Famiglia : Nepenthaceae
Testo © Prof. Pietro Pavone
Nepenthes pervillei Blume è una pianta carnivora della famiglia Nepenthaceae, l’unica trovata alle Seychelles dove è endemica delle isole di Mahé e Silhouette. Cresce nella macchia bassa, talora sotto la diretta luce solare, sulle cime granitiche che si sollevano bruscamente rispetto alla pianura sottostante (inselberg) ad altezza variabile da 350 a 750 m s.l.m.
A Mahé si chiama “Lalyann potao” e fu descritta per la prima volta nel 1852 come Nepenthes pervillei, tuttavia, nel 1921 fu trasferita al genere monotipico Anurosperma come Anurosperma pervillei (Blume) Hallier f. per alcune sue particolari caratteristiche come la morfologia dei suoi semi che differivano dalle altre Nepenthes.
Studi successivi l’hanno riportata nel genere Nepenthes perché ritenuta una specie “primitiva” all’interno di questo genere. Anche la filogenesi molecolare ha confermato questa interpretazione ritenendola perfino un gruppo basale all’interno del genere, ossia un lignaggio gemello (sister group) di tutte le altre specie di Nepenthes.
Le caratteristiche morfologiche di Nepenthes pervillei sono molto particolari: portamento strisciante e rampicante, infiorescenza a pannocchia (ramificata e quindi primitiva), fiore con tepali dei fiori femminili saldati e semi privi di appendici.
Per queste caratteristiche sembra essere una specie relitta che vive su suoli formati da rocce geologicamente e geomorfologicamente antiche in contrasto con l’elevata diversità propria del genere Nepenthes. Inoltre, nonostante si trovi geograficamente tra il Madagascar e l’Asia, le specie malgasce e quelle asiatiche sembrano essere geneticamente più vicine fra di loro che non a Nepenthes pervillei. Pertanto le due specie del Madagascar Nepenthes masoalensis Schmid-Höllinger e Nepenthes madagascariensis Poir. sono state ritenute sister group del clade che include le specie asiatiche. Resta confermata l’ipotesi che le specie attuali di Nepenthes siano di origine africana e abbiano raggiunto l’Asia quando la placca indiana si staccò dal Madagascar nel tardo Cretaceo.
Il nome Nepenthes deriva dal greco antico “νηπενθής”, (nipenthos), formato dal prefisso negativo νη, nê, “non”, e il nome “πένθος”, (penthos) “tristezza, dolore”.
Questo termine fu usato da Omero, nel quarto libro dell’Odissea, per indicare la bevanda “Nepenthes pharmakon” che Elena di nascosto, ha versato nel vino che Telemaco, figlio di Ulisse, e Menelao, principe di Micene e suo sposo, stavano bevendo al fine di lenire, grazie al suo effetto di cancellare i ricordi, il dolore e la nostalgia per la lontananza dal loro paese natale.
Linneo nella sua opera “Species Plantarum, 1753” chiamò Nepenthes distillatoria L. una pianta proveniente dallo Sri Lanka immaginando che la vista di questa meraviglia della Natura, dopo un lungo viaggio, avrebbe fatto dimenticare le fatiche per trovarla.
L’epiteto specifico pervillei è in onore del suo scopritore, il naturalista francese Auguste Perville che raccolse questa pianta nel 1841, con dettagliata descrizione, mentre era in spedizione in Madagascar e alle Seychelles, per incrementare l’erbario del Museo di Storia Naturale di Parigi.
Nepenthes pervillei è una pianta terricola con fusti striscianti che si allungano per arrampicarsi su altre piante. Le sue radici si estendono in profondità, lungo le fessure delle rocce, consentendo alla pianta di tollerare i periodi di siccità. Le piante giovani sono disposte in rosette compatte con molte foglie, ciascuna con un viticcio. Le piante mature si arrampicano sulla vegetazione circostante mediante fusti lunghi fino a 8 m che portano foglie con viticci a spirale per fissarsi ai rami delle piante di sostegno. Le foglie del fusto raramente portano ascidi mentre ai nodi si formano rosette aeree compatte le cui foglie sessili formano ascidi attaccati all’estremità di corti e robusti viticci, piegati e non attorcigliati.
