Famiglia : Elapidae
Testo © Dr. Luca Tringali
Il Cobra Reale, Ophiophagus hannah (Cantor, 1836), è un rettile della famiglia Elapidae, nella quale si registra il più alto grado di radiazione adattativa nel contesto dei serpenti altamente velenosi, cioè la formazione di molte specie ecologicamente differenziate a partire da un antenato comune.
Dalla fine dell’Eocene gli elapidi si sarebbero dapprima diffusi in Africa e in Asia meridionale per poi espandere il loro areale in Australia, circa 25 ma.
A questa famiglia appartengono approssimativamente 60 generi e 410 specie, compresi i serpenti marini della sottofamiglia Hydrophiinae, un tempo assegnati ad una famiglia separata.
Allo stato attuale, gli elapidi sono ampiamente distribuiti in Africa, Australia, Asia, dagli Stati Uniti Meridionali al Sud America, e in molte isole oceaniche, soprattutto nelle regioni tropicali e subtropicali e del tutto assenti in Europa.
Questa famiglia include alcuni tra i serpenti più velenosi al mondo, e le specie di particolare rilevanza medica si riscontrano in Asia meridionale e sudorientale con il genere Ophiophagus (Cobra Reale o falso cobra), in Asia e Africa con il genere Naja (veri cobra), nell’Africa subsahariana con le due specie di mamba Dendroaspis angusticeps e Dendroaspis polylepis, dall’Iran all’Asia orientale con il genere Bungarus (Kraits) che condivide parte dell’areale meridionale del Cobra Reale con la specie Bungarus fasciatus, in Australia e Nuova Guinea con i generi Acanthophis (“Vipere” della Morte) e Oxyuranus (Taipan), tra cui una delle specie più velenose al mondo Oxyuranus scutellatus, dagli Stati Uniti meridionali all’Argentina centrale con i generi Micrurus e Micruroides (Serpenti Corallo), e nella fascia indo-pacifica tropicale e subtropicale con i generi marini Laticauda e Hydrophis, la cui specie Hydrophis elegans detiene il record di profondità, 145 m, tra i serpenti marini.
Alcune specie, soprattutto in Australia, sono troppo piccole per mordere efficacemente l’uomo, ma tutte le altre possono causare almeno un certo grado di avvelenamento, fino ad essere letali.
Sono tutti rettili proteroglifi, cioè con zanne posizionate anteriormente sulla mascella, dal greco “πρότερος” (próteros), in avanti, e “γλυφή” (glifé), scanalatura, capaci di rotazione non significativa, lunghezza limitata delle zanne, che nelle specie pericolose per l’uomo può variare da 2 a 12 mm, raramente di più, ghiandola velenifera generalmente molto grande e posizionata dietro l’occhio.
Ophiophagus è tuttora considerato un genere monotipico con l’unica specie, endemica dell’Asia, Ophiophagus hannah il cui epiteto generico, derivante dall’unione delle parole greche “ὄφις” (ófis), serpente e “φαγεῖν” (fagéin), mangiare, ben descrive le abitudini alimentari di questo rettile che si alimenta preferibilmente di altri serpenti e sauri.
L’’epiteto specifico potrebbe rimandare, invece, alle sue capacità arboricole in quanto viene tradizionalmente derivato dalla prima parte (Ama-) della parola Amadriadi, ninfe arboricole della mitologia greca. Un’ipotesi alternativa potrebbe riferirsi all’ebraico “חנן” (hanan, da cui il nome femminile Hannah), sii gentile, o implorare, in relazione all’estrema pericolosità del Cobra Reale.
Zoogeografia
Ophiophagus hannah è un rettile iconico in quanto, potendo raggiungere la lunghezza di quasi 6 m, è il serpente velenoso più grande al mondo.
È ampiamente diffuso attraverso l’Asia tropicale, subtropicale e temperata, dal Pakistan orientale alle coste meridionali cinesi; è presente anche in numerosi arcipelaghi tropicali quali Indonesia, Filippine e Andamane, ma è assente in maniera sorprendente dallo Sri Lanka e da Taiwan.
