Famiglia : Thymelaeaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria dell’Australia (Queensland e Territorio del Nord), Giava, Nuova Guinea, Molucche, Piccole Isole della Sonda e Sulawesi dove vive nel sottobosco delle foreste pluviali, dal livello del mare fino a circa 800 m di altitudine.
Il nome generico deriva dal greco “φαληρος” (phaleros) = bianco luminoso, con riferimento al colore dei fiori; il nome specifico è la combinazione dei sostantivi greci “ὀκτώ” (octό) = otto e “ἀνήρ, ἀνδρός” (aner, andrόs) = maschio, uomo, con riferimento al numero degli stami.
Nomi comuni: cape daphne, dwarf phaleria (inglese).
La Phaleria octandra (L.) Baill. (1875) è un arbusto o piccolo albero sempreverde eretto, alto fino a 6 m, ma che in coltivazione non supera generalmente 2 m, con rami a volte ricadenti e corteccia ruvida di colore bruno.
Le foglie, su un picciolo lungo 0,5-1,5 cm, sono alterne inferiormente, opposte superiormente, semplici, da ellittiche a oblungo-lanceolate con margine intero ed apice acuminato, lunghe 7-22 cm e larghe 3-8 cm, coriacee, di colore verde lucido. Infiorescenze terminali, meno frequentemente sub terminali, corimbose, su peduncolo lungo 0,3-0,8 cm, portanti 6-18 fiori sessili apetali di colore bianco o bianco soffuso di giallo che col tempo tendono ad imbrunire.
Calice ipocrateriforme, leggermente pubescente esternamente, con tubo sottile, lungo 0,8-2 cm, e 4-6 lobi ovati con apice arrotondato, retroflessi, lunghi 0,5-0,8 cm, 8 stami prominenti disposti in due verticilli e stilo poco più lungo.
Frutti ovoidi, di 1-2 cm di lunghezza e 1-1,8 cm di diametro, di colore inizialmente verde, poi rosso lucido a maturità, contenenti 1-2 semi immersi in una polpa fibrosa.
Si riproduce per seme in terriccio organico drenante mantenuto umido alla temperatura di 25-28 °C con tempi di germinazione di alcuni giorni e prima fioritura a partire da 4 anni di età.
Per i fiori intensamente profumati riuniti in compatte infiorescenze e i vistosi frutti viene a volte utilizzata nei giardini tropicali e subtropicali, non sopportando temperature prossime a 0 °C, all’ombra di grandi alberi. Non è particolarmente esigente riguardo al tipo di suolo, purché poroso e drenante e mantenuto pressoché costantemente umido.
Altrove può essere coltivata in vaso, in terriccio organico con aggiunta di sabbia silicea o agriperlite per un 30 %, per essere riparata nei mesi più freddi in ambiente luminoso con temperature minime non inferiori a 16 °C. Le innaffiature devono essere regolari durante il periodo vegetativo, più diradate in inverno, ma senza mai fare asciugare completamente il terriccio, e le concimazioni, in primavera-estate, effettuate con un prodotto bilanciato idrosolubile con microelementi.
Sinonimi: Phaleria laurifolia (Decne.) Thwaites ex Hook. f. (1869); Phaleria blumei var. latifolia Benth. (1873); Phaleria neumannii (F. Muell.) Benth. (1873); Phaleria ambigua (Meisn.) Hook. f. (1896); Phaleria longifolia (Miq.) Boerl. (1900); Phaleria laurifolia var. javanica Valeton (1913); Phaleria pedunculata C.T. White (1919); Phaleria octandra var. laurifolia (Decne.) Warb. ex Malm (1934); Phaleria parvifolia Backer (1942).
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