Alcune rosette possono formare altri fusti che si allungheranno sulla chioma delle piante vicine o sul terreno formando un denso tappeto di ascidi che cambiano di colore e man mano che maturano.
Le foglie hanno lamina ellittica oppure oblunga (29 cm x 6 cm) con apice arrotondato oppure ottuso e con la base avvolgente il fusto. Le lamine fogliari, durante lo sviluppo, si aprono a libro, mentre in tutte le altre specie di Nepenthes si aprono lateralmente essendo arricciate sulla nervatura centrale. La loro superficie è molto lucida, verde scuro. Il picciolo può essere giallo, verde o, talora, rosso brillante. Generalmente tutte le parti della pianta sono prive di peli (glabre) ma gli ascidi in via di formazione e parti dell’infiorescenza possono essere rivestite da peli semplici.
Gli ascidi inferiori possono arrivare a 12 cm di lunghezza e 4 cm di larghezza. Hanno forma ovata o sferoidale nella metà inferiore per restringersi al di sopra per diventare a struttura cilindrica o infundibolare verso l’apertura. Gli ascidi, nella porzione anteriore, hanno ali larghe fino a 8 mm con filamenti lunghi fino a 4 mm, che si accostano verso il basso.
Il peristoma è lucido, largo fino a 6 mm, ed è rivestito da sottili nervature alte fino a 1 mm, distanziate circa 0,5 mm l’una dall’altra. Il coperchio è sub-orbicolare, piatto, fino a 5,5 cm di diametro, con molte (30-100) ghiandole nettarifere sulla superficie inferiore. La sua presenza, a forma di ombrello, è per impedire alla pioggia di diluire il liquido contenuto nell’ascidio. Lo sperone è lungo fino a 7 mm ed è solitamente biforcuto. La parte esterna dell’ascidio e il coperchio sono di colore arancione, rossastro o viola. L’interno dell’ascidio è color rosa chiaro quasi bianco, mentre il peristoma può essere giallo, verde, arancione o rosso.
Gli ascidi superiori, lunghi fino a 16 cm e larghi 4,5 cm, sono sorretti da viticci rigidi, a forma di S, spesso solo di pochi centimetri. L’apertura dell’ascidio è sempre in direzione opposta al fusto. La parte inferiore è infundibolare, rigonfia in modo variabile, con la superficie interna rivestita da ghiandole digestive che hanno una densità di 400-600 per cm².
La porzione superiore ha meno ghiandole e si restringe per diventare cilindrica verso l’apertura. Il peristoma è largo fino a 3 mm ed è rivestito da sottili nervature alte fino a 1 mm. Le ali sono ridotte a creste strette che scendono lungo la parte anteriore dell’ascidio, oppure non sono visibili. La superficie inferiore del coperchio è rivestita da ghiandole che producono nettare. Il colore degli ascidi superiori è solitamente giallo puro o verde giallastro soffuso di arancione, ma con l’invecchiamento gli ascidi si scuriscono e diventano rossastri o violacee. Il coperchio generalmente è dello stesso colore dell’ascidio ma la sua superficie inferiore può essere rosso brillante.
Gli ascidi di Nepenthes pervillei catturano generalmente insetti, generalmente formiche, ospitano batteri e l’acaro Creutzeria seychellensis, come commensale, e anche larve della piccola zanzara endemica Uranotaenia nepenthes che li utilizza per riprodursi.
Nepenthes pervillei è, come tutte le specie di Nepenthes, una specie dioica cioè ha piante separate maschili e femminili.
I fiori sono raggruppati in infiorescenze a pannocchia lunghe fino a 40 cm, con rami aventi fino a 12 fiori maschili, spesso unidirezionali, e fino a 5 femminili. I tepali, talora in numero di 3 invece di 4, hanno forma ovata, con apice acuto, ricchi di ghiandole nettarifere. I fiori maschili hanno comunemente 4 tepali e stami con i filamenti saldati in una corta colonna (androforo) che sostiene l’antera. I fiori femminili, con tepali ridotti e fusi alla base, hanno 3-4 stimmi e un ovario a 3-4 logge.
