Mycteroperca venenosa

Famiglia : Serranidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Lunga in genere 45 cm, la Cernia pinna gialla (Mycteroperca venenosa) è presente nelle acque tropicali e subtropicali dell’Atlantico occidentale dalle Bermude al Brasile.

Lunga in genere 45 cm, la Cernia pinna gialla (Mycteroperca venenosa) è presente nelle acque tropicali e subtropicali dell’Atlantico occidentale dalle Bermude al Brasile © Allison & Carlos Estape

Nota come Cernia pinna gialla per la zona dorata sempre presente all’estremità delle pinne pettorali, Mycteroperca venenosa (Linneo, 1758) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes ed alla famiglia dei Serranidae, sottofamiglia Epinephelinae.

Il genere Mycteroperca creato da Gill nel 1862 nasce da “mycterus”, narice, con riferimento alle vistose narici posteriori, grandi quasi il doppio delle anteriori, e da “perca”, nome usato fin dall’antichità e ripreso da Linneo per il pesce persico, cui grosso modo assomiglia.

Qui Mycteroperca venenosa sta entrando in una stazione di pulizia dove i grossi pesci vengono in pace a farsi togliere i parassiti della pelle dal minuscolo ghiozzo Elacatinus evelynae.

Qui sta entrando in una stazione di pulizia dove i grossi pesci vengono in pace a farsi togliere i parassiti della pelle dal minuscolo ghiozzo Elacatinus evelynae © Allison & Carlos Estape

Il termine specifico venenosa, velenosa in latino, ricorda che molto spesso la carne di questa cernia è a rischio di ciguatera, una grave intossicazione alimentare frequente nei Caraibi con le specie che si nutrono di pesci che hanno accumulato nei loro tessuti la tossina prodotta dal dinoflagellato Gambierdiscus toxicus.

Zoogeografia

Un’occasione per osservare bene, da vicino, Mycteroperca venenosa. La narice posteriore è molto più grande dell’altra, come ricorda il nome del genere, la mascella inferiore più lunga ed i numerosi canini aguzzi sono poco sporgenti.

Un’occasione per osservarla bene, da vicino. La narice posteriore è molto più grande dell’altra, come ricorda il nome del genere, la mascella inferiore più lunga ed i numerosi canini aguzzi sono poco sporgenti © Allison & Carlos Estape

Mycteroperca venenosa vive nell’Atlantico occidentale, dalle Bermude e il Golfo del Messico ai Caraibi e poi a Sud, in Venezuela e Brasile, fino a San Paolo.

Ecologia-Habitat

Gli adulti si trovano generalmente in ambienti madreporici o rocciosi fra 5 e 35 m di profondità, ma circolano anche in 2 m d’acqua e possono scendere oltre i 100 m con un avvistamento a 137 m.

I giovani crescono in genere nelle praterie sommerse di Thalassia testudinum, fanerogama frequente ai Caraibi e nota come Erba delle tartarughe perché brucata spesso, oltre ai pesci erbivori, da questi grandi rettili.

Un habitat ricco di molluschi, crostacei e pesciolini dove le giovani cernie trovano nutrimento e riparo.

Anche da adulta Mycteroperca venenosa è una cernia schiva che sente il bisogno di nascondersi.

La posizione della tana, in genere grotte o relitti, non viene infatti scelta perché favorevole alla predazione, ma perché è un luogo sicuro.

Morfofisiologia

La Cernia pinna gialla può raggiungere 1 m di lunghezza, con un peso massimo pubblicato di 18,5 kg, ma la taglia corrente si aggira sui 45 cm.

La parte centrale del corpo, allungato e compresso, è quasi rettangolare con la stessa altezza fra la prima parte della pinna dorsale e l’inizio dell’anale.

Il muso supera di molto il diametro dell’occhio e la grande bocca, che si spalanca di scatto per aspirare vive le prede, presenta labbra carnose con la mascella inferiore più lunga.

Numerosi canini aguzzi, poco sporgenti, servono a trattenere quelle che non sono state ingoiate al primo colpo.

Il preopercolo è arrotondato con leggere rientranze alla base senza un lobo osseo prominente all’angolo.

Servono a trattenere le grosse prede che non vengono ingoiate al primo colpo. Come tutte le cernie aspira infatti i pesci interi, aprendo di scatto l’enorme bocca.

