Famiglia : Podocarpaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria della Cina (Anhui, Chongqing, Fujian, Guangdong, Guangxi, Guizhou, Henan, Hong Kong, Hubei, Hunan, Jiangsu, Jiangxi, Kin-Men, Macao, Ma-tsu-Pai-chúan, Shanghai, Sichuan, Zhejiang e Yunnan), Giappone, Myanmar e Taiwan, dove cresce nelle foreste dal livello del mare fino a circa 1000 m di altitudine.
Il nome generico è la combinazione dei termini greci “pús, podόs” = piede e “karpόs” = frutto, con riferimento alla forma del frutto della prima specie descritta; il nome specifico latino “chinensis” = della Cina, fa riferimento ad uno dei luoghi di origine.
Nomi comuni: chinese podocarp, maki podocarpus, maki japanese yew, shrubby yew, yew plum pine (inglese); luo han song, jin qian song (cinese); podocarpe de la chine (francese); inu-maki, kusa-maki (giapponese); pinheiro-de-buda, pinheiro-budista (portoghese); thông la hán (vietnamita).
Il Podocarpus chinensis Wall. ex J.Forbes (1839) è un arbusto o albero sempreverde dioico (ogni individuo porta o solo fiori maschili o solo fiori femminili) che solitamente non supera i 10 m di altezza, con corteccia da grigia a grigio-bruna che si sfalda in scaglie sottili e chioma espansa.
Le foglie sono sessili (prive di picciolo), disposte a spirale, coriacee, obovato-lanceolate con nervatura centrale prominente e margini leggermente ricurvi, lunghe 3-7,5 cm e larghe circa 0,6 cm, con apice ottuso o leggermente appuntito, di colore verde scuro lucido superiormente, più chiaro inferiormente.
Coni maschili ascellari, su un corto peduncolo, in gruppi di 3-5, lunghi 3-5 cm, provvisti alla base di numerose brattee triangolari, coni femminili fortemente modificati, solitari all’ascella delle foglie, con poche brattee alla base fuse a formare il ricettacolo e 2-5 scaglie apicali fuse di cui una, raramente due, fertili; a maturità il ricettacolo diventa carnoso, lungo circa 2,5 cm, inizialmente verde glauco, poi rossastro ed infine viola scuro sormontato da uno, raramente due, semi ovoidi, di circa 1 cm di diametro, ricoperti da un sottile strato carnoso, chiamato “epimatium”, di colore verde glauco.
Si riproduce per seme, che può impiegare fino a due anni per germinare, e facilmente per talea semilegnosa e innesto.
Conifera molto ornamentale coltivata prevalentemente nelle regioni a clima subtropicale e temperato caldo, dove sembra potere sopportare temperature minime fino a circa -8 °C, in pieno sole, per crescere al meglio, ma sopporta anche l’ombra.
Richiede suoli fertili, sabbiosi e ben drenati, preferibilmente acidi; piante ben radicate possono sopportare periodi di siccità, ma si avvantaggia di regolari innaffiature.
Di notevole effetto paesaggistico come esemplare isolato, in filari, per siepi di confine e in particolare per alberature stradali, non avendo radici invadenti; sopporta bene le potature e resiste alla salsedine, può quindi essere impiegato in prossimità del mare.
Si adatta bene anche alla coltivazione in vaso per la decorazione di patii, terrazze e verande, ed è un ottimo soggetto per bonsai.
I “frutti” sono leggermente tossici ed è bene evitarne il consumo.
Sinonimi: Taxus chinensis Roxb. (1814); Juniperus chinensis Roxb. (1832); Podocarpus macrophyllus var. maki Siebold & Zucc. (1846); Podocarpus japonicus Siebold ex Endl. (1847); Podocarpus makoyi Blume (1849); Podocarpus lanceolata Gordon (1858); Podocarpus corrugatus Gordon (1862); Podocarpus flagelliformis Carrière (1867); Podocarpus miquelia Parl. (1868); Podocarpus appressus Maxim. (1871); Nageia appressa (Maxim.) Kuntze (1891); Nageia chinensis (Wall. ex J.Forbes) Kuntze (1891); Nageia corrugata (Gordon) Kuntze (1891); Nageia flagelliformis (Carrière) Kuntze (1891); Nageia japonica (Siebold ex Endl.) Kuntze (1891); Podocarpus macrophyllus subsp. maki (Siebold & Zucc.) Pilg. (1903); Nageia macrophylla var. maki (Siebold & Zucc.) Voss (1907); Podocarpus maki (Siebold & Zucc.) Gaussen (1907); Podocarpus maki (Siebold & Zucc.) Gaussen (1976); Margbensonia chinensis (Wall. ex J.Forbes) A.V.Bobrov & Melikyan (1998); Margbensonia maki (Siebold & Zucc.) A.V.Bobrov & Melikyan (1998).
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