Famiglia : Acanthuridae
Testo © Giuseppe Mazza
Naso elegans (Rüppell, 1829) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes, ed alla famiglia dei pesci chirurgo, gli Acanthuridae, noti per la loro lama tagliente come un rasoio, presente sui due lati del peduncolo caudale e usata per ferire con rapide frustate gli aggressori.
Una famiglia ben caratterizzata e ricca di colori sgargianti, che conta oggi, nel 2020, 6 generi e 84 specie, una ventina delle quali sono state raggruppate nella sottofamiglia dei Nasinae, i così detti pesci unicorno, per la strana ed allungata protuberanza presente sul muso di alcune specie, come Naso brachycentron, Naso brevirostris o Naso unicornis.
Appartengono tutti ad un unico genere, Naso, che deriva come in italiano dalla parola latina “nasus”, con ovvio riferimento a questa particolarità anatomica. Il termine specifico elegans, elegante in latino, ricorda invece, se ce ne fosse bisogno, che questo pesce ha una splendida livrea.
Zoogeografia
Naso elegans era considerato un tempo come variante di Naso lituratus, ma è stato oggi distinto da quest’ultimo per la colorazione, alcune piccole differenze anatomiche e l’areale.
Lo troviamo infatti solo nel Mar Rosso e nelle acque tropicali dell’Oceano Indiano fino alle Isole Cocos, l’Isola di Natale e il Sud-Est dell’Indonesia, la linea di confine dove le due specie spesso si ibridano, mentre l’area occupata da Naso lituratus si estende nell’Indo-Pacifico fin quasi alle coste dell’America centrale.
A titolo indicativo Naso elegans è dunque presente, dal Mar Rosso e il Golfo di Aden, lungo tutta la costa africana fino al Sudafrica. Lo troviamo nel Madagascar, alle Seychelles, alle Maldive, in India e Sri Lanka, Myanmar, Tailandia e Isole Andamane fino, appunto, il Sud-Est dell’Indonesia.
Ecologia-Habitat
Volteggia fra le formazioni madreporiche e gli scogli, in genere a 5-30 m di profondità, ma talora anche in acque più basse dove crescono le alghe di cui si nutre. Gli adulti si possono trovare anche sul lato esterno dei reef, mentre i giovani preferiscono le lagune ed acque basse con fondali sabbiosi e detritici.
Morfofisiologia
Naso elegans supera di rado i 35 cm, anche se può raggiungere i 45 cm di lunghezza. Il corpo è ovale, un po’ a mandorla, appiattito come tutti i pesci unicorno, ma qui la caratteristica protuberanza è assente. Inoltre, il peduncolo caudale non reca la lama retrattile tipica dei pesci chirurgo, rimpiazzata da una coppia d’artigli taglienti rivolti verso il capo.
Vi è un’unica grande pinna dorsale che conta 6 raggi spinosi e 26-30 raggi molli; la pinna anale, simmetrica, ha 2 raggi spinosi e 27-30 raggi inermi; le pinne pettorali, di colore scuro, talora quasi nerastre, recano 16-17 raggi molli, mentre le pinne pelviche, appuntite, hanno anche loro un raggio pinoso e 3 raggi inermi.
La pinna caudale è lunata con eleganti lobi filamentosi che crescono a dismisura con l’età nei maschi adulti.
A parte qualche differenza nei raggi, potrebbe a prima vista essere scambiato per Naso lituratus, ma i colori delle pinne sono diversi: qui la dorsale è gialla seguita in basso da una banda nera e poi da un orlino blu, presente anche all’apice, mentre in Naso lituratus la banda nera è molto più larga, centrata fra due bande chiare.
L’anale e le pelviche tendono in entrambi i casi al marrone più o meno rossiccio, ma balza all’occhio la differenza nel colore della pinna caudale: bianca con i bordi neri ed una barra verticale nera in Naso elegans e grigia con una banda verticale giallastra in Naso lituratus.
Il colore del corpo può cambiare istantaneamente per effetto dei cromatofori secondo l’umore del pesce o le necessità mimetiche. In genere è grigio, più scuro sul lato ventrale, talora tendente al marrone, più o meno rosso, o al blu verdastro.
Le labbra sono di colore arancio, seguite da una mascherina scura bordata di giallo che si allarga sul capo verso gli occhi. Due minacciose macchie arancio spiccano sul peduncolo caudale per ricordare ai predatori la presenza dei due bisturi ad artiglio, rosso fiamma.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Gran nuotatore, Naso elegans vive solitario, in coppia o gruppetti che possono riunirsi in branchi nel periodo riproduttivo. Nuota frammisto ad altri acanturidi nutrendosi d’alghe bentoniche, specialmente quelle brune appartenenti ai generi Dictyota e Sargassum, senza disdegnare i detriti.
Si suppone che la riproduzione avvenga in gruppo, come per Naso lituratus. Si formerebbero aggregazioni al crepuscolo con coppie che salgono insieme verso la superficie per liberare i gameti. Le uova, pelagiche, vengono affidate alle correnti e la fase larvale dura quasi due mesi. I giovani crescono così in località spesso lontane, colonizzando altri reef con una speranza di vita di 20-30 anni.
D’indole pacifica Naso elegans è spesso ospite dei grandi acquari pubblici, i soli in grado d’assicurargli, data l’alimentazione e la taglia, una vita decente.
Gli sfortunati esemplari che capitano negli acquari domestici muoiono infatti per lo più di fame.
Acquariofili e predatori naturali a parte, questa specie è localmente minacciata dalla pesca. La resilienza è mediocre, visto che bastano 1,4-4,4 anni per rifare le popolazioni decimate dagli eventi. L’indice di vulnerabilità alla pesca segna 42 su una scala di 100 e la specie figura “Least concern” nella Lista rossa.
Sinonimi
Aspisurus elegans Rüppell, 1829.