Famiglia : Blenniidae

Testo © Giuseppe Mazza

Il Blenny striato dai denti velenosi (Meiacanthus grammistes) copre un vasto areale dall’Indocina all’Australia e la Nuova Caledonia © Ray Lee
Inserito nella classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, l’ordine dei Blenniiformes non finirà mai di stupirci, ricco com’è di circa 150 generi ed un migliaio di specie appartenenti per lo più alla famiglia dei Blenniidae, quella delle bavose o blenny, pesci bentonici di dimensioni modeste con i denti a pettine, spesso privi della vescica natatoria e delle scaglie, rimpiazzate da un muco protettivo.
Meiacanthus grammistes (Valenciennes, 1836), noto come Blenny striato dai denti velenosi, appartiene come Acanthemblemaria aceroi o Aspidontus taeniatus ai “tube-blennies”, così detti perché abitano spesso nei tubi lasciati liberi dagli anellidi.
Ma a differenza di quest’ultimo, un impostore che imita la livrea di Labroides dimidiatus per strappare a tradimento brandelli di carne e pinne ai suoi clienti nelle stazioni di pulizia con due vistosi canini a sciabola, Meiacanthus grammistes è andato più in là, trasformandoli in denti cavi collegati, come le vipere, a ghiandole velenifere.

Raggiunge al massino gli 11 cm con un’elegante livrea aposematica, che i predatori associano a spiacevoli esperienze © Frank Krasovec
Uno strumento di difesa tanto efficace, che ora sono altri pesci inermi, come Petroscirtes breviceps o Cheilodipterus nigrotaeniatus, ad imitarne la livrea per non essere aggrediti.
Il genere, creato da Norman nel 1944, nasce composto dal greco “meion”, meno, e da “acanto”, spina, per dire che è un pesce “con meno spine”, visto che l’autore comparava i raggi spinosi della pinna dorsale con quelli più numerosi di un Blenniidae simile, appartenente al genere Petroscirtes.
Il termine specifico grammistes deriva invece dal greco “gramma”, disegno, con riferimento alle tre vistose strisce scure, che partendo dal capo attraversano il corpo trasformandosi progressivamente in punteggiatura su un colore di fondo giallo canarino verso il capo che assume poi toni argentati.
Zoogeografia

Oltre ai soliti denti a pettine dei blennidi, qui ben visibili, possiede infatti due zanne cave collegate, come i serpenti, a ghiandole velenifere © Anna & Ned DeLoach
Meiacanthus grammistes si trova dalla penisola indocinese a Papua Nuova Guinea, raggiungendo a nord le isole Ryukyu, nella parte meridionale del Giappone, e verso sud l’Australia nordoccidentale con la Grande barriera corallina. Poi, a levante, è presente in Micronesia, Isole Salomone e Nuova Caledonia.
Ecologia-Habitat
Meiacanthus grammistes vive associato come Aspidontus taeniatus alla barriera corallina, fra 1 e 20 m di profondità, ma differenza di questo, non avendo nemici, si può trovare in cerca di cibo anche lontano da casa, tanto più che la presenza di una vescica natatoria gli permette di spostarsi agilmente su e giù nella colonna d’acqua.
Morfofisiologia
Meiacanthus grammistes raggiunge al massimo gli 11 cm di lunghezza con un corpo fusiforme compresso sui lati.

Il morso è indolore ma inietta un miscuglio di droghe che disorientano gli importuni con improvvisi crolli di pressione sanguigna, dandogli tutto il tempo per mettersi in salvo © Benoit Lallement
Il capo è corto e smussato con grandi occhi, bocca sub-terminale con labbra carnose e le consuete file di minuscoli denti a pettine dei Blenniidae. A questi si aggiungono sulla mascella inferiore le due menzionate zanne cave, che spariscono a bocca chiusa in un apposito alloggiamento fra le ossa craniche, e veicolano un veleno particolare a base di peptidi oppioidi con effetto analogo all’eroina.
I ricercatori australiani hanno scoperto che contiene anche un neuropeptide presente nei dardi avvelenati dei Conidae, gasteropodi marini comuni ai tropici con splendide conchiglie da collezione, ma la cosa insolita è che la puntura è totalmente indolore.
Nei predatori provocherebbe un improvviso calo della pressione e disorientamento, mentre il pesciolino scappa.
La lunga pinna dorsale di Meiacanthus grammistes reca 4 raggi spinosi e 25-28 molli; l’anale 2 raggi spinosi e 14-16 inermi. Le pelviche hanno 1 raggio spinoso e 3 molli e le pettorali 13-16 raggi. La grande pinna caudale è semitrasparente con raggi marcati che continuano il tratteggio del corpo.

Non mancano naturalmente gli imitatori di questa preziosa livrea ammonitrice e Meiacanthus grammistes può cercare il cibo anche lontano da casa sicuro di farla franca © François Libert
Etologia-Biologia Riproduttiva
Il Blenny striato dai denti velenosi vive spesso solitario nutrendosi d’alghe, anellidi, piccoli crostacei, uova e larve di pesci. Dopo aver trovato la nicchia idonea sul fondale il maschio attira una femmina pronta a deporre. Le uova, incollate al substrato, vengono sorvegliate fino alla schiusa e le larve planctoniche sono frequenti in acque basse.
La resilienza della specie è ottima, con un possibile raddoppio delle popolazioni in meno di 15 mesi, e la vulnerabilità alla pesca, bassissima, segna appena 10 su una scala di 100. Dal 2009 Meiacanthus grammistes appare quindi come “LC, Least Concern”, cioè “Minima Preoccupazione”, nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.
Sinonimi
Blennechis grammistes Valenciennes, 1836.
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