Testo © Pierluigi Angeli
Famiglia: Pluteaceae Kotlaba & Pouzar, 1972.
Genere: Pluteus Fries, 1836.
Sezione: Pluteus.
Pluteus cervinus (Schaeffer) P. Kummer, 1871.
L’etimologia del nome deriva da “cervinus” = attinente al cervo, per via del colore.
Si tratta di una specie piuttosto comune ma poco conosciuto come fungo commestibile, ma anche poco appetibile, pertanto anche i nomi comuni sono pochi. In Italia è conosciuto come “pluteo cervino”; in Francia con il nome comune di “Plutée couleur de cerf” e “Plutée du cerf”; in Spagna come “plúteo cervino”; in Inghilterra “Fawn agaric”; in Germania “Rehbrauner Dachpilz”, “Hirschbrauner Dachpilz”.
Descrizione del Genere e Sezione
Al genere Pluteus sono ascritti funghi eterogenei, di taglia da piccola a medio grande, lignicoli. Cappello da convesso a convesso campanulato, talvolta con un umbone ottuso; superficie fibrillosa, squamulosa, pruinosa, talvolta rugolosa al disco; margine liscio o striato. Lamelle fitte, libere al gambo, da bianche, a volte gialle, a rosa salmone alla fine. Gambo centrale, cilindroide, glabro, pruinoso-fioccoso, senza anello e senza volva. Spore lisce, non amiloidi, da subglobose a largamente ellissoidali, ovoidali, rosa in massa, pleurocistidi e cheilocistidi presenti, in alcune specie hanno parete spessa e apice uncinato, giunti a fibbia presenti o assenti.
Alla sezione Pluteus sono ascritte specie che presentano pleurocistidi abbondanti, a parete spessa e apice uncinato da 2-3 o 4 uncini appuntiti; pileipellis con ife filamentose, radiali, affusolate-allungate, giunti a fibbia presenti o assenti.
Descrizione della specie
Cappello: 4-10 cm, carnoso, inizialmente campanulato, poi convesso infine quasi appianato, umbonato, liscio, glabro, talvolta con fibrille radiali, untuoso al tatto; la cuticola, facilmente separabile, va dal bruno-grigio al bruno-ocra, più scuro al centro e più chiaro al margine, quest’ultimo è liscio.
Imenio: lamelle fitte, ventricose, libere, intercalate da lamellule arrotondate di varia lunghezza, da bianche a rosa-salmone, filo fioccoso.
Gambo: 8-10 × 1-1,5 cm, cilindroide, slanciato, ingrossato alla base, fibroso, pieno, bianco, percorso longitudinalmente da fibrille scure, specialmente verso la base.
Carne: bianca, soda, compatta, diventa molle a maturità, fibrosa nel gambo, odore rafanoide, sapore quasi nullo.
Habitat: cresce dalla primavera all’autunno su legno morto di latifoglia, più raramente su conifera.
Commestibilità: Commestibile ma di poco valore.
Microscopia: spore lisce, leggermente ellissoidali, 8-9 × 5,5-6 µm. Basidi cilindrici, ventricosi, 25-40 × 8,75-9,5 µm. Cistidi lisci, a forma di bottiglia, a parete spessa, con apice uncinato, 67,5-82,5 × 15-21 µm. Giunti a fibbia assenti.
Osservazioni. È un fungo molto diffuso, sia in pianura sia in montagna su legno morto, talvolta anche interrato. La corretta determinazione delle specie appartenenti alla sezione Pluteus si ottiene attraverso un’accurata indagine microscopica, cioè sulla presenza/assenza dei giunti a fibbia. Tuttavia dagli ultimi studi risulta che la presenza o no dei giunti a fibbia non basta più, infatti, occorre verificare, se presenti, dove si trovano e la loro frequenza.
Pluteus cervinus si può confondere con Pluteus pouzarianus Singer, che praticamente è un suo sosia, però presenta i giunti a fibbia alla base dei basidi e molto frequenti nella trama della cuticola. Molto simili sono anche Pluteus brunneoradiatus Bonnard, che però ha i giunti a fibbia alla base dei basidi; Pluteus primus Bonnard, che però presenta i giunti a fibbia sia alla base dei basidi sia nella pileipellis. Un’altra specie che potrebbe essere confusa con Pluteus cervinus è Pluteus atromarginatus (Konrad) Kühner, che però cresce su vecchi tronchi di aghifoglia, ha il filo lamellare bruno scuro, giunti a fibbia presenti.
Sinonimi: Agaricus cervinus Schaeffer 1774 (basionimo), Agaricus atricapillus Batsch 1786, Pluteus atricapillus (Batsch) Fayod 1889, Agaricus pluteus Batsch 1783, Hyporrhodius cervinus (Schaeffer) Hennings 1898.