Famiglia : Marantaceae
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Testo © Pietro Puccio
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Originaria dell’Africa Centrale, la Marantochloa mannii può raggiungere i 2,5 m d’altezza con foglie, soffuse di porpora inferiormente, lunghe anche 40 cm e larghe 20 cm, asimmetriche rispetto alla nervatura centrale © Giuseppe Mazza
Il nome generico è la combinazione di Maranta, genere dedicato al medico e botanico italiano Bartolomeo Maranta (1500-1571), e del sostantivo greco “χλόη” (chloe) = erba; la specie è dedicata al botanico e raccoglitore tedesco Gustav Mann (1835-1916).
Nomi comuni: yoruba soft cane (inglese); mbili na ngbengbe (Camerun); akekeneke (Congo).
La Marantochloa mannii (Benth.) Milne-Redh. (1952) è una specie erbacea rizomatosa perenne, eretta, sempreverde, che forma densi cespi alti 1,5-2,5 m.
Le foglie, su un picciolo lungo 12-28 cm, sono semplici, alterne, da ovate a lanceolate, lunghe 14-40 cm e larghe 7-20 cm, con margine intero, lamina asimmetrica rispetto alla nervatura centrale e apice lungamente appuntito non in linea con la stessa, coriacee, di colore verde intenso lucido superiormente, glauche o soffuse di porpora inferiormente.
Infiorescenza terminale compatta, lunga circa 10 cm, costituita da brattee di colore da rosa a rosso, lunghe circa 3,5 cm, che sottendono fiori ermafroditi in coppia, lunghi circa 2 cm, di colore da bianco a rosa pallido, con 3 sepali, corolla tubolare a 3 lobi e stame e staminoidi disposti in due verticilli, quello interno costituito dallo stame fertile e uno staminoide e quello esterno da due staminoidi petaloidi. Il frutto è una capsula globosa trilobata contenente tre semi trigoni provvisti di arillo.
Si riproduce per seme, in terriccio organico mantenuto costantemente umido alla temperatura di 24-26 °C, ma solitamente e facilmente per divisione.
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Infiorescenza terminale compatta di circa 10 cm con brattee rosa o rosse. Fiori ermafroditi in coppia, lunghi circa 2 cm, bianchi o rosa pallido © Giuseppe Mazza
Le foglie sono localmente utilizzate come copertura di costruzioni rurali e per avvolgere e cuocere i cibi sulla brace; le fibre ricavate dai fusti sono impiegate per realizzare stuoie, canestri, reti per la pesca e articoli di uso comune.
Sinonimi: Calathea mannii Benth. (1883); Phyllodes mannii (Benth.) Kuntze (1891); Phrynium hensii Baker (1898); Clinogyne hensii (Baker) K.Schum. (1902); Phrynium mannii (Benth.) K.Schum. (1902); Marantochloa hensii (Baker) Pellegr. (1938).