Famiglia : Magnoliaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Bangladesh, Borneo, Cambogia, Cina (Chongqing, Guizhou, Hubei, Sichuan, Tibet e Yunnan), Giava, India, Laos, Piccole Isole della Sonda, Malaysia, Myanmar, Singapore, Sumatra, Thailandia e Vietnam, dove vive nelle foreste sempreverdi fino a circa 1500 m di altitudine.
Il genere è dedicato al medico e botanico francese Pierre Magnol (1638-1715), direttore del Giardino Botanico di Montpellier; il nome specifico è quello locale indiano, “champaka”, in sanscrito.
Nomi comuni: champa, fragrant champaca, golden champa, joy perfume tree, yellow jade orchid tree (inglese); tita-sopa (assamese), champa (benga- lase); dam bac (cambogiano); chen p’o, chen p’o ka, huang lan (cinese); champa (hindi); bunga cempa, tjempaka kuning (indonesiano); solo (laotiano); champa- ka, chempa putch (malay); champ (nepalese); sambagan (tamil); cham phaa (thailandese); champangi (telugu); tsam ba ka, tsam pa ka (tibetano); ngoc ian, su nam (vietnamita).
La Magnolia champaca (L.) Baill. ex Pierre (1880) è un albero sempreverde, o semideciduo nei climi più freschi, alto 9-30 m, con chioma densa e tronco cilindrico eretto, di 50-80 cm di diametro, dalla corteccia liscia grigio-bruna; i rami giovani e i germogli sono ricoperti da un tomento giallastro. Le foglie, su un picciolo lungo 2-4 cm, sono semplici, alterne, ovato-ellittiche con apice lungamente appuntito e margine intero, lunghe 10-25 cm e larghe 4-10 cm, di colore verde intenso lucido superiormente, leggermente pubescenti inferiormente, coriacee. Stipole (appendici fogliacee alla base della foglia che hanno lo scopo principale di proteggerla durante la fase iniziale di crescita) caduche ricoperte da un fitto tomento color ruggine.
I fiori, su un pedicello lungo 0,4 cm, sono ermafroditi, solitari, ascellari, di circa 6 cm di diametro, con 10-18 tepali petaloidi oblanceolati, di 2-4 cm di lunghezza e 0,3-1,2 cm di larghezza, di colore da giallo pallido ad arancio, numerosi stami, lunghi circa 0,6 cm, e gineceo costituito da numerosi carpelli liberi disposti a spirale su un ricettacolo conico; i fiori emanano un intenso profumo avvertibile a distanza.Infruttescenza conica, lunga 5-15 cm, con frutti (follicoli) obovoidi, lunghi 1-1,5 cm, di colore bruno, verrucosi, contenenti 1-4 semi angolari, ricoperti da un arillo carnoso rosa, oleosi, che hanno una bassa durata di germinabilità.
Si riproduce per seme, preventivamente ripulito dall’arillo, che contiene un potente inibitore, scarificato e immerso in acqua tiepida per un giorno, in terriccio drenante organico per acidofile mantenuto umido alla temperatura di 26-28 °C, con tempi di germinazione variabili, da 2 settimana a 3 mesi, e prima fioritura a partire da 6-7 anni di età. Le varietà vengono propagate per innesto.
Specie di grande valore ornamentale e di potenziale importanza economica che da tempi remoti riveste un ruolo rilevante nella vita e nelle cerimonie civili e religiose delle popolazioni locali. L’albero è largamente presente nei parchi e nei giardini, in particolare in India, e non manca in prossimità dei templi; i suoi fiori, prodotti pressoché con continuità, sono usati come ornamento e per profumare gli ambienti, ma soprattutto hanno un posto di rilievo nelle tradizioni buddiste e induiste.
Coltivabile nelle regioni tropicali e subtropicali umide e marginalmente in quelle a clima temperato caldo, dove temperature inferiori a 5 °C sono eventi eccezionali e di brevissima durata; richiede una esposizione in pieno sole o una parziale ombreggiatura e suoli drenanti, preferibilmente sabbiosi, fertili, profondi, umidi, ma senza ristagni, acidi o neutri.
Gli oli essenziali estratti dai fiori sono utilizzati nell’industria cosmetica e dei profumi e sono tra gli ingredienti dei profumi più costosi, tra cui il più noto è “Joy”; da essi si estrae anche un colorante.
Il legno, di buona qualità, viene utilizzato in carpenteria, per mobili, pannellature, infissi e nell’industria del compensato.
Tutte le parti della pianta sono variamente utilizzate nella medicina tradizionale per numerose patologie.
Sinonimi: Michelia champaca L. (1753); Michelia euonymoides Burm.f. (1768); Champaca michelia Noronha (1790); Michelia sericea Pers. (1806); Michelia suaveolens Pers. (1806); Michelia rufinervis DC. (1817); Michelia aurantiaca Wall. (1831); Michelia rheedei Wight (1840); Michelia blumei Steud. (1841); Michelia champaca var. blumei Moritzi (1846); Sampacca euonymoides (Burm.f.) Kuntze (1891); Sampacca suaveolens (Pers.) Kuntze (1891); Magnolia membranacea P.Parm. (1896).
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