Famiglia : Elapidae
Testo © Dr. Gianni Olivo
Il Taipan comune (Oxyuranus scutellatus Peters, 1867, famiglia Elapidae) è, al pari del mamba nero, quasi leggenda, e, in comune con il lontano parente africano, ha alcune caratteristiche: è un serpente snello e di grandi dimensioni, è dotato di un veleno letale in dosi piccolissime e di un temperamento collerico e pronto a mordere, che, unito ad una grande velocità ed agilità, lo mette in grado di mordere anche la parte superiore del corpo di una persona e persino, in certe occasioni, il viso.
Anche il nome di questa letale specie ha un che di misterioso e di incerto. Qualcuno sostiene trattarsi di un nome locale degli aborigeni della parte Nord-orientale dell’Australia (penisola di York e Queensland), ed in effetti la parola “dhayban” farebbe parte della lingua Wik-Mungkan, inoltre esiste anche una lingua, sempre della penisola di York, il cui nome è Gugu-Thaypan.
Un’altra teoria, è che derivi, invece, da una parola di origine cinese o malese. In effetti, in Cina, Taipan è una personalità, un capo, e questo potrebbe collegarsi con un fatto storico che riguarda l’Australia: un tempo alcuni lavoratori per le piantagioni venivano dall’Asia e dalla Malesia. Era gente molto povera, attratta dall’idea di trovare lavoro ed una vita decente, ma a volte, nelle piantagioni, trovavano la morte, e spesso per colpa dei serpenti.
I lavoranti delle piantagioni sono, in tutto il mondo, almeno nelle zone calde, tra i più a rischio per incidenti legati alla presenza di serpenti.
Il taipan, presente in abbondanza nelle coltivazioni, attirato anche dai roditori, deve aver impressionato non poco quei poveri lavoratori malesi, quando dispensava la morte così improvvisamente e velocemente.
Visto che “taipan” può significare qualche cosa come “Boss, Signore”, per quelle persone Oxyuranus scutellatus poteva essere il padrone del bush ed un padrone non eccessivamente benevolo. Il nome scientifico, invece, derivato dal Greco antico e dal Latino, significa: serpente dalla coda appuntita e dalle squame a forma di scudo (oxis=acuto, oura=coda, scutus=scudo).
Il taipan è presente in due sottospecie: il Taipan comune australiano (Oxyuranus scutellatus scutellatus) ed il Taipan di Papua-Nuova Guinea (Oxyuranus scutellatus canni), generalmente di colore più scuro.
Invece non tutti sono d’accordo sulla collocazione del cosiddetto inland taipan o taipan dell’interno, il serpente terrestre con il veleno più potente in assoluto, anche se meno aggressivo e pericoloso dei taipan comuni: alcuni lo considerano una sottospecie di Oxyuranus (Oxyuranus microlepidotus), altri Parademansia microlepidota. In ogni caso, qui, parlerò solo del Taipan comune australiano di cui sono presenti fotografie. La distribuzione geografica comprende la zona costiera del Nord-Est e del Nord dell’Australia, in pratica tutta la costa del Queensland, da Grafton, attraverso la penisola di York ed il Golfo di Carpentaria, fino ai Northern territories, a Nord-Ovest, comprese le isole di Melville e di Bathurst).
L’habitat preferito è generalmente abbastanza umido, con precipitazioni abbondanti e con temperature che non scendono al di sotto dei 17 gradi centigradi (inverno). In particolare, le piantagioni di canna da zucchero del Queensland, ricche di ratti (Melomys e Rattus rattus) e topi, sono un ambiente perfetto per il taipan (e per altri serpenti).
La testa di questo rettile è distinta dal collo, e di forma rettangolare, con inconfondibili occhi rossi o arancioni, la rima buccale è lunga e l’occhio è posto più in avanti della metà della stessa. Le narici sono evidenti e spiccano sul colore chiaro del muso. Il corpo è snello e cilindrico, lungo fino a 3 metri, coperto di squame dorsali leggermente carenate. Il colore della parte dorsale del corpo è bruno, in diverse gradazioni, fino al nero, a volte, invece, può essere rossiccio, color rame o verde-oliva, ma intorno alla testa, si nota sempre una colorazione molto più chiara, generalmente tinta crema. Le squame, a metà corpo, sono disposte in 21-23 file.
Serpente essenzialmente diurno, il taipan caccia attivamente, sfruttando velocità, agilità ed un morso fulmineo, ma, soprattutto quando il clima è molto caldo, può diventare crepuscolare o parzialmente notturno: le ore preferite per la caccia sono, comunque, il mattino ed il tardo pomeriggio.
Come nel caso del mamba nero, la reputazione di questo rettile è terribile, ma talvolta esagerata. Come tutti i serpenti, compresi i più aggressivi, se ne ha l’occasione preferisce ritirarsi ed evitare il confronto con l’uomo, per cui non è vero che dia la caccia all’ignaro escursionista, il problema è, se mai, l’improvviso incontro con uno di tali animali nel bush fitto, in una piantagione o quando non abbia avuto un preavviso sufficiente dell’approssimarsi di un intruso. In tal caso, se si è fortunati, il rettile assumerà un atteggiamento intimidatorio, salvo poi dileguarsi se il supposto pericolo si ritira in buon ordine o rimane immobile.
In caso contrario, però, ogni movimento verrà interpretato come una minaccia ed avrà come risultato uno o più morsi fulminei, spesso ad una notevole altezza dal suolo.
Le zanne sono lunghe, per un elapide proteroglifo, in media 1 cm, ma possono arrivare a 12 mm, ed iniettano fino da 120 a 400 mg di un veleno che è quasi 8 volte più potente di quello del Cobra indiano (Naja naja). A differenza del veleno del mamba, tuttavia, squisitamente neurotossico (vedi scheda Dendroaspis polylepis ), quello del taipan è più complesso, ed accanto alla paresi dei vari gruppi muscolari, che culmina con l’immobilizzazione di quelli respiratori, imponenti sono anche i fenomeni a carico della coagulazione, con un aumento della medesima.
Meno imponenti ma presenti, sono pure gli effetti legati a citotossine (edema, eventuali necrosi) ed a miotossine (distruzione delle fibre muscolari, con possibile rabdomiolisi). Altre notevoli caratteristiche di questo rettile sono una vista superiore alla media, per quanto riguarda il mondo dei serpenti, un’intelligenza, se così vogliamo chiamarla, che è la più sviluppata tra i serpenti australiani e del mondo, ed una velocità e prontezza che, per fortuna, come nel caso del mamba nero, rendono gli incidenti non frequenti, dal momento che generalmente il serpente si accorge per tempo del sopraggiungere di una persona e di conseguenza, si allontana.
La riproduzione è di tipo oviparo e la femmina depone da 6 a 20 uova, da cui schiudono dei piccoli lunghi 50 o 60 cm (altra analogia con il mamba nero), già perfettamente in grado di uccidere una persona. La terapia del morso di taipan prevede una dose iniziale di siero monovalente di ben 12.000 unità, ma spesso è richiesta, comunque, la respirazione assistita, oltre ad altre misure terapeutiche.
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