La sistematica del Cobra Reale si è evoluta a partire da Theodore Edward Cantor, naturalista danese al servizio della Compagnia delle Indie Orientali e poi assistente chirurgo al seguito dell’esercito britannico in Cina durante la Prima Guerra dell’Oppio, che nel 1836 descrisse questa specie con il nome di Hamadryas hannah, da cui Hamadryade, l’altro nome comune con il quale il rettile è noto.
Il genere Ophiophagus venne creato in seguito dal medico e zoologo anglo-tedesco Albert Carl Ludwig Gotthilf Günther nel 1864, e la specie Ophiophagus hannah venne formalmente riconosciuta dalla comunità scientifica nel 1945.
Anche se comunemente indicato come Cobra Reale, Ophiophagus hannah non è un Cobra propriamente detto poiché manca di numerose caratteristiche anatomiche caratteristiche del genere Naja.
Recenti analisi genetiche suggeriscono invece una parentela più stretta con i Mamba del genere Dendroaspis.
Il Cobra Reale è attualmente l’unica specie riconosciuta del genere Ophiophagus, sebbene vi siano prove di significative divergenze filogenetiche all’interno della specie, ad esempio tra le popolazioni settentrionali e meridionali della Thailandia.
Il suo areale di distribuzione discontinuo e caratterizzato da molte popolazioni ristrette alle aree umide e alle foreste di pianura dell’Asia continentale, le numerose popolazioni delle isole e degli arcipelaghi Indopacifici, le diverse condizioni ecologiche in cui vivono le popolazioni e la presenza di molte potenziali barriere geografiche sono tutte caratteristiche concomitanti che possono aver creato favorevoli opportunità per l’evoluzione di specie criptiche, cioè geneticamente diverse ma morfologicamente così simili da risultare indistinguibili.
Fortemente influenzato dalla disponibilità di condizioni climatiche umide, Ophiophagus hannah mostra un modello distributivo piuttosto enigmatico, in quanto è presente in diversi arcipelaghi e isole tropicali ma è assente in altre che mostrano tuttavia climi apparentemente favorevoli.
Tale fatto appare ancor più sorprendente sia a causa della vicinanza di queste isole alla terraferma, sia per la presenza di questo serpente in altri arcipelaghi più remoti come le Filippine o le isole Andamane.
Analogamente, altri aspetti biogeografici sono poco compresi, ad esempio se la specie abbia avuto un’origine continentale e quindi si sia diffusa negli arcipelaghi dell’Indopacifico o viceversa, o l’effetto che i cicli glaciali possono aver avuto sulla sua differenziazione genetica.
Quest’ultimo aspetto potrebbe essere duplice: le glaciazioni possono aver facilitato la dispersione attraverso gli Oceani tramite la formazione di ponti terrestri, ma d’altro canto potrebbero aver ridotto l’interconnessione tra popolazioni sulla terraferma a causa di una drastica riduzione dell’estensione delle foreste umide.
La riduzione di corridoi climatici adeguati quando Taiwan e Sri Lanka erano collegate alla terraferma, circa 20.000 anni fa, potrebbe spiegare l’assenza del Cobra Reale da queste isole.
Queste fluttuazioni possono aver lasciato un’impronta sulla struttura filogenetica del Cobra Reale, a sostegno dell’ipotesi che il genere Ophiophagus non sia monotipico ma piuttosto sia costituito da un complesso di specie, aspetto in qualche modo preconizzato già nella descrizione originale di Cantor ma poi rifiutata dagli autori successivi.
È in tal senso che Ophiophagus hannah, in accordo con i dati molecolari e paleoclimatici, può essere suddiviso in almeno quattro gruppi piuttosto distinti a livello morfologico e genetico, risalenti a prima del Pliocene (5,332 – 2,588 ma), che in futuro potranno corrispondere ad altrettante specie differenti, e corrispondenti alle seguenti aree geografiche che costituirono altrettanti rifugi glaciali.
