Famiglia : Malvaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Borneo, Bhutan, Cambogia, Giava, India, Laos, Malaysia Peninsulare, Molucche, Myanmar, Nuova Guinea, Piccole Isole della Sonda, Singapore, Sumatra, Thailandia e Vietnam dove vive nelle foreste di Dipterocarpaceae, spesso su pendii in vicinanza di corsi d’acqua, dal livello del mare fino a circa 1200 m di altitudine.
Il nome del genere deriva dalla combinazione dei sostantivi greci “πτερόν” (pteron) = ala e “σπέρμα” (sperma) = seme, con ovvio riferimento; il nome della specie è l’aggettivo latino “javanicus, a, um” = di Giava, con riferimento a uno dei luoghi di origine.
Nomi comuni: bolang (Bali); bayur, bayur laki, bayur merah (Borneo); bayok (Filippine); balang, cerlang, wadang (Giava); bayor, letop-letop, litak, (Malaysia); nwa-labyin (Myanmar); bangero, buli, lero (Sulawesi); bayur, bayur burung, cemerlang, merilang (Sumatra).
Lo Pterospermum javanicum Jungh. (1840) è un albero sempreverde, alto fino a oltre 50 m nei vecchi esemplari in natura, con tronco eretto, fino a circa 1 m di diametro, spesso provvisto alla base di radici tabulari (radici appiattite simili a contrafforti) alte fino a 2 m, e corteccia bruno-grigiastra che col tempo tende a fessurarsi e sfaldarsi.
Le foglie, su un picciolo tomentoso lungo 0,4-0,6 cm, sono alterne, semplici, ovate con apice appuntito, base asimmetrica e margine intero, ondulato o dentato, spesso peltate nelle piante giovani, di colore verde lucido superiormente, ricoperte da un tomento bianco brunastro inferiormente, lunghe 5-14 cm e larghe 3-7 cm.
Le stipole, sottili, appuntite, lunghe circa 1 cm, presentano alla base una piccola coppa con la superficie interna coperta di ghiandole perlacee che attirano le formiche.
Infiorescenze, su un peduncolo lungo 1-1,5 cm, ascellari o subterminali con 1-3 fiori ermafroditi, di circa 10 cm di diametro, con sepali lineari con apice appuntito, lunghi 5-6,5 cm e larghi 0,5 cm, bianco giallastri e ricoperti esternamente da un tomento bruno chiaro, 5 petali oblungo-spatolati, bianchi, lunghi 3-3,5 cm e larghi 3-4 cm, e ovario supero pentaloculare.
I frutti sono capsule legnose fusiformi, di 5-12 cm di lunghezza e 3-4 cm di diametro, ricoperte da un tomento color ruggine, deiscenti dall’apice alla base in cinque logge, contenenti numerosi semi provvisti da un lato di una lunga ala che ne favorisce la dispersione tramite il vento. Si riproduce per seme, che non ha una lunga durata di germinabilità, in terriccio drenante mantenuto umido alla temperatura di 24-26 °C.
Specie di veloce crescita coltivabile nelle regioni tropicali e subtropicali in pieno sole, tranne nei primi anni di vita in cui è necessaria una leggera ombreggiatura, che dimostra una notevole adattabilità riguardo al suolo, potendo crescere sia su suoli umidi, ma senza ristagni, che su quelli asciutti, argillosi o sabbiosi.Presenta una certa importanza economica per il legno, noto commercialmente ed esportato col nome “bayur”, di buona qualità, media durezza e densità, facile da lavorare e rifinire, utilizzato localmente nelle costruzioni delle abitazioni, per travi, pavimenti, infissi e rivestimenti, di imbarcazioni, ponti, mobili, oggetti artistici, nella impiallacciatura (tecnica che consiste nel rivestire un legno di poco pregio con sottili fogli di legno pregiato) e nella fabbricazione del compensato. La corteccia è usata nella medicina tradizionale delle popolazioni locali per varie patologie.
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