Servono a trattenere le grosse prede che non vengono ingoiate al primo colpo. Come tutte le cernie aspira infatti i pesci interi, aprendo di scatto l’enorme bocca © Allison & Carlos Estape

Le scaglie ctenoidi, presenti anche alla base della pinna dorsale e dell’anale, sono ruvide nei giovani e lisce negli adulti che recano piccole scaglie ausiliarie.

Sono molto più numerose sul corpo, con file di 69-146 elementi, mentre la linea laterale reca da 72 a 81 scaglie.

La pinna dorsale possiede 11 raggi spinosi e 15-16 raggi molli; l’anale 3 raggi spinosi e 10-12 inermi; le pelviche non hanno spine e le pettorali contano 16-18 raggi molli.

Ecco Mycteroperca venenosa a fauci spalancate. La prima parte della dorsale, spesso ripiegata, reca 11 raggi spinosi. Fra l’inizio di questa e l’anale il profilo appare squadrato, con la stessa altezza.

Eccola a fauci spalancate. La prima parte della dorsale, spesso ripiegata, reca 11 raggi spinosi. Fra l’inizio di questa e l’anale il profilo appare squadrato, con la stessa altezza © Mickey Charteris

La pinna caudale è più o meno troncata, come generalmente avviene nelle cernie.

La livrea di Mycteroperca venenosa, estremamente variabile per effetto dei cromatofori, è tendenzialmente verdastra per i pesci che vivono in acque basse e rossastra per quelli che si muovono in acque profonde.

Il corpo è costellato da macchie scure ovali più o meno allineate, per lo più nere sopra e rosse sul lato ventrale.

La livrea mimetica di Mycteroperca venenosa muta rapidamente secondo le circostanze, ma si presenta spesso con macchie scure ovali, vagamente allineate, nere sopra e rosse sul lato ventrale.

La livrea mimetica muta rapidamente secondo le circostanze, ma si presenta spesso con macchie scure ovali, vagamente allineate, nere sopra e rosse sul lato ventrale © Allison & Carlos Estape

Ma tutti questi disegni mimetici possono sparire in un attimo e il pesce può diventare uniformemente grigio chiaro sopra e quasi bianco ventralmente e persino tutto nero, una livrea che adotta in genere quando ha paura e vuole nascondersi.

Vi è un leggero dimorfismo sessuale.

I maschi, più grandi, si distinguono per la macchia gialla sulla mascella inferiore che è invece rossastra nelle femmine.

Talora però i disegni di Mycteroperca venenosa spariscono quasi del tutto, e il pesce può presentarsi marrone grigiastro scuro come questo.

Talora però i disegni spariscono quasi del tutto, e il pesce può presentarsi marrone grigiastro scuro come questo © Allison & Carlos Estape

Ma al contrario, specie in acque basse, può apparire pallido e slavato tendente al bianco verso il ventre.

Ma al contrario, specie in acque basse, può apparire pallido e slavato tendente al bianco verso il ventre © Allison & Carlos Estape

I cromatofori fanno miracoli e quando Mycteroperca venenosa ha paura e cerca un rifugio sfodera anche una livrea nera per sfuggire allo sguardo dei predatori.

I cromatofori fanno miracoli e quando la cernia ha paura e cerca un rifugio sfodera anche una livrea nera per sfuggire allo sguardo dei predatori © Allison & Carlos Estape

Per la riproduzione o lanciare messaggi ai conspecifici la testa può diventare molto chiara sul corpo scuro, ma in tutte queste versioni la parte gialla delle pettorali, più o meno brillante, resta comunque sempre visibile.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Mycteroperca venenosa è una specie ermafrodita protogina, con femmine che raggiungono la maturità sessuale verso il mezzo metro di lunghezza e 4-5 anni d’età, e possono trasformarsi in maschi a 8-9 anni e 65-80 cm di taglia.

Questa, invece, è una Mycteroperca venenosa felice perché ha appena catturato un Acanthurus recalcitrante. Mycteroperca venenosa si nutre per il 90% di pesci ed è predata a sua volta dai grossi squali e dai pescatori. La sua carne infatti è ottima, ma come indica il nome specifico può essere talora velenosa, perché a rischio di ciguatera.

