radice fittonante, sottile non tuberosa, e con fusto eretto o prostrato, semplice o ramificato.

Le foglie basali hanno piccioli di 1-6 cm e lamina oblunga, lirata, 3-15(-22) × 1-5 cm, talora indivisa, con margine dentato e apice ottuso o acuto. I lobi laterali, più piccoli del lobo terminale, sono da 1 a 4 su ciascun lato della nervatura mediana e hanno forma oblunga o ovata, 4 × 2 cm.

Le foglie caulinari sono generalmente subsessili, spesso indivise e dentate. I fiori sono riuniti in racemi terminali che si allungano in antesi avanzata. Sono tetrameri, con 4 sepali oblunghi, 7-11 × 1-2 mm, poco pubescenti, violacei e 4 petali obovati (1,5-2,5 cm × 4-7 mm), con apice ottuso e artigliati (1,5 cm), di colore giallo o bianco crema con venature marrone scuro o porpora. Gli stami sono 6, tetradinami (4 lunghi disposti al centro della corolla e 2 più brevi laterali) con i filamenti sottili, 7-12 mm e antere 2-2,5 mm, sagittate alla base. L’ovario è supero, bicarpellare sincarpico.

La fioritura generalmente avviene da marzo a giugno, talora fino a luglio. L’impollinazione è entomogama operata da un’ampia varietà d’insetti, ma principalmente da bombi (Bombus spp.), api mellifere (Apis mellifera), farfalle e mosche sirfidi.

I frutti, non appressati all’asse fruttifero, sono silique cilindriche, lomentacee, erette o sub-erette, peduncolate, indeiscenti, lunghe 3-6 cm, con (3) 5 – 10 (15) articoli, ciascuno con 1 seme, con becco lungo 10-30 mm. La fruttificazione avviene da giugno a ottobre. I semi sono oblunghi, oppure ovoidali, 2,5-3,5 × 1,8-2,5 mm di colore che varia da marrone rossiccio a marrone molto scuro.

Le foglie sono commestibili e ogni parte della pianta trova impiego nella medicina tradizionale

Le foglie sono commestibili e ogni parte della pianta trova impiego nella medicina tradizionale © Giuseppe Mazza

Il numero cromosomico diploide è 2n = 18.

In Europa la germinazione avviene in marzo e aprile, ma le piantine possono continuare ad apparire fino al tardo autunno, ciò si spiega per la graduale ma continua rottura delle silique sepolte nel terreno che hanno un effetto inibitorio sulla germinazione dei semi.

In Australia, la germinazione di solito avviene dopo le piogge autunnali ma si può prolungare per tutto l’anno. È stato dimostrato che la temperatura di germinazione varia da 5 °C a 35 °C, con una temperatura ottimale di 20 °C. I semi sono in grado di passare illesi attraverso l’intestino di molti animali, inclusi uccelli e bovini, e sepolti nel terreno con il frutto allungano la loro longevità.

Il ravanello selvatico trova impiego nella medicina tradizionale di numerose popolazioni. Le foglie, i semi e le radici, sotto forma di succhi e sciroppi, sono usati, per le loro proprietà diuretiche ed espettoranti. La radice schiacciata è usata come cataplasma per le ustioni, i lividi e i cattivi odori dei piedi. Le fettine di radici, se ricoperte di sale per mezza giornata, schiacciate producono un succo che è in grado di schiarire le macule del viso (efelidi) e le macchie scure della pelle.

Il ravanello selvatico produce glucosinolati (GSL), fitotossine che, se interrate, sono utili per contrastare le erbe infestanti (biofumigazione). Infatti, sempre più spesso, invece dell’uso di erbicidi, s’incorporano nel terreno le piante di ravanello selvatico in fioritura, essendo in questo periodo massima la quantità di GSL, per la soppressione di erbe infestanti.

Studi recenti hanno dimostrato che il ravanello selvatico è una fonte di composti benefici, tra cui vitamina E, acidi grassi polinsaturi (come l’acido α-linolenico) e diversi composti fenolici. Questi risultati evidenziano l’importanza di recuperare l’uso di quest’ortaggio selvatico nella nostra dieta perché può apportare numerosi benefici per la salute. Inoltre, è stato dimostrato che estratti di Raphanus raphanistrum inibiscono diversi batteri Gram-positivi e Gram-negativi.

In Messico, le foglie di Raphanus raphanistrum si utilizzano per l’alimentazione del bestiame e, in mancanza di cibo, sono mangiate dalle persone. Anche in Italia, ma anche in altri paesi mediterranei, si consumano le tenere foglie e i giovani getti, sostanzialmente crudi o, più frequentemente, cotti.

Nel Sud-Est asiatico, per il loro sapore deciso e un po’ piccante, si utilizzano in aggiunta a zuppe o minestre di legumi o a mesticanze cotte. Se lessi, si condiscono con olio e sale, aggiungendo, eventualmente, aglio e peperoncino, come contorni di piatti di carne o salsicce. In Pakistan le foglie si mangiano crude in insalata. In Europa settentrionale e centro-orientale i ravanelli selvatici si utilizzano crudi, tritati finemente, per conferire un sapore piccante alle insalate, alle frittate, alle ricotte, ai formaggi freschi.

I fiori, riuniti in racemi terminali, mostrano la tipica struttura a croce delle Brassicaceae. In Europa sbocciano fra maggio e luglio, impollinati da bombi ed api

I fiori, riuniti in racemi terminali, mostrano la tipica struttura a croce delle Brassicaceae. In Europa sbocciano fra maggio e luglio, impollinati da bombi ed api © G. Mazza

Spesso accompagnano le zuppe di cipolle, mentre i semi, in Inghilterra, sono stati usati come sostituti della senape. Anche i giovani germogli sono aggiunti alle insalate. In alcune località dell’Europa centrale, ad alto consumo di birra, le radici sono masticate per stimolare la sete nelle bicchierate di birra.

Il ravanello selvatico è anche una delle erbe infestanti le colture di diversi Stati ove è stato introdotto. Si riscontra principalmente in America settentrionale, più abbondante nelle regioni costiere orientali e occidentali degli Stati Uniti, in Messico, America centrale, America meridionale, parte dell’Africa, Isole Atlantiche, Australia meridionale. In Canada è presente in un’ampia varietà di habitat, compresi i campi coltivati a grano, colza, patate, trifoglio, piselli, bulbi, luppolo, i giardini, i frutteti, i boschi aperti, le scogliere, le spiagge, i bordi stradali, le ferrovie, e i siti disturbati.

In Australia, il ravanello selvatico, probabilmente introdotto verso la metà del 19° secolo, si è diffuso danneggiando le coltivazioni agricole.  Negli ultimi 40 anni, per contenere i danni, si è molto usato il glifosato, ma ultimamente è stato scoperto che ben due biotipi locali di ravanello si sono manifestati resistenti al glifosato.

I frutti sono silique cilindriche indeiscenti con più semi, uno per articolo. Questi, resistenti ai succhi gastrici di molti animali, germinano in primavera, ma anche più tardi, durante l’estate e in autunno, quando col le piogge le silique cadute al suolo e interrate finiscono con l’aprirsi e viene meno il loro potere anti-germinativo

I frutti sono silique cilindriche indeiscenti con più semi, uno per articolo. Questi, resistenti ai succhi gastrici di molti animali, germinano in primavera, ma anche più tardi, durante l’estate e in autunno, quando con le piogge le silique cadute al suolo e interrate finiscono per aprirsi e viene meno il loro potere anti-germinativo © Giuseppe Mazza

Ciò conferma l’importanza che il controllo delle infestanti, va fatto promuovendo, al contrario, l’uso di tecniche non erbicide.

Sono riconosciute tre sottospecie di Raphanus raphanistrum.

– Raphanus raphanistrum subsp. raphanistrum L. è la sottospecie nominale diffusa in tutto il mondo.

Sinomini: Raphanistrum arvense (All.) Mérat, Raphanistrum innocuum Moench, Raphanistrum innocuum subsp. fugax (C. Presl) Nyman, Raphanistrum segetum Baumg., Raphanistrum sylvestre (Lam.) Asch., Raphanus fugax C. Presl, Raphanus microcarpus (Lange) Lange, Raphanus raphanistrum subsp. microcarpus (Lange) Thell., Raphanus raphanistrum var. microcarpus Lange, Raphanus raphanistrum subsp. segetum (Baumg.) Clavaud, Raphanus raphanistrum var. microcarpus Lange, Raphanus segetum (Baumg.) Clavaud, Raphanus sylvestris Lam., Rapistrum arvense All., Rapistrum raphanistrum (L.) Crantz

– Raphanus raphanistrum subsp. rostratus (DC.) Thell. è diffuso in Europa e Asia occidentale e ha fiori viola e i frutti a becco lungo, robusti, con 2-7 semi.

Sinonimi: Raphanistrum rostratum (DC.) Fisch. & C.A. Mey., Raphanus pugioniformis Boiss., Raphanus rostratus DC., Raphanus rostratus var. pugioniformis (Boiss.) O.E. Schulz ex Thell.

– Raphanus raphanistrum subsp. landra (Moretti ex DC.) Bonnier & Layens è caratterizzata da foglie lirate pennatosette con circa 6 paia di segmenti laterali distanziati e segmento terminale reniforme, con rachide centrale color violetto. Le foglie cauline sono ridotte. I sepali sono generalmente di colore verde-violaceo e i petali, 14-16 mm, sono giallastri o raramente bianchi, venati di viola con unghia lunga quanto il lembo. Le silique sono indeiscenti, oblungo-cilindriche con 3-8 rigonfiamenti e con becco terminale di 15-40 mm.

Sinonimi: Raphanistrum landra (Moretti ex DC.) Link, Raphanistrum maritimum (Sm.) Hornem., Raphanistrum odessanum Andrz., Raphanus albiflorus C. Presl, Raphanus landra Moretti ex DC., Raphanus maritimus Sm., Raphanus maritimus subsp. landra (Moretti ex DC.) Maire, Raphanus maritimus subsp. littoralis (Clavaud) Maire, Raphanus odessanus (Andrz.) Spreng., Raphanus raphanistrum subsp. maritimus (Sm.) Thell., Raphanus raphanistrum f. littoralis Clavaud.

 

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