I frutti sono lunghi circa 8-14 mm e atipici rispetto alle altre specie di Nepenthes poiché sono obconici, cioè non attenuati alle estremità, e si aprono con tre valve e non quattro. I semi sono tipicamente corti, di colore nero, ovoidali o tronchi, privi di ali, lunghi 2-4 mm, che trovano difficoltà a essere diffusi dal vento. Questa particolare forma del seme è un adattamento all’habitat inselberg poiché riduce la probabilità che il seme possa esser spinto troppo lontano dalla pianta madre e quindi disperso in mare.
La Lista rossa IUCN classifica Nepenthes pervillei come specie a rischio minimo (Least Concern).
Nepenthes pervillei è una specie “lowland” e per la sua coltivazione richiede un terrario che dovrà ricreare le condizioni delle zone di pianura tropicale con umidità talora molto elevate sopra il 70% e temperature costanti sia di giorno sia di notte, in genere 25-28 °C.
Poiché i fusti si allungano per diversi metri, con eleganti rosette aeree, è bene far crescere la pianta in una serra riscaldata.
Esistono, tuttavia, pochi dati di letteratura circa la coltivazione di questa specie che certamente è una carnivora riservata a coltivatori con buona esperienza.
Per chi vuole provare, si consiglia un terreno ben drenante formato da una miscela di granito (40%), roccia lavica (10%), granulato “seramis” (5%), argilla espansa leca (5%), sabbia di quarzo (10%), perlite (10%) e sfagno a fibra lunga della Nuova Zelanda (20%).
Questa pianta si riproduce per semi e per talea.
Normalmente le piante sono vendute in vasi da 10 cm, con muschio di sfagno a fibra lunga e perlite. Se si sceglie di coltivarla in vaso la dimensione non deve essere eccessiva purché entri la zolla e resti un po’ di spazio per la crescita in modo che le foglie si possano allungare anche oltre il bordo del vaso. Le piante giovani vanno protette dalla forte insolazione mentre quelle adulte amano ambienti molto luminosi, o addirittura assolati, e questo è possibile quando le foglie diventano coriacee e un po’ succulente in modo da impedire alla pianta di disidratarsi.
Per l’alimentazione azotata si possono mettere negli ascidi insetti fino a quando la pianta non sarà abbastanza grande nel qual caso si potranno inserire sferette del fertilizzante Osmocote che cede gli elementi nutritivi in tempi molto lunghi, circa 6 mesi.
Nepenthes pervillei è stata raffigurata per la prima volta dal Governo di Seychelles nel francobollo emesso il 29 dicembre 1970 del valore di 20 centesimi. Il 10 aprile 1978 uscì un successivo francobollo del valore di 15 rupie. La seconda edizione di questo francobollo è stata pubblicata nel 1980 e altre due edizioni sono state realizzate negli anni successivi.
Un altro francobollo del valore di 7 rupie è stato pubblicato 17 novembre 1983 per commemorare il centenario della visita alle Seychelles dell’illustratrice e naturalista inglese Marianne North (1830-1890). Anche il Madagascar ha emesso in data 6 agosto 1973 un francobollo (38,5 mm x 38,5 mm) del valore di 25 F / 40 F, raffigurante questa specie con un design che mostra la sezione trasversale dell’ascidio in modo molto stilizzato.
Nel 2012 e nel 2016 sono state emesse due serie di monete, rispettivamente del valore di 10 e 5 rupie, raffiguranti l’ascidio e parte delle foglie e nel retro lo stemma del 27 maggio 1976, data in cui le Seychelles raggiunsero l’indipendenza, divenendo una repubblica indipendente all’interno del Commonwealth.
Sinonimi: Anurosperma pervillei (Blume) Hallier f. (1921); Nepenthes wardii E.P.Wright (1869).
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