Famiglia : Nymphaeaceae

Testo © Pietro Puccio

Nymphaea alba è una pianta erbacea perenne d’acqua dolce a riposo invernale © Giuseppe Mazza
Il nome del genere deriva dal latino “nymphae” = ninfe, divinità che nella mitologia latina abitavano nei boschi, mari, fiumi e laghi; il nome specifico è il termine latino “alba” = bianca, con ovvio riferimento.
Nomi comuni: european white waterlily, white lotus, white water-lily (inglese); nénuphar blanc, nymphéa blanc (francese); carfano, ninfea bianca, ninfea comune (italiano); ninféia branca (portoghese); aguapé blanco, nenúfar blanco (spagnolo); weiße seerose (tedesco).
La Nymphaea alba L. (1753) è una pianta erbacea perenne d’acqua dolce a riposo invernale con rizoma orizzontale ramificato, radicato nel sedimento del fondo.
Presenta foglie solitarie all’estremità di un lungo e flessibile picciolo percorso da canali in cui è presente aria per assicurare il galleggiamento e gli scambi gassosi tra foglie e radici. Le foglie galleggianti, per la presenza di particolari tessuti in cui è presente aria negli spazi intercellulari, sono orbicolari-cordiformi di 10-25 cm di diametro con lobi divergenti e margine intero, superiormente lisce, idrorepellenti e di colore verde intenso, rossastre inferiormente.
I fiori diurni sono ermafroditi, autofertili, delicatamente profumati, galleggianti, di 10-20 cm di diametro, su un peduncolo anch’esso provvisto di canali in cui è presente aria, con 4 sepali lanceolati esternamente di colore verde giallastro, bianchi internamente, lunghi circa 5 cm, 20-25 petali bianchi, ovato-oblunghi, di 3-6 cm di lunghezza, e stami gialli.

Gli splendidi fiori diurni, ermafroditi, autofertili, delicatamente profumati e galleggianti, vantano 10-20 cm di diametro. I rizomi eduli e le foglie contengono sostanze sedative © Giuseppe Mazza
Specie un tempo molto diffusa in tutto il suo areale di origine, si è progressivamente ridotta in molte zone per l’eccessiva antropizzazione. Richiede pieno sole ed acque preferibilmente alcaline o neutre, anche profonde, fino a 3 m, ma può sopportare brevi periodi di secco, con livello dell’acqua ridotto a zero, in tal caso produce foglie aeree di dimensioni ridotte e su un corto peduncolo. Può essere coltivata, per la sua ampia distribuzione, praticamente in quasi tutti i climi.
I rizomi, ricchi di amido, sono eduli, dopo aver tolto lo strato esterno, e cotti a lungo, con ricambio dell’acqua, per eliminare le sostanze tossiche, ma con un sapore piuttosto amaro, e venivano consumati in passato nei periodi di carestia.
Rizomi e foglie sono stati utilizzati nella medicina popolare fin da tempi remoti, la pianta contiene diverse sostanze, tra cui ninfeina e nufarina, con proprietà sedative, utilizzate in dosi estremamente basse perché altamente tossiche, con effetti sul sistema nervoso che possono essere mortali.
Sinonimi: Castalia speciosa Salisb. (1806); Castalia alba (L.) Greene (1888); Castalia minoriflora Simonk. (1908); Nymphaea occidentalis Moss (1920); Nymphaea minoriflora (Simonk.) Wissjul. (1953).
→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle NYMPHAEACEAE cliccare qui.