Il primo gruppo è costituito da popolazioni distribuite nelle foreste umide di bassa e media altitudine nei monti Ghati occidentali, dalla catena collinare di Agasthyamalai a sud fino all’altopiano di Sindhudurg a nord, nell’India peninsulare sudoccidentale.
Il gruppo a diffusione più ampia è distribuito dalle pendici dell’Himalaya nell’India nordoccidentale e dall’India peninsulare orientale nel sud-ovest fino al nord-est e al sud-est dell’Asia continentale, con popolazioni insulari isolate nelle Isole Andamane nel sud; rimane ancora non chiarito il limite meridionale nell’Asia continentale, potenzialmente corrispondente all’istmo di Kra, nella Penisola Malese.
Il terzo gruppo è presente nella Malaysia peninsulare e, attraverso Sumatra, Giava, Borneo, si spinge fino a Bali e all’isola di Mindoro nelle Filippine settentrionali. L’ultima popolazione è confinata all’isola di Luzon nelle Filippine.
Ecologia-habitat
Ophiophagus hannah si rinviene dal livello del mare fino a 2300 m, in ambienti che comprendono foreste di latifoglie, foreste tropicali stagionali, paludi di mangrovie e foreste pluviali tropicali, spesso in aree antropizzate, inclusi campi coltivati e villaggi rurali.
La nicchia ecologica di questo serpente diurno, ma occasionalmente attivo anche di notte, sembra determinata dalla quantità di pioggia, in quanto il suo areale è costituito esclusivamente da regioni molto umide che superano 1500 mm di pioggia l’anno.
Tali requisiti ambientali sono correlati alla specializzazione trofica di questo rettile che, come suggerisce l’epiteto generico, presenta una dieta prevalentemente costituita da altri serpenti; le uniche altre prede meritevoli di citazione sono i sauri del genere Varanus.
Gli habitat tropicali umidi presentano, infatti, una maggiore disponibilità di prede, con associazioni molto ricche di specie di serpenti in quanto la competizione interspecifica è abbastanza ridotta in ragione dell’alta disponibilità di cibo di questi ambienti.
L’ofiofagia è una specializzazione trofica sviluppata dal Cobra Reale che, in ragione della quantità di veleno iniettato e delle sue dimensioni, può nutrirsi anche di specie velenose o molto grandi quali il Pitone Reticolato (Malayopython reticulatus) o il Pitone Indiano delle Rocce (Python molurus).
Quando il cibo è scarso può nutrirsi di uccelli e mammiferi, ma la sua preda principale è costituita dal Serpente dei Ratti Orientale (Ptyas mucosa), colubride pressoché ubiquitario in Asia; osservazioni su esemplari dotati di radiotrasmettitori mostrano che molti individui sviluppano una dieta molto rigida relativa ad una singola specie di serpente, rifiutando qualsiasi preda alternativa.
Ophiophagus hannah è un predatore attivo, in grado di nuotare, che ricerca la preda muovendosi agevolmente sia sul terreno che sugli alberi, anche oltre 20 m di altezza, con colpi di lingua continui per sondare costantemente fessure, tane, ceppi ed ammassi di detriti vegetali, e cercando di captare segnali chimico-odorosi che vengono poi trasferiti all’organo di Jacobson, un recettore sensoriale collocato nella parte superiore della bocca.
L’attività di predazione richiede uno sforzo di ricerca medio di 3,5 ore al giorno per spostamenti medi giornalieri di più di 250 m nei maschi adulti, all’interno di un’area di utilizzo “home range” di circa 800 ha durante la stagione riproduttiva e 500-600 ha al di fuori di questa.
Appena rilevata una scia odorosa, anche nel corso di forti piogge, l’attività del Cobra Reale diviene più intensa, comprendendo l’oscillazione della testa e colpi di lingua sempre più frequenti.
