Famiglia : Carcharhinidae
Testo © Giuseppe Mazza
Noto come Squalo limone per il colore dei fianchi che richiamano le sabbie dei fondali, Negaprion brevirostris (Poey, 1868) appartiene alla classe dei Chondrichthyes, i pesci cartilaginei, all’ordine dei Carcharhiniformes ed alla famiglia dei Carcharhinidae che conta 11 generi e 59 specie col muso appuntito e 5 fessure branchiali per lato che terminano all’attacco della pinna pettorale, occhi tondi con palpebra nittitante interna e denti simili a pugnali; pesci ben collaudati dal tempo, visto che circolavano già nell’Eocene, circa 50 milioni d’anni fa.
Il nome del genere Negaprion nasce dal latino “nego” = negare e dal greco “πρίων” (prion) = sega, con riferimento alla forma dei denti che non terminano a cuspide dentata come in altri pesci, ma sono tutti affilati e aguzzi.
Il termine specifico brevirostris ci ricorda infine, in latino, che il muso, benché appuntito, è corto.
Zoogeografia
È una specie frequente nelle acque tropicali dell’Oceano Atlantico, in particolare nella zona caraibica e lungo le coste del Sud America fino in Brasile, ma la troviamo anche in Africa sul lato opposto dell’oceano alle isole di Capo Verde, in Gambia, Senegal e Costa d’Avorio. Nel Pacifico è segnalata a Vanuatu, in Peru ed Ecuador. Poi, risalendo, ha colonizzato tutta la costa americana occidentale fino alla penisola della Bassa California in Messico.
Ecologia-Habitat
Lo Squalo limone è un pesce prevalentemente diurno da giovane e per lo più notturno in età adulta. Vive lungo le coste in acque basse, spesso intorno ai 30 m, anche se, specie d’inverno, può scendere a profondità maggiori fin verso i 90 m.
Frequenta ambienti corallini, fondali sabbiosi, formazioni di mangrovie ed estuari salmastri, entrando spesso per brevi tratti anche nelle acque dolci come accade per esempio nel delta amazzonico. Quando lo si trova in alto mare, dove nuota generalmente in superficie, vuol dire che è in migrazione.
Può trattarsi di un maschio che cerca una compagna o di una femmina che torna al luogo dove ogni due anni partorisce, in genere una formazione di mangrovie, dove i giovani trovano cibo in abbondanza e rifugi fra le radici in acque basse senza il rischio di essere predati.
Un ambiente dove trascorrono i primi anni della loro vita e imparano un po’ alla volta a conoscere le prede e le tecniche di caccia, osservando i coetanei, gli adolescenti e gli adulti in un rapporto sociale complesso grazie a un cervello di grossa taglia rispetto alla mole, paragonabile a quello degli uccelli e dei mammiferi.
Osservano e memorizzano.
Un esemplare in cattività della Florida ha persino imparato a premere un campanello per avere in cambio del cibo.
Morfofisiologia
Negaprion brevirostris misura in media 2,4 m con un corpo massiccio e fusiforme di 150 kg, ma vi sono record di 3,4 m e 183 kg.
La livrea, senza disegni, è grigia o bruno giallastra col lato ventrale più chiaro e la parte finale delle pinne scura.
Quelle dorsali sono due. La seconda, posta in posizione arretrata sopra all’anale, è quasi identica alla prima e questo è un elemento utile per riconoscere a prima vista la specie quando è di profilo.
Le pinne pettorali sono triangolari e la caudale eterocerca, cioè asimmetrica, con la parte superiore molto più grande che mostra una vistosa tacca all’apice.
La testa è piatta. Il muso reca un’enorme bocca, più larga che lunga, con 15 denti per lato sulla mascella superiore e 13-14 sull’inferiore. Questi sono particolarmente aguzzi e affilati, per trattenere la vittima mentre quelli in alto hanno mostrano una leggera seghettatura sui lati, come i coltelli da cucina, per tagliarla a pezzi. E come se non bastassero, si notano anche 1-3 denti più piccoli nella parte anteriore di entrambe le mascelle.
Il corpo è protetto da minuscole squame placoidi. La vista, l’udito e l’olfatto sono ottimi e per cacciare nell’oscurità e reca sul capo, come in tutti gli squali, le ampolle di Lorenzini, elettro ricettori particolarmente sensibili che si presentano all’esterno come una fine punteggiatura: tanti piccoli pori ben visibili sul muso che localizzano, anche al buio, il campo elettrico emesso dalle prede.
Quando nuota lo Squalo limone respira tramite le sue cinque fessure branchiali per lato, ma non ha bisogno come accade ad altri squali d’essere in perenne movimento, e può riposare adagiato su un fondale portando tranquillamente l’acqua alle branchie col movimento della bocca.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Negaprion brevirostris ha un regime alimentare che cambia secondo l’età: si nutre prevalentemente di pesci ossei come cernie, tonni, carangidi e sgombri, ma anche di pesci cartilaginei tipo razze e giovani squali, cui si aggiungono polpi, calamari, aragoste e persino incauti uccelli marini che atterrano per riposarsi sulla superficie del mare.
Lo Squalo limone vive circa 25-30 anni e raggiunge la maturità sessuale verso gli 11-13 anni quando supera i 2 m. Si è calcolato che un adulto ha bisogno di almeno 1,5 kg di carne al giorno e che i giovani di 70 cm, per crescere, devono predare almeno il 3% del loro peso per circa tre mesi
Nei primi anni di vita cercano il cibo sui fondali con una predilezione nei Caraibi per i pesci pappagallo (Scaridae) poi, crescendo, fanno stragi fra i pesci che si muovono in fitti branchi.
Gli adulti cercano esemplari più grossi.
Nuotano lentamente e scelgono una preda in genere di taglia intermedia, valutando la facilità di cattura e il rendimento.
Vi piombano sopra fulminei frenando con le pettorali al contatto per addentare a fondo la vittima stordita dall’impatto.
Scuotendo il capo strappano un primo brandello di carne e l’odore del sangue li eccita attirando spesso anche altri squali del branco.
Anche se caccia solo, lo Squalo limone nuota infatti spesso in aggregazioni libere che possono a volte raggiungere i 20 individui e permettono di controllare un territorio.
Data la taglia, i sub non vengono considerati una preda: gli incidenti con l’uomo sono rari e avvengono solo se l’animale è provocato.
L’accoppiamento ha luogo generalmente in primavera o inizio estate.
Il maschio afferra coi denti una pinna pettorale della femmina e la feconda in nuoto parallelo, come durante il corteggiamento, inserendo nella cloaca della compagna uno dei suoi due pterigopodi, le estensioni cilindriche del lembo posteriore delle pinne pelviche che veicolano i gameti.
Animali vivipari placentati, le femmine partoriscono ogni due anni 4-18 piccoli nutriti tramite i cordoni ombelicali per 10-12 mesi.
Studi genetici recenti hanno mostrato che sono poliandriche, perché i neonati, lunghi 60-65 cm, non appartengono necessariamente allo stesso padre.
La carne dello Squalo limone è commestibile, la pelle è usata come cuoio, e per alcuni la zuppa di pinne è una squisitezza. Anche per le crescenti attività sportive l’indice di vulnerabilità alla pesca è in aumento, segnando già 73 su una scala di 100.
La resilienza è bassissima perché occorrono almeno 14 anni per raddoppiare le popolazioni decimate dagli eventi.
Ne consegue che Negaprion brevirostris figura dal 2020, come molti squali, “VU Vulnerable” nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.
Sinonimi
Hypoprion brevirostris Poey, 1868; Carcharias fronto Jordan & Gilbert, 1882; Negaprion fronto (Jordan & Gilbert, 1882).
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