Plerandra elegantissima

Famiglia : Araliaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria di una ristretta area della Nuova Caledonia sudoccidentale dove vive nelle foreste umide a basse altitudini.

Il nome generico è la combinazione dell’aggettivo greco “πλήρης” (pléres) = pieno e del sostantivo “ἀνήρ, ἀνδρός” (anér, andrós) = maschio, con riferimento ai numerosi stami presenti nei fiori della specie tipo; il nome specifico è il superlativo dell’aggettivo latino “elegans, -antis” = elegante.

Nomi comuni: elegant schefflera, false aralia, finger aralia, spider aralia, threadleaf aralia (inglese); petit houx caledonien (francese); fingeraralie (tedesco).

La Plerandra elegantissima (H.J.Veitch ex Mast.) Lowry, G.M.Plunkett & Frodin (2013) è un arbusto o albero sempreverde inerme, eretto, inizialmente non ramificato, alto 8-15 m. Le foglie, su un picciolo lungo 10-14 cm nelle piante giovani, 30-40 cm in quelle adulte, sono alterne, palmato-composte, costituite da 7-12 foglioline pressoché lineari con margini grossolanamente e irregolarmente dentati, lunghe 13-25 cm e larghe 1-2 cm nelle piante giovani o nei rami che crescono alla base di esemplari maturi, lunghe 20-30 cm e larghe 7-8 cm nelle piante adulte. Le foglie sono di colore inizialmente bruno porpora, poi verde scuro lucido, coriacee, con nervatura centrale prominente bianco verdastra. Infiorescenze terminali a ombrella composta con numerosi minuscoli fiori ermafroditi pentameri di colore giallo-verdastro. I frutti sono subglobosi, di circa 1 cm di diametro, di colore nerastro contenenti solitamente 5-6 semi di colore giallo pallido.

Si riproduce solitamente per seme, preventivamente tenuto in acqua per 2 giorni, posto superficialmente in terriccio organico sabbioso mantenuto umido alla temperatura di 24-26 °C, con tempi di germinazione, se freschi, di 3-5 settimane. Può anche propagarsi, sia pure con difficoltà, per talea in primavera-estate e margotta in primavera.

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A grave rischio d’estinzione in natura, la Plerandra elegantissima è originaria di ristretta area della Nuova Caledonia sudoccidentale. Crescita lenta e coltura difficile © Giuseppe Mazza

Specie di lenta crescita di grande valore ornamentale sia nella fase giovanile che adulta, coltivabile all’aperto nelle regioni a clima tropicale, subtropicale e marginalmente temperato-caldo, dove temperature intorno a 0 °C sono eccezioni di breve durata. Richiede pieno sole o leggera ombreggiatura, temperature e umidità atmosferica mediamente elevate e terreni drenanti, sciolti, ricchi di sostanza organica, da leggermente acidi a neutri, mantenuti pressoché costantemente umidi. Appena introdotta in Europa ha avuto un immediato successo, per la leggerezza ed eleganza del fogliame delle piante giovani, come pianta in vaso per la decorazione da interni particolarmente luminosi, evitando il sole diretto, con temperature preferibilmente superiori a 16 °C e umidità medio-alta.

Per prevenire la caduta prematura delle foglie, che è il principale problema che si riscontra nella sua coltivazione, occorre evitare gli spostamenti, le brusche variazioni di temperatura e le correnti d’aria. Anche l’aria troppo secca può provocare lo stesso effetto, utili pertanto, in tale evenienza, frequenti nebulizzazioni con acqua a temperatura ambiente non calcarea per evitare antiestetiche macchie sulle foglie. Le innaffiature devono essere regolari, lasciando asciugare lo strato superiore del terriccio prima di ridare acqua, in modo da mantenere il terriccio costantemente umido, ma senza ristagni, e le concimazioni mensili, dalla primavera all’autunno, utilizzando un prodotto bilanciato idrosolubile con microelementi a metà dose di quella consigliata sulla confezione.

La linfa contiene sostanze leggermente irritanti che possono provocare reazioni sulla pelle degli individui più sensibili.

Per la riduzione dell’habitat a causa della eccessiva antropizzazione la specie è stata inserita nella lista rossa della IUCN (International Union for Conservation of Nature) tra le specie ad altissimo rischio di estinzione nel prossimo futuro (“Endangered”).

Sinonimi: Aralia elegantissima Veitch ex Mast. (1873); Schefflera faguetii Baill. (1878); Dizygotheca faguetii (Baill.) R. Vig. (1909); Dizygotheca elegantissima (Veitch ex Mast.) R. Vig. & Guillaumin (1912); Schefflera elegantissima (Veitch ex Mast.) Lowry & Frodin (1989).

 

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