Sebbene la sua capacità visiva nel rilevare soggetti fermi non sia molto sviluppata, questo serpente è tuttavia in grado di individuare prede o eventuali pericoli in movimento anche da distanze prossime a 100 m.
Si nutre ad intervalli di 15-20 giorni, di solito dopo la muta che avviene 7-8 volte l’anno; non si alimenta mai durante la stagione riproduttiva, ma durante il periodo dei monsoni si può nutrire più di tre volte a settimana, a causa del maggior fabbisogno di energia durante i mesi più freddi.
Il tempo di ingestione di una preda, morta o ancora viva, può variare da pochi minuti a oltre un’ora, in relazione alle sue dimensioni.
Nonostante le sue prede siano principalmente costituite da altri serpenti, il Cobra Reale non è immune al loro veleno, e può essere anche ucciso da altri serpenti velenosi, inclusi rappresentanti della stessa specie.
Sono noti, infatti, casi di cannibalismo, sia di maschi su altri maschi che di maschi su femmine; quest’ultimo comportamento si verifica al di fuori della stagione degli accoppiamenti, in quanto si ipotizza che gli ormoni associati sopprimano l’appetito nei maschi durante la stagione riproduttiva.
Se infastidito, Ophiophagus hannah tende a scappare rapidamente, ma se impossibilitato alla fuga può diventare piuttosto aggressivo.
In tal caso esibisce un’emblematica combinazione di comportamenti, adattamenti morfologici e fisiologici, che si manifestano attraverso alcune strategie difensive e dissuasive, visive e sonore, generalmente preferite ad un attacco vero e proprio, che comprendono: l’innalzamento di circa un terzo del corpo, anche oltre un metro dal terreno, ed il suo appiattimento dorso-laterale, l’estensione del collo con relativa espansione del caratteristico cappuccio, l’ostentazione dei colori ventrali e dell’ornamentazione del cappuccio macchiato di giallo-arancio brillante, l’esposizione delle zanne e l’emissione di un sibilo rumoroso, talvolta con finti colpi a bocca chiusa.
Appiattimento del corpo, espansione del collo e ostentazione della colorazione sono adattamenti aposematici, tesi cioè a dissuadere i possibili aggressori segnalando il possesso di particolari mezzi di difesa.
È interessante notare che le popolazioni malesi, il cui veleno è composto dalle citotossine più efficaci rispetto alle altre popolazioni, presentano una colorazione ventrale arancione brillante molto appariscente.
Anche in posizione semi eretta è in grado di procedere verso l’aggressore per morderlo ripetutamente in ogni singolo attacco, spesso prolungando il morso e inoculando una maggior quantità di veleno. Il rapporto sessi, infine, appare sbilanciato a favore dei maschi, in ragione di 3:1.
Morfofisiologia
Come già ripetutamente accennato, Ophiophagus hannah è un serpente di grandi dimensioni che può raggiungere 6 m, ma la cui lunghezza media è 3-4 m, e di peso medio pari a 6 kg, con punte di circa 12 kg, e con vita media in natura di circa 20 anni.
Mostra notevoli variazioni di colore e disegno, che vanno dal nero lucido, oliva chiaro, grigio, verde-brunastro, al giallo dorato, spesso con bande nere, strisce trasversali bianche o gialle anche disposte a forma di freccia.
La testa è nera con due bande vicino al muso e due dietro gli occhi, il ventre è pallido o giallo chiaro. Le squame ventrali sono ovali, e le dorsali sono disposte in maniera obliqua.
I maschi hanno 235-250 squame ventrali, mentre le femmine 239-265. Le subcaudali sono singole o accoppiate in ciascuna fila, 83-96 nei maschi e 77-98 nelle femmine. I giovani appaiono di un nero lucido con sottili bande gialle.
Le principali differenze morfologiche che permettono di distinguere il Cobra Reale dai “veri” cobra del genere Naja sono: maggiori dimensioni in Ophiophagus, squame cuneate assenti in Ophiophagus e presenti nel genere Naja, squame occipitali presenti in Ophiophagus e assenti in Naja, cappuccio stretto e lungo con due linee disposte a forma di freccia nel retro e privo di disegno a forma di occhiali in Ophiophagus e largo con disegno a forma di occhio, singolo o doppio, in Naja.
