Famiglia : Lucanidae
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Testo © Dr. Luca Bartolozzi
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“Specie bandiera” per il monitoraggio dell’ambiente, Lucanus cervus è il più grande coleottero europeo © Margriet Louwen
Il cervo volante, Lucanus cervus (Linnaeus, 1758), è il più grande coleottero europeo. Appartiene alla famiglia dei Lucanidi (Lucanidae) e il suo nome scientifico Lucanus significa molto probabilmente “abitante dei boschi” (dal latino lucus: bosco), mentre in nome specifico cervus fa riferimento alle mandibole molto sviluppate dei maschi, che ricordano le corna ramificate di un cervo.
Il Lucanus cervus è una delle cosiddette “specie bandiera” (flagship species) per la protezione dell’ambiente a livello europeo, tanto da essere stata inserita nell’Allegato II della Direttiva Habitats (Direttiva 92/43/EEC del 21 Maggio 1992), che riguarda la conservazione dell’ambiente naturale e delle specie selvatiche di flora e fauna. Anche varie Leggi Regionali tutelano il cervo volante in Italia.
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Un maschio appena atterrato. È più raro vedere le femmine in volo, perché in genere si spostano muovendosi sul terreno © Pierre Bornand
Zoogeografia
La famiglia Lucanidae consta di oltre 1700 specie nel mondo; il genere Lucanus comprende oltre 120 specie distribuite nell’emisfero boreale, dal Nord America alla Cina, e nel sudest asiatico. Il centro di diffusione della famiglia è proprio il sudest asiatico, dove si rinviene il maggior numero di specie.
In Europa vive un numero piuttosto limitato di specie di lucanidi (una quindicina), di cui la più nota e diffusa è senza dubbio il Lucanus cervus.
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Vi è un forte dimorfismo sessuale: le caratteristiche mandibole a corna di cervo sono presenti solo nei maschi; gli esemplari più grