Ptychozoon lionotum

Famiglia : Gekkonidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Ptychozoon lionotum, Gekkonidae

Definito paracadutista o volante, Il Ptychozoon lionotum è un geco notturno particolarmente mimetico delle foreste del sudest asiatico © Giuseppe Mazza

Il Ptychozoon lionotum Annandale, 1905, detto in inglese “Burmese Flying Gecko” o “Burmese Parachute Gecko”, è un geco paracadutista o, esagerando un po’, volante.

Il nome scientifico, Ptychozoon, dal greco “πτυχή” (ptyché) = piega e ζῷον (zoon) = animale, fa non a caso riferimento al fatto che questa specie può distendere vaste pieghe cutanee per buttarsi dagli alberi quasi planando, mentre il termine specifico lionotum, sempre in greco da “λεῖος” (leios) = liscio e “νῶτος” (notos) = dorso, ricorda semplicemente che, come spesso accade nel mondo dei gechi, anche la sua pelle è liscia, vellutata al tatto come quella della nostra mediterranea Tarentola mauritanica.

Zoogeografia

Il Ptychozoon lionotum è di casa nel sudest asiatico: Birmania, Tailandia, Vietnam, Cambogia, Pegu, Malaysia occidentale, Johor e nello stato di Mizoram in India.

Ptychozoon lionotum, Gekkonidae

Eccolo poco prima di gettarsi. Ha già disteso i lembi cutanei ventrali che gli permettono, con le zampe tese e la coda dritta a mo’ di timone, un atterraggio morbido e preciso © Giuseppe Mazza

Ecologia-Habitat

Si tratta di una specie arboricola notturna delle dense foreste primarie, dal livello del mare a 1000 m d’altitudine, dove è quasi impossibile scorgerla per le sue straordinarie doti mimetiche. La si vede più facilmente nelle foreste secondarie ed in zone antropizzate al margine di queste, tanto che si è portati a credere che non sia così rara, come in un primo tempo si pensava, e comunque attualmente non a rischio.

Morfofisiologia

Lungo al massimo 15 cm, Il Ptychozoon lionotum ha un corpo molto appiattito con pieghe cutanee lungo tutto il contorno, dai lati della testa alla coda. Le dita delle mani e dei piedi sono unite fra loro come una spatola e quando si getta da un ramo divarica le zampe raddrizzando la coda a mo’ di timone mentre si aprono i due grandi lembi di pelle nascosti sotto al ventre per voli leggermente planati che gli permettono di raggiungere rapidamente le prede o sfuggire agli aggressori, per esempio un serpente. In questo caso può gettarsi anche da 60 m d’altezza ed atterrare dolcemente. Come tocca il suolo resta immobile e nessuno lo vede più.

Ptychozoon lionotum, Gekkonidae

I grandi occhi con iride a forma di serratura, qui chiusi durante il giorno, sono fatti per la caccia notturna d’insetti, spesso scarafaggi, in foreste buie © Giuseppe Mazza

La livrea, estremamente mimetica, presenta sfumature marroni-giallastre o grigie con macchie chiare e chiazze ondulate scure che sembrano spesso licheni.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Quando questo geco si sente osservato, sulla corteccia di un albero, dove in genere di giorno riposa a testa in giù, si sposta lateralmente, adagio, senza farsi notare, sull’altra faccia del tronco sparendo prudentemente alla vista degli intrusi. Movimenti laterali che è abituato a compiere tutti i giorni per trovare la posizione giusta prima di saltare su una preda. Si nutre prevalentemente d’insetti, specialmente scarafaggi, che scova di notte, coi suoi grandi occhi, anche nella foresta più buia.

Le femmine depongono le uova sotto le cortecce degli alberi e l’incubazione dura circa 10 settimane.

Sinonimi

Ptychozoon homalocephalum var. lionotum Annandale, 1905; Ptychozoon lionatum [sic] Taylor 1963.

 

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