Famiglia : Pentatomiidae
Testo © Prof. Santi Longo
La Cimice verde, Nezara viridula (Linnaeus, 1758) è un Rincote Eterottero della famiglia Pentatomidae così chiamata per la forma sub pentagonale del corpo delle circa 5.000 specie in essa comprese molte delle quali hanno livree vivaci e metalliche.
Nel capo, oltre agli occhi composti sono presenti due occhi semplici, o ocelli.
Le antenne sono formate da 5 articoli, detti antennomeri.
L’apparato boccale, di tipo pungente succhiante, è costituito dal labbro superiore allungato; da quello inferiore, o rostro, carnoso e docciforme, che accoglie gli stiletti boccali mascellari e mandibolari; nonché la prefaringe collegata alla pompa faringeale o salivare.
Una peculiare caratteristica è la presenza di ghiandole repugnatorie che emettono odore pungente col quale segnalano ai predatori il sapore sgradevole del loro corpo. Molte specie hanno regime alimentare fitofago; relativamente poche sono quelle zoofaghe che predano anche altre cimici.
Gli adulti di alcuni pentatomidi compiono migrazioni più o meno lunghe.
Il nome generico Nezara, istituito da Amyot & Serville nel 1843, deriva dai termini ebraici “azar”, e “nezar” che significano rispettivamente “cintura” e “circondato da una corda”; mentre quello specifico di viridula, assegnato alla Cimice verde da Linneo, richiama in latino il colore verdeggiante degli adulti.
Zoogeografia
Ritenuta di originaria del Corno d’Africa, la specie, è ormai cosmopolita poiché, fin da tempi remoti, è stata diffusa passivamente con il trasporto delle piante ospiti da agricoltori e viaggiatori, nelle zone agricole di tutto il mondo.
Ecologia-Habitat
La polifaga Nezara viridula è in grado di infestare diverse piante spontanee e colture industriali da pieno campo come pomodoro, cavoli, bietole, soia, girasole, tabacco, mais, riso e sorgo, danni sono segnalati su piante arboree quali agrumi e nocciolo, nonché su piante ornamentali e di interesse paesaggistico.
Morfofisiologia
Gli adulti hanno il corpo lungo 14-16 mm, di colore verde chiaro o verde giallastro con tre caratteristiche macchie chiare alla base dello scutello, utili per discriminarli da quelli di specie dalle livree macroscopicamente simili quali Palomena pràsina (Linnaeus, 1761), e Piezodurus lituratus (Fabricius, 1794).
Il capo presenta il lobo mediano distinto e non ricoperto da quelli laterali, Le antenne sono verdi con la parte distale dei tre articoli distali nera. Raramente compaiono varianti cromatiche con tegumento rosso, mentre frequenti sono le livree scure, verdi o marroni, degli adulti destinati a svernare.
Fabricius nel 1775, ha descritto le due forme: Nezara viridula smaragdula interamente verde e Nezara viridula torquata i cui adulti hanno la parte anteriore agli occhi composti e del pronoto, nonché il bordo delle ali anteriori di color crema più o meno rosato.
Le uova subcilindriche misurano circa 1,4 × 1-1,2 mm; appena deposte sono biancastre, quindi diventano giallo arancio e, a sviluppo embrionale avanzato, si vede in trasparenza l’embrione.
Prima della schiusa assumono un colore carnicino. Il corion è areolato e, nel bordo dell’opercolo sono presenti corte formazioni setoliformi spuntate.
Le neanidi sono prive degli abbozzi alari. Il corpo ha colorazioni variabili dal giallo rossiccio al verde fino al bruno.
Il dorso di quelle di prima età, appena sgusciate dall’uovo, è gialliccio con macchie più pallide vicino ai lati del primo segmento toracico e sui margini di quelli dell’addome.
Il dorso del torace delle neanidi di seconda età, è di colore verde con macchioline nere ovvero bruno.
Nell’addome, che assume spesso colorazioni brune, sono presenti due file sub dorsali di macchie bianche e rosse.
Le ninfe, sono generalmente verdi e, in base all’età, possono presentare la parte dorsale del torace, di colore nerastro o verdastro. Il resto del corpo è di colore verde più o meno scuro, tranne una zona dorsale al centro dell’addome che presenta due file di macchie bianche e altre marginali rosse affiancate, verso l’interno, da una fila di macchie bianche.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Gli adulti di Nezara viridula, nelle zone a clima temperato, svernano in ripari vari: alla base delle piante, tra le foglie secche, negli anfratti della corteccia, nelle siepi, ecc.
In primavera, appena il clima lo consente, gli adulti riprendono l’attività e, dopo essersi alimentati, si accoppiano.
Le femmine ovidepongono, sulla pagina inferiore delle foglie, sui baccelli e in altre parti delle numerose piante ospiti, erbacee ed arboree, sia spontanee che coltivate dando origine alla prima generazione annuale.
In relazione alla scalarità delle deposizioni e della schiusa delle uova, di norma, sono contemporaneamente presenti in campo i diversi stadi biologici di neanide, ninfa e adulto.
La specie è tendenzialmente omodinama e pertanto nel corso dell’anno si possono avere più generazioni.
Di norma in ambienti a clima temperato si completano mediamente due o tre cicli biologici.
Gruppi ordinati di uova, denominati ovature, vengono deposti in massima parte sulla pagina inferiore delle foglie, meno frequentemente su quella superiore o su altri organi vegetali.
Le ovature comprendono un numero variabile di elementi, da 42 a 114 (più spesso 78).
Le neanidi sgusciano dopo un’incubazione di 5-10 giorni e, dopo aver completato cinque stadi preimmaginali, in luglio compaiono gli adulti.
Questi, dopo essersi alimentati per 15-30 giorni, raggiungono la maturità sessuale e, nel corso dell’estate depongono le uova della seconda generazione.
Le forme giovanili che da esse derivano arrecano i principali danni alle colture di pomodoro, cotone e di soia.
Con le punture di alimentazione le nocciole e i pistacchi in formazione aboriscono (aborto traumatico) mentre, ai frutti formati, trasmettono il loro odore sgradevole noto come “cimiciato” che li rende non commercializzabili.
Gli adulti continuano l’attività trofica fino ai primi freddi; quindi si riparano per superare i rigori invernali.
Attivi insetti parassitoidi che non riescono a ridurre significativamente la densità di popolazione del Pentatomide sono alcuni Imenotteri Scelionidi del genere Telenomus ed Encirtidi del genere Ooencyrtus.
È stato dimostrato che le piante di Vicia faba e di Phaseolus vulgaris, a seguito delle punture di ovideposizione e di alimentazione della Cimice verde, emettono composti volatili che richiamano l’ooparassitoide Trissolcus basalis che viene allevato nelle biofabbriche e utilizzato in programmi di controllo biologico.
Gli adulti della Cimice vengono parassitizzati da Ditteri Tachinidi del genere Tricopoda.
Sinonimi
Cimex viridula Linnaeus, 1758; Cimex torquatus Fabricius, 1775; Cimex smaragdulus Fabricius 1775.
→ Per apprezzare la biodiversità di RHINCHOTA o HEMIPTERA cliccare qui.