Ophiophagus è in grado, inoltre, di emettere un sibilo ringhiante “growling hiss”, di frequenza molto bassa: mentre i sibili della maggior parte dei serpenti hanno un’ampia gamma di frequenze che va da circa 3000 a 13000 Hz con una frequenza dominante vicino a 7500 Hz, il ringhio del Cobra Reale, reso possibile dalla presenza di diverticoli tracheali che fungono da casse di risonanza, consiste esclusivamente in frequenze inferiori a 2500 Hz, con una frequenza dominante molto più bassa, intorno a 600 Hz, più prossima a quella della voce umana.
La testa degli adulti è massiccia e voluminosa, e può espandere le mascelle per ingoiare prede di grandi dimensioni.
È proteroglifo, con due zanne corte e fisse nella parte anteriore della bocca che inoculano il veleno nella preda come aghi ipodermici.
Il dimorfismo sessuale, limitato a dimensioni e colore, ha indotto il naturalista G. H. Evans, nel 1902, a ritenere i due sessi come specie differenti: il maschio è mediamente più grande della femmina, fatto inconsueto in quanto negli altri serpenti si osserva di norma l’inverso; le femmine sono, invece, più scure, soprattutto durante il periodo riproduttivo; i maschi tendono a scurire durante la stagione delle piogge, e ciò con funzione di termoregolazione.
Ophiophagus hannah è una specie importante dal punto di vista medico a causa della elevata neurotossicità del suo veleno, prodotto dalle ghiandole suborbitali.
È classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nella Categoria 2 dei serpenti velenosi, cioè specie altamente velenose in grado di provocare un alto grado di malattia, disabilità e infine morte, con una scarsa conoscenza dei dati clinici ed epidemiologici.
L’avvelenamento da morso di Cobra Reale, che può uccidere un elefante nell’arco di poche ore, si manifesta nell’uomo con danni tissutali a livello locale e neurotossicità sistemica: le vittime sviluppano comunemente, intorno all’area colpita, dolore intenso e gonfiore che si possono estendere all’intero arto morso e alle strutture corporee circostanti. Nei casi più gravi la necrosi dei tessuti che ne consegue necessita di un intervento chirurgico che porta all’amputazione dell’arto. Se il morso non viene trattato propriamente, ne possono conseguire paralisi neuromuscolare e morte per arresto respiratorio.
Il Cobra Reale è l’unico elapide nel cui veleno sono stati isolati due enzimi dagli effetti contrapposti: hannahtossina con effetti emorragici e ofiolisina, coagulante.
Poiché è in grado di iniettare un’enorme quantità di veleno, oltre 1 g di sostanza secca, sono conseguentemente necessarie altrettante quantità di antidoto, non sempre disponibile.
Come già precedentemente illustrato, Ophiophagus hannah è costituito da un gruppo di specie criptiche, ed è possibile che tale diversità si rifletta nella composizione del veleno, influenzando sia la pericolosità del morso che l’efficacia dei sieri antiveleno.
Studi esaurienti sulla composizione del veleno di questo rettile sono ancora pochi, in particolare quelli che riguardano la variabilità attraverso l’esteso areale di distribuzione di questa specie.
Gli unici antidoti esistenti, tuttora di limitata disponibilità, sono stati sintetizzati in India e Thailandia per neutralizzare gli effetti degli avvelenamenti causati dai morsi delle rispettive popolazioni di serpenti, ma non sono altrettanto efficaci nei confronti dei morsi delle altre popolazioni.
