Famiglia : Rajidae
Testo © Giuseppe Mazza
Raja undulata Lacepède, 1802, nota come Razza ondulata e confusa spesso volgarmente con altre specie, appartiene come gli squali alla classe dei Chondrichthyes, quella dei pesci cartilaginei, all’ordine dei Rajiformes, ed alla famiglia dei Rajidae, che comprende oltre 150 specie di razze ovipare.
Come i gattucci marini queste abbandonano infatti le uova in fondo al mare, protette da solidi astucci cornei, mentre nelle razze ovovivipare, come per esempio nell’ordine dei Myliobatiformes il grande Aetobatus ocellatus appartenente alla famiglia Aetobatidae o la variopinta Taeniura lymma di taglia analoga inserita nei Dasyatidae, gli embrioni crescono all’interno del grembo materno.
Raja è il nome che i romani davano alle razze, mentre il termine specifico undulata, ondulato, marezzato in latino, si riferisce al caratteristico disegno sinuoso delle linee scure sul dorso di questo pesce, anche se per alcuni è un riferimento alle ondulazioni delle grandi pinne pettorali durante il nuoto.
Zoogeografia
La Razza ondulata è presente nell’Atlantico orientale, dall’Irlanda del sud e l’Inghilterra alle Canarie e il Senegal, compreso il Mediterraneo, dove è più frequente sul lato occidentale pur raggiungendo le coste della Grecia, d’Israele e del Libano.
Ecologia-Habitat
È una specie demersale notturna che si nasconde durante le ore del giorno sotto i fondali sabbiosi o ghiaiosi, fra 50 e 200 m circa di profondità, facendo sporgere solo gli occhi per osservare i dintorni nel caso ci fossero predatori o prede di passaggio.
Morfofisiologia
La taglia normale di una Razza ondulata si aggira sui 60-80 cm con un peso di 4-5 kg, ma esiste un record di 100 cm e 10 kg.
Il corpo, appiattito dorso-ventralmente, è sub-circolare, decisamente meno romboidale di altre razze, ed anche il rostro, con apice appena pronunciato, si presenta tondeggiante sui lati.
Il lato dorsale è rugoso coperto com’è di denticoli dermici che assumono la forma di spine sulla linea mediana dorsale, procedendo poi anche sulla robusta appendice caudale lunga quasi come il disco.
Sul colore di fondo, generalmente bruno, ma anche verdastro o grigio, spicca un disegno inconfondibile costituito da linee nere ondeggianti con puntini bianchi sul bordo, cui si aggiungono macchie bianche e zone scure, specie sul capo, che aumentano l’effetto mimetico.
Gli occhi, sporgenti, senza membrana nittitante, sono affiancati da uno vistoso spiracolo che pompa l’acqua ossigenata verso le branchie. Questa esce poi dalle fessure branchiali mantenendo così puliti gli organi respiratori anche quando il pesce riposa infossato su fondali fangosi.
Il lato ventrale, in gran parte liscio, è bianco, per confondersi visto dal basso col luccichio del mare quando il pesce è in nuoto.
A differenza degli squali, le pinne pettorali non partono dal corpo ma sono fuse al capo, e sotto a queste si notano i pori d’uscita delle ampolle di Lorenzini. Non sono molti, ma disposti su una linea ondulata bastano ad individuare i campi magnetici emessi dalle loro piccole prede bentoniche.
Nei maschi, le piccole pinne ventrali recano anche qui alla base i due pterigopodi copulatori per veicolare lo sperma.
Manca la pinna anale. Le dorsali, di dimensioni modeste, sono poste sull’estremità caudale ben separate e intervallate talora da due spine, ma a differenza di molte razze, come tutti i Rajidae, la coda non termina con una spina velenosa.
Sulla faccia ventrale, sopra alle 5 fessure branchiali per lato, si apre una bocca leggermente arcuata tappezzata di denti a scalpello o scudetto. Nei maschi la mascella superiore reca 40-50 file compatte e i denti centrali sono più lunghi e appuntiti, forse per agganciare la femmina durante l’accoppiamento.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Raja undulata si nutre scandagliando il fondo di crostacei e molluschi, ma anche di piccoli pesci che caccia spesso d’agguato.
La fecondazione, ventre contro ventre, avviene in primavera nel Mediterraneo e durante i mesi estivi nel mare della Manica, dove le temperature sono più basse.
A differenza degli squali o della Manta gigante (Mobula birostris) che se la cava in due minuti, l’accoppiamento dura a lungo, col maschio attaccato per circa un’ora con uno dei suoi pterigopodi alla cloaca della compagna.
Dopo 25 giorni circa le femmine iniziano a deporre: in genere 2 uova alla volta per diverse settimane, per un totale di circa 80 uova.
Sono protette da un astuccio corneo rosso mattone scuro, largo 45-52 mm e lungo 82-90 mm senza contare le appendici, alle due estremità, simili a corna. Vengono abbandonate sui fondi sabbiosi ed i piccoli, nutriti dalle riserve vitelline, nascono dopo circa 3 mesi, se una mareggiata non getta prima il loro involucro sulla spiaggia.
Si è osservato in acquario che escono da una fessura trasversale fra le corna. Misurano circa 14 cm ed hanno una speranza di vita di 13 anni, anche se alcuni studiosi, basandosi sull’analisi delle vertebre, pensano che la Razza ondulata possa raggiungere i 20-23 anni.
Quello che è certo è che la crescita è molto lenta e che i giovani vengono spesso pescati prima di raggiungere la maturità sessuale. Le reti a strascico fanno stragi, tant’è che nel 2022 l’indice di vulnerabilità alla pesca segnava già 66 su una scala di 100.
Anche la resilienza è bassa con un tempo minimo per il raddoppio delle popolazioni di 4,5-14 anni. Ne deriva, purtroppo, che Raja undulata figura come “Endangered”, cioè in pericolo d’estinzione, nella Lista Rossa della IUCN.
Sinonimi
Raja picta Lacepède, 1802; Raja mosaica Lacepède, 1802; Raja fenestra Rafinesque, 1810.
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