Famiglia : Orchidaceae
Testo © Prof. Pietro Pavone
Oncidium vulcanicum (Rchb.f.) M.W.Chase & N.H.Williams è una specie della famiglia Orchidaceae, sottofamiglia Epidendroideae, tribù Cymbidieae, sottotribù Oncidiinae.
È originaria della Bolivia, della Colombia, dell’Ecuador e del Perù e si rinviene ad altitudini da 1800 a 3000 metri sulle pareti rocciose di gole oppure, come epifita, nella foresta pluviale umida in alto su rami. Fu trovata per la prima volta nel 1872 in Ecuador a un’altitudine di 3050-3350 m, sulle pendici del vulcano Tungurahua (5023 m) che è uno dei vulcani più attivi tra quelli presenti nel territorio ecuadoriano.
Il suo nome, in lingua quechua, significa “gola ardente” o “gola di fuoco”.
È stata rinvenuta anche a quote più basse, a Baños de Agua Santa a 1800 m di altitudine, nella Provincia di Napo a 2050 m e nella Provincia di Pichincha a quota 2000-2500 m.
In Perù cresce nelle foreste montane molto umide da 2100 a 2300 m di quota, solitamente sui rami ben esposti.
Questa specie fu descritta, inizialmente, in The Gardeners’ Chronicle & Agricultural Gazette 393 (1872) da Heinrich Gustav Reichenbach (1823-1889) con il nome di Mesospinidium vulcanicum.
In seguito altri autori l’hanno trasferita nei generi Cochlioda e Odontoglossum, oggi non più validi per questa specie.
È stata inclusa, sulla base di prove molecolari, nel genere Oncidium Sw. da M.W. Chase & N.H. Williams (Lindleyana 21-3: 27, 2008).
Questo genere, descritto per la prima volta nel 1800 da Olof Peter Swartz (1760-1816), annovera oltre 330 specie di orchidee che allo stato attuale sono distribuite in gran parte dell’America meridionale, dell’America centrale, Messico e Indie occidentali, raggiungendo sulle Ande una notevole diversità morfologica.
Il nome del genere deriva dalla parola greca ὀγκος, ‘onkos’ che significa “gonfiore” per la presenza di una piccola escrescenza carnosa alla base del labello (callo).
L’epiteto vulcanicum indica che la specie è stata rinvenuta e vive in ambiente vulcanico.
Gli studi di sistematica molecolare hanno dimostrato che questo genere non è monofiletico perché molte specie, a esso attribuite e basate sui caratteri del fiore, sono invece filogeneticamente lontane poiché i fiori non sono indicativi perché si adattano in funzione degli impollinatori presenti.
A causa della riduzione degli habitat, Oncidium vulcanicum, dal 22 giugno 2021, è stata inclusa per l’America Latina e Caraibi nell’Appendice II della Convenzione di Washington (CITES) che ha lo scopo di tutelare le specie animali e vegetali a rischio di estinzione, impedendone il commercio e, in particolare, la loro esportazione e detenzione.
Oncidium vulcanicum è una litofita, ma anche un’epifita cespitosa, che può raggiungere i 15-20 cm di altezza con pseudobulbi di forma ovoidale, compressi lateralmente, lunghi 1,5-2,0 cm recanti all’apice una sola foglia (10-15 x 1,5 cm) di colore verde scuro, leggermente carnosa portata da un corto picciolo.
L’infiorescenza è racemosa, basale, con lungo peduncolo (circa 30 cm), eretto o pendulo, sotteso da una foglia o da guaine fogliari disseccate.
Sono presenti numerosi fiori (25-30), a forma di stella, che restano aperti per molto tempo.
Solitamente sono di colore rosso o arancio, ma anche rosa, giallo e rosa intenso e misurano circa 4 cm.
La fioritura inizia alla fine dell’estate e può prolungarsi fino alla primavera successiva.
L’impollinazione è operata dai colibrì.
Oncidium vulcanicum è una specie molto ornamentale e per la coltivazione richiede temperature fresche.
In natura la temperatura media diurna durante tutto l’anno è di 21-23 °C, e quella notturna di 11-13 °C, con una differenza giornaliera di 9-11 °C.
La luce deve essere abbondante (12000-25000 lux), ma non sole diretto, e umidità intorno all’80%.
Si può far crescere in vaso con corteccia di abete di medie dimensioni per un ottimo drenaggio e per consentire il flusso d’aria intorno alle radici.
Il substrato va sostituito in genere ogni 2 anni.
Per apprezzare la scenografica fioritura, si può anche metterla in un cestello, appeso, in modo che le sue infiorescenze pendenti color rosa possano produrre un effetto affascinante.
Durante la crescita le piante dovrebbero essere concimate ogni settimana 1/4-1/2 della dose raccomandata di fertilizzante per orchidee.
È bene innaffiarle una volta la settimana e solo dopo che il terriccio è asciutto. La quantità di acqua può essere leggermente ridotta in inverno, soprattutto quando vengono coltivate a latitudini moderate con giornate brevi e poco luminose.
Durante l’inverno le concimazioni vanno ridotte o eliminate.
Fra le cultivar premiate negli ultimi anni citiamo: Oncidium vulcanicum ‘Jasmin’ (2013); Oncidium vulcanicum ‘Klein Flottbek’ (2012); Cochlioda vulcanica ‘Eumelia’ (2005); Cochlioda vulcanica ‘Ganesh’ (2004); Cochlioda vulcanica ‘J & L’ (1973).
Sinonimi: Cochlioda vulcanica (Rchb.f.) Benth. & Hook.f. ex A.H. Kent (1893); Cochlioda vulcanica (Rchb.f.) Benth. & Hook.f. ex B.D. Jacks. (1893); Cochlioda vulcanica (Rchb.f.) Benth. & Hook.f. ex Rolfe (1886); Cochlioda vulcanica (Rchb.f.) Ridl. (1886); Cochlioda vulcanica var. splendens Froebel ex Cogn. (1898); Mesospinidium vulcanicum Rchb.f. (1872); Odontoglossum vulcanicum (Rchb.f.) Dalström (2012).