Famiglia : Nepenthaceae
Testo © Prof. Pietro Pavone
Nepenthes vieillardii Hook. f. (1873) è una pianta carnivora della famiglia Nepenthaceae diffusa in Nuova Caledonia ove si riscontra in pianura, ai margini di stagni, nella macchia-foresta secca e nelle aree aperte fino a 850 m di quota.
La sua distribuzione è la più orientale di tutte le specie di Nepenthes perché si trova nella zona sud-occidentale dell’oceano Pacifico a circa 1500 km a est della costa australiana.
Le isole della Nuova Caledonia nacquero come parte del super-continente Gondwana e furono separate dall’Australia tra il Triassico e la fine del Giurassico per poi andare alla deriva in direzione nord-est, raggiungendo la posizione attuale circa nell’Eocene (50 milioni di anni fa).
L’isolamento ha preservato le specie originarie e nello stesso tempo favorito la formazione di molti endemismi. Infatti, delle oltre 3000 specie di piante da fiore presenti, il 79,5% sono specie endemiche.
S’ipotizza che i tipi ancestrali di Nepenthes vieillardii presentassero tolleranza edafica al terreno serpentino così i loro discendenti avrebbero potuto espandere il loro areale sul suolo ultrabasico ricco di ossidi ferrosi. È probabile, pertanto, che il substrato di serpentino abbia favorito l’aumento dell’areale di Nepenthes vieillardii, giacché pianta carnivora che non ha la necessità di attingere azoto dal substrato.
Il nome del genere deriva dall’aggettivo del greco antico νηπενθής, nipenthos, formato dal prefisso negativo νη, “nê, non”, e il nome πένθος, penthos “tristezza, dolore”.
Aggettivo usato da Omero per indicare la bevanda “Nepenthes pharmakon” che secondo la leggenda Elena versò di nascosto nel vino che Telemaco, figlio di Ulisse, e Menelao, principe di Micene e suo sposo, stavano bevendo, perché in grado di lenire, cancellando i ricordi, il dolore e la nostalgia per la lontananza dal paese natale.
Linneo nella sua opera “Species Plantarum, 1753” chiamò Nepenthes distillatoria L., una pianta proveniente dello Sri Lanka, immaginando che la vista di questa meraviglia della Natura, dopo un lungo viaggio, avrebbe fatto dimenticare le fatiche per trovarla.
L’epiteto specifico vieillardii è in onore di Eugène Vieillard (1819-1896), medico e botanico francese che dal 1855 al 1857 raccolse piante a Tahiti con il giardiniere-botanico Jean Armand Isidore Pancher (1814-1877) e dopo in Nuova Caledonia, dove fu collega del naturalista Émile Deplanche (1824-1874). Rientrato in Francia, dal 1871 al 1895, fu direttore del Giardino botanico di Caen.
Nepenthes vieillardii ha fusti rampicanti con internodi da 6 cm a molto corti che portano foglie per lo più lunghe da 5 a 20 cm, larghe da 1 a 4 cm. Quelle in alto sono coriacee, lanceolate, mentre quelle più in basso sono oblunghe o spatolate. La base delle foglie è sessile, ampia e decorrente in due ali opposte. I viticci sono in genere più lunghi delle foglie, con o senza arricciatura.
Gli ascidi inferiori, quando non sono come i superiori, hanno forma ovata o campanulata, alti da 4 a 11 cm, con 2 nervature prominenti o con 2 ali sfrangiati su tutta la lunghezza, con apertura obliqua e peristoma, coperchio e sperone come quelli degli ascidi superiori, ma con il margine interno del peristoma con denti più larghi che lunghi.
Gli ascidi superiori possono avere forma variabile e si originano gradualmente dall’estremità pendente dei viticci. Sono per lo più tubulosi, inferiormente ventricosi, un po’ ristretti nella parte centrale, a imbuto verso l’apertura. Sono alti da 4 a 14 cm, larghi da 1 a 3 cm con apertura obliqua e peristoma cilindrico o appiattito da 1 a 2,5 cm di larghezza.
Gli ascidi possono essere giallastri o rossastri.
L’infiorescenza maschile è un racemo lungo 5-25 cm portato da un peduncolo di 2-6 cm. I fiori sono privi di brattee, quelli inferiori lunghi da 5 a 10 mm, quelli superiori più corti. I tepali sono orbicolari, ellittici, lunghi da 3 a 5 mm. Gli stami, con i filamenti saldati in colonna, sono lunghi da 2 a 4 mm, incluse le antere, e non superano il perigonio.
L’infiorescenza femminile è simile a quella maschile, ma più corta e con i pedicelli fiorali mediamente più spessi. I tepali sono da oblunghi a lanceolati. L’ovario è sessile e matura un frutto lungo da 10 a 18 mm. L’impollinazione è operata da falene.
Le piante possono presentare tomento sulle parti giovani e nella pagina inferiore delle foglie, ma talora solo sull’ovario e nelle infiorescenze.
Nepenthes vieillardii nei suoi ascidi ospita, in simbiosi, la zanzara Tripteroides caledonicus.
Classificata nella Lista rossa IUCN come specie a rischio minimo (Least Concern, LC), Nepenthes vieillardii è una specie molto variabile nella morfologia degli ascidi, delle infiorescenze e dei fiori. Infatti, nel secolo scorso sono state descritte diverse specie e varietà, ma allo stato attuale non sono ritenute valide dai botanici.
La coltivazione non è delle più semplici perché cresce su terreni formati da rocce ultramafiche. Si consiglia comunque un substrato fatto da miscuglio argilloso (akadama), come quello che s’impiega per la preparazione di terricci per bonsai o ghiaia quarzosa. È opportuno far asciugare bene il terriccio tra un’annaffiatura e l’altra.
Sinonimi: Nepenthes humilis S.Moore, Nepenthes montrouzierii Dubard, Nepenthes neocaledonica F.Muell. ex Heckel, Nepenthes vieillardii var. deplanchei Dubard, Nepenthes vieillardii var. humilis (S.Moore) Guillaumin, Nepenthes vieillardii var. minima Guillaumin, Nepenthes vieillardii var. montrouzieri (Dubard) Macfarl.
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