Famiglia : Ophichthidae
Testo © Giuseppe Mazza
A prima vista Myrichthys breviceps (Richardson, 1848) potrebbe essere scambiato per un serpente marino come Hydrophis elegans o una piccola murena come Echidna nebulosa o Gymnomuraena zebra e invece, anche se come le murene fa parte degli Anguilliformes, è più vicino alle anguille perché come queste ha conservato nel corso dell’evoluzione le pinne pettorali.
Così i tassonomi, considerando tutti questi aspetti, l’hanno collocato nella famiglia degli Ophichthidae, le così dette anguille serpente, un gruppo antico, nato nell’Eocene inferiore, che conta oggi 62 generi e 335 specie. Pesci per lo più tropicali e subtropicali marini, ma presenti anche in acqua dolce, che possono raggiungere i 1300 m di profondità nutrendosi di pesci e crostacei che trovano anche nel buio con un olfatto eccezionale.
Il nome del genere Myrichthys nasce composto da “myrus” il nome di una specie analoga, Echelus myrus classificata da Linneo come Muraena myrus, e dal greco “ichthus”, pesce, per sottolineare la somiglianza di questo pesce con le murene. La specie breviceps, dalla testa corta, con derivazione latina, conclude precisando che si tratta di un pesce simile a una murena con la testa piccola.
Zoogeografia
Considerata comune in tutto il suo areale ma non localmente abbondante, Myrichthys breviceps è presente in acque tropicali e subtropicali lungo le coste atlantiche americane dal Sud della Florida, le Bahamas e le Bermude alla penisola dello Yucatán e poi Panama, le Antille, e il Venezuela fino al Brasile.
Portate dalle correnti le larve hanno poi raggiunto l’arcipelago di Trindade e Martim Vaz, a 1200 km dal continente.
Ecologia-Habitat
Myrichthys breviceps è una specie bentonica che vive in acque basse su fondali sabbiosi fra macerie coralline e nelle praterie sommerse di fanerogame. Supera in genere di rado i 9-10 m di profondità ma è stato segnalato un avvistamento a 103 m.
Morfofisiologia
Il corpo inizia cilindrico e poi progressivamente si comprime sempre più lateralmente verso la coda donde il nome volgare inglese di “Sharptail eel”, cioè Anguilla dalla coda affilata. Può eccezionalmente raggiungere 102 cm di lunghezza, ma la taglia normale è compresa fra 30 e 75 cm. Come tutti gli Anguilliformes ha perso le pinne pelviche, mentre la dorsale, la caudale e l’anale si sono fuse in un’unica pinna che parte subito dietro il capo.
La pelle, come le murene, è priva di scaglie. Sul muso, corto e conico con la mascella superiore più lunga, spiccano due vistose narici tubolari dirette verso il basso e poco sopra vi sono altri due fori olfattivi collegati con la bocca.
All’interno, sulle mascelle e il palato, vi sono numerose file di denti smussati, molari o granulari per triturare le prede.
Le pinne pettorali, poste subito dopo le aperture branchiali a mezzaluna, sono molto piccole e corte a base larga.
Sul colore di fondo, spesso bruno ma anche grigio, verde oliva o bluastro, si notano numerose macchie circolari giallo arancio donde anche il nome francese di “Serpentine dorée” cioè Anguilla serpentina dorata. Sono piccole, ben definite ma sature di colore solo sul capo, perché poi si allargano progressivamente sfuocandosi ai bordi col centro molto chiaro.
Le distinguono a prima vista da specie molto simili come l’Anguilla serpente macchiata d’oro (Myrichthys ocellatus) con macchie gialle cerchiate di nero e l’Anguilla serpente a macchie nere (Quassiremus ascensionis) che le ha invece scure.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Myrichthys breviceps si nutre di piccoli pesci, granchi, gamberetti, canocchie di mare e vermi che consuma spesso nascosta col capo infilato nei loro pertugi. Caccia di notte, ma si può incontrare anche durante il giorno mentre esplora i fondali. Si lascia avvicinare dai sub, ma si rifugia rapidamente sotto la sabbia appena si sente minacciato.
Le modalità riproduttive sono ancora in parte ancora da scoprire. Si sa che è una specie ovipara che si riproduce in coppia e che le uova fecondate sono pelagiche. Anche le larve vagano a lungo in mare aperto trascinate dalle correnti mentre assumono crescendo la forma tipica degli Anguilliformes, detta leptocefalo, simile ad una foglia di salice trasparente, col capo molto piccolo e denti aghiformi sporgenti.
I leptocefali non catturano zooplancton, come le normali larve dei pesci, ma afferrano minuscole particelle alimentari portate dalle correnti. Possono nuotare a ritroso con rapidi movimenti ondulatori o arricciarsi assumendo l’aspetto di un piccolo cilindro vagante che le rende simili ad una massa gelatinosa poco appetibile come le meduse.
La resilienza di Myrichthys breviceps è media con un tempo minimo per il raddoppio delle popolazioni di 1,4-4,4 anni e l’indice di vulnerabilità alla pesca, elevato, segna 61 su una scala di 100. Figura tuttavia “LC, Least Concern”, cioè non a rischio, nella valutazione del 2012 della Lista Rossa IUCN sulle specie in pericolo, considerata l’ampia distribuzione e il fatto che non sono note minacce gravi.
Sinonimi
Ophisurus breviceps Richardson, 1848; Muraena acuminata Gronow, 1854; Myrichthys acuminatus (Gronow, 1854); Pisodonophis guttulatus Kaup, 1856; Ophisurus longus Poey, 1867; Ophichthys pisavarius Poey, 1876; Leptocephalus undulatus Strömman, 1896.