Famiglia : Arecaceae
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Testo © Pietro Puccio
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La Mauritiella armata raggiunge i 20 m d'altezza con tronchi di 8-14 cm © Giuseppe Mazza
Il nome generico è il diminutivo di Mauritia, per la somiglianza, in versione ridotta, con questo genere; il nome specifico è l’aggettivo latino “armatus, a, um” = armato, con riferimento alle spine sul fusto.
Nomi comuni: multistemmed buriti palm (inglese); buriticillo (Bolivia); caraná, caranã, caraná-de-espinhos, buritirana, buriti-bravo buriti-mirim, buritizeiro-bravo, buritizinho, inajá, xiriri (Brasile); cananguchillo (Colombia); moretillo (Ecuador); aguajillo, cahuaia (Perù); morichito, uliya (Venezuela).
La Mauritiella armata (Mart.) Burret (1935) è una specie dioica cespitosa, raramente solitaria, con fusti slanciati eretti biancastri, di 5-20 m di altezza e 8-14 cm di diametro, su cui sono visibili gli anelli traccia delle foglie cadute distanti tra loro circa 10 cm, armati almeno nella parte inferiore di radici avventizie spinose coniche, lunghe 1-3 cm, che vicino la base radicano formando una massa di radici.
Le foglie sono leggermente costapalmate, reduplicate, pressoché circolari, larghe 1-1,4 m, di colore verde scuro lucido superiormente, ricoperte da una pruina bianco-bluastra inferiormente, profondamente sud- divise fin quasi alla base in 30-80 segmenti lineari-lanceolati, lunghi nella parte mediana 0,6-1,2 m e larghi 1,5-3,5 cm, con apice appuntito pendente; i piccioli sono lunghi 60-80 cm, inermi, ovali in sezione, ricoperti da una pruina biancastra.
Le infiorescenze maschili e femminili, su individui diversi, sono simili, nascono tra le foglie (interfogliari) con ramificazioni di secondo ordine, lunghe fino a circa 1 m, inizialmente erette, poi pendenti. Frutti da globosi a ovoidi, di 2,5-3,5 cm di lunghezza e 2-3 cm di diametro, con epicarpo ricoperto da scaglie romboidali bruno rossicce allineate verticalmente, contenenti un solo seme ellissoidale bianco. Si riproduce per seme, preventivamente tenuto in acqua per due giorni, in terriccio mantenuto umido alla temperatura di 26-28 °C, con tempi di germinazione variabili da qualche mese ad un anno.
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Pianta femminile con due infiorescenze ed una infruttescenza. A destra un dettaglio del tronco armato di radici avventizie spinose coniche © Giuseppe Mazza
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Dalla polpa dei frutti si ricava una bibita con aggiunta di zucchero o farina di manioca © Giuseppe Mazza
Dalla polpa oleosa acidula dei frutti si ricava una bibita con aggiunta di zucchero o farina di manioca (cassava).
I segmenti delle foglie vengono utilizzati localmente per fabbricare canestri ed altri oggetti artigianali.
Sinonimi: Mauritia aculeata Mart. (1824); Mauritia armata Mart. (1824); Mauritia martiana Spruce (1869); Lepidococcus armatus (Mart.) H.Wendl. & Drude (1878); Oenocarpus dealbatus H.Wendl. (1878); Mauritia peruviana Becc. (1918); Mauritia huebneri Burret (1929); Mauritia intermedia Burret (1929); Mauritiella duckei Burret (1935); Mauritiella huebneri (Burret) Burret (1935); Mauritiella intermedia (Burret) Burret (1935); Mauritiella martiana (Spruce) Burret (1935); Mauritiella peruviana (Becc.) Burret (1935); Mauritiella campylostachys Burret (1942); Mauritiella macrospadix Burret (1942); Mauritiella nannostachys Bur- ret (1942); Lepidococcus duckei (Burret) A.D.Hawkes (1952); Lepidococcus huebneri (Burret) A.D.Hawkes (1952); Lepidococcus intermedius (Burret) A.D.Hawkes (1952); Lepidococcus martianus (Spruce) A.D.Hawkes (1952); Lepidococcus peruvianus (Becc.) A.D.Hawkes (1952); Lepidococcus pumilus (Wallace) H. Wendl. & Drude ex A.D. Hawkes (1952); Mauritia campylostachys (Burret) Balick (1981); Mauritia duckei (Burret) Balick (1981); Mauritia macrospadix (Burret) Balick (1981); Mauritia nannostachys (Burret) Balick (1981).
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