Le variazioni di tipo geografico nella composizione del veleno di questa specie sono presumibilmente dovute anche alle diverse preferenze alimentari relative alle prede disponibili: le popolazioni della Cina, nelle cui aree coltivate e rurali sono piuttosto abbondanti i roditori infestanti, hanno un veleno più letale nei confronti dei mammiferi, mentre il veleno delle popolazioni del sudest asiatico, che mostrano abitudini più spiccatamente ofiofaghe, sembra più efficace nei confronti di altri rettili.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Ophiophagus hannah è una specie ovipara i cui maschi mostrano una maggiore territorialità e aggressività durante la stagione riproduttiva, generalmente dopo la stagione invernale, quando intraprendono combattimenti che raramente terminano con la morte dell’avversario.
Nel corso di questo rituale, non letale ma impegnativo sotto il profilo energetico, i due maschi sollevano la parte superiore del corpo e si intrecciano l’uno con l’altro senza mordere ma cercando di sopraffare l’avversario spingendo a terra la testa del rivale per conquistare il diritto ad accoppiarsi con una femmina ricettiva.
Durante il rituale di corteggiamento, che può essere iniziato da entrambi i sessi e che si protrae per circa 15-20 minuti, il maschio colpisce leggermente con la punta del muso il cappuccio, la testa e i fianchi della femmina che a sua volta stimola il maschio strisciando poco lontano.
Dopo essere stata avvolta posteriormente dal maschio, che le solleva la base della coda, viene fecondata attraverso l’introduzione alternata dei due emipeni all’interno del suo organo riproduttivo; durante quest’ultima fase, che si può prolungare per ulteriori 15 minuti, i due animali restano praticamente immobili.
Le femmine del Cobra Reale mostrano un comportamento unico tra i serpenti.
Dopo circa 60 giorni dall’accoppiamento, prima della deposizione, costruiscono attivamente nidi a forma di tumulo sulla superficie del terreno utilizzando foglie della lettiera e altro materiale vegetale, e li sorvegliano fino alla schiusa delle uova, attaccando anche senza provocazione, per dissuadere eventuali predatori.
I nidi, sempre in prossimità di un corso d’acqua, sono costituiti da tre strati: lo strato superficiale, di protezione dal caldo e dalla pioggia, composto da materiale vegetale ben compattato; lo strato centrale, con materiale vegetale meno compatto, che mantiene temperatura e umidità più o meno costanti all’interno della camera di deposizione; la camera di deposizione, ben sollevata dal terreno, dove vengono incubate le uova.
Durante tutto il periodo di incubazione, la femmina abbandona occasionalmente il nido per bere, mai per cibarsi.
Osservazioni su popolazioni dell’India nordorientale e Myanmar hanno evidenziato la comparsa dei nidi tra i mesi di aprile e luglio, con covate di 14-53 uova e relativa schiusa dopo 70-100 giorni dalla deposizione.
Nel Cobra Reale è stata documentata, inoltre, la partenogenesi facoltativa, cioè riproduzione asessuata mediante lo sviluppo di uova non fecondate.
Ophiophagus hannah è considerato “VU, Vulnerable” nella Lista Rossa IUCN delle specie a rischio di estinzione: come molti altri serpenti, il Cobra Reale viene cacciato, allevato e commercializzato a causa della carne, della pelle e per il suo utilizzo nelle medicine tradizionali, in quanto si ritiene che apporti benefici alla salute, inclusi il sollievo dalla fatica e l’aumento della virilità.
Il Cobra Reale, insieme ad alcune specie del genere Naja, riveste una notevole importanza culturale in numerose società asiatiche: nella cultura Hindu, ad esempio, viene considerato discendente dei Nāga, figure mitologiche legate all’acqua, alla fertilità e al mondo sotterraneo, potenzialmente pericolose ma più spesso benefiche, che assumono di volta in volta aspetto umano o serpentiforme.
In Thailandia, nel cosiddetto villaggio del Cobra Reale (Ban Khok Sa-nga), gli abitanti detengono comunemente alcuni individui di questa specie con i quali compiono quasi quotidianamente riti propiziatori rituali.
Un caso emblematico di interazione rituale uomo-serpente è costituita dalle cerimonie indiane operate dai monaci Hindu Yogi Nath, universalmente conosciuti come incantatori di serpenti “snake charmers” : una volta catturato un serpente, l’incantatore lo ripone in un cesto, si reca presso un villaggio, attira i passanti con il suono di un flauto, fa uscire il serpente dal cesto, in genere un vero Cobra o un Cobra Reale.
L’abilità nel maneggiarlo conferisce all’incantatore un rispetto particolare all’interno della società, oltre a costituire un’occupazione più o meno remunerativa.
Il serpente utilizzato in queste cerimonie, comunque, viene sottoposto a degli stress importanti per prevenire incidenti letali causati dai morsi: al momento della cattura al Cobra Reale vengono innanzitutto spezzati i denti veleniferi affinché possano ricrescere; poi viene reciso l’apparato velenifero tramite un ago affilato, e circa il 40% dei serpenti così trattati riporta infiammazioni e infezioni buccali di varia natura.
L’apparato velenifero non viene rimosso definitivamente a causa delle grandi dimensioni delle ghiandole: se ne venisse privato, la sua bocca apparirebbe più piccola attenuando l’effetto terrorizzante che questo serpente ha in genere sul pubblico.
Infine, una volta che il Cobra Reale risulti troppo debole, a causa di infezioni e malnutrizione, per garantire uno “spettacolo” soddisfacente, viene generalmente rilasciato nell’ambiente naturale dove però ha scarse possibilità di sopravvivenza.
Non stupisce, perciò, che l’uso di animali selvatici per scopi commerciali o di sussistenza da parte delle comunità sia stato ritenuto illegale in India a partire dalla metà del XX secolo.
L’interazione tra comunità umane e Ophiophagus hannah è inoltre influenzata da alcuni fattori ambientali e umani: “global warming”, inondazioni e deforestazione contribuiscono alla perdita dell’habitat naturale di questa specie, la cui densità di popolazione è fortemente connessa alla presenza di aree forestali indisturbate.
I paesaggi modificati dall’antropizzazione in genere non supportano una fauna selvatica stabile, e viene in tal modo incrementata la possibilità che il Cobra Reale si stabilisca negli insediamenti umani, intensificando così i conflitti uomo-serpente, che spesso scaturiscono nell’uccisione deliberata dei rettili incontrati.
In futuro questi fattori potrebbero divenire le principali cause di avvelenamento da Ophiophagus hannah, soprattutto nelle aree rurali e agricole.
Ridurre tali rischi richiede una maggiore consapevolezza pubblica, che preveda il coinvolgimento delle popolazioni locali, e l’uso di dispositivi di protezione per ridurre al minimo le possibilità di aggressioni potenzialmente letali. Comprendere la sistematica di questo iconico taxon non è solo importante per ragioni teoriche, ma anche per scopi di gestione e conservazione.
I gruppi costituiti da specie criptiche richiedono una considerazione speciale nella pianificazione della loro conservazione, poiché le specie che li compongono possono essere più rare o più localizzate rispetto al gruppo nel suo complesso.
Queste diverse specie richiedono valutazioni individuali dello stato di conservazione e potrebbero necessitare di diverse strategie di conservazione.
Ophiophagus hannah è un predatore apicale tra i serpenti, e dunque un indicatore appropriato della salute dell’erpetofauna nel suo habitat naturale. In quanto specie bandiera, animale carismatico utilizzato dalle comunità per attirare l’attenzione su un particolare problema ambientale o ecosistema, la sua protezione risulta oggi imperativa e quanto mai necessaria.
Sinonimi
Hamadryas hannah Cantor, 1836; Naja bungarus Schlegel, 1837; Hamadryas ophiophagus Cantor, 1838; Naja vittata Elliott, 1840; Dendraspis bungarus Fitzinger, 1843; Hamadryas elaps Günther, 1858; Ophiophagus elaps Günther, 1864; Naja ingens Van Hasselt, 1882; Naja hannah Taylor, 1922; Ophiophagus hannah Bogert; 1945; Dendraspis hannah hannah Deraniyagala, 1960.