Questa, invece, è una Cernia pinna gialla felice perché ha appena catturato un Acanthurus recalcitrante. Mycteroperca venenosa si nutre per il 90% di pesci ed è predata a sua volta dai grossi squali e dai pescatori. La sua carne infatti è ottima, ma come ricorda il nome specifico può essere in certe zone velenosa, perché a rischio di ciguatera © Mickey Charteris

La Cernia pinna gialla si nutre per il 90% di pesci, ma anche di calamari e, se non è pescata o divorata da squali come Carcharhinus perezii, Galeocerdo cuvier o Negaprion brevirostris, può vivere anche più di 15 anni, per taluni 30. I giovani sono purtroppo molto predati dal famigerato Pterois volitans introdotto incautamente nei Caraibi.

La Cernia pinna gialla vive solitaria, ma per la riproduzione, che avviene in genere durante l’inverno, si formano aggregazioni più o meno importanti. Possono contare anche centinaia di individui e in varie località, note ai pescatori, avvengono spesso, come per la Cernia di Nassau (Epinephelus striatus), stragi d’adulti.

La Cernia pinna gialla vive in genere solitaria ma nella stagione riproduttiva si formano aggregazioni più o meno importanti che possono contare anche centinaia di individui.

La Cernia pinna gialla vive in genere solitaria ma nella stagione riproduttiva si formano aggregazioni più o meno importanti che possono contare anche centinaia di individui © Matteo Cassella

Una delle località più note è il Grammanik Bank, uno stretto ripiano lungo circa 100 m ad una profondità di 25 m, situato a sud di St. Thomas nelle Isole Vergini Britanniche.

Il raduno ha luogo in genere pochi giorni dopo il plenilunio. I maschi con la testa bianca emettono suoni a bassa frequenza per farsi notare dalle femmine e la fecondazione avviene in superficie. Le uova, affidate alle correnti, schiudono dopo 24 ore e le larve planctoniche raggiungono i fondali a una settimana dalla nascita o due mesi secondo le località.

Trattandosi di una specie ermafrodita proterogina i maschi di Mycteroperca venenosa sono più anziani e quindi sempre più grandi delle femmine. Si riconoscono a vista anche per la macchia gialla sulla mascella inferiore. Nei raduni riproduttivi il loro corpo scurisce mentre il capo può diventare quasi bianco mentre emettono suoni per invitare le femmine a deporre.

Trattandosi di una specie ermafrodita proterogina i maschi sono più anziani e quindi sempre più grandi delle femmine. Si riconoscono a vista anche per la macchia gialla sulla mascella inferiore. Nei raduni riproduttivi il loro corpo scurisce mentre il capo può diventare quasi bianco mentre emettono suoni per invitare le femmine a deporre © Matteo Cassella

Gli avannotti tendono al rosso con macchie chiare che scuriscono nel tempo.

La resilienza di Mycteroperca venenosa è bassa, con un tempo minimo per il raddoppio delle popolazioni di 4,5-14 anni.

La vulnerabilità alla pesca, elevata, segna 62 su una scala di 100, e le popolazioni sono in netto declino con una perdita globale di almeno il 30 % d’effettivi dal 1980 ad oggi.

Le uova planctoniche schiudono dopo 24 ore e le larve raggiungono i fondali una settimana o due mesi dopo secondo la località. Questo, ormai cresciuto, è un subadulto.

Le uova planctoniche schiudono dopo 24 ore e le larve raggiungono i fondali una settimana o due mesi dopo secondo la località. Questo, ormai cresciuto, è un subadulto © Allison & Carlos Estape

La specie figura quindi “NT, Near Threatened” , cioè “Quasi Minacciata” nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.

Sinonimi

Bonaci cardenal Parra, 1787; Perca venenosa Linnaeus, 1758; Trisotropis venenosus (Linnaeus, 1758); Bodianus apua Bloch, 1790; Johnius guttatus Bloch & Schneider, 1801; Bodianus marginatus Bloch & Schneider, 1801; Serranus cardinalis Valenciennes, 1828; Serranus rupestris Valenciennes, 1833; Serranus petrosus Poey, 1860; Mycteroperca bowersi Evermann & Marsh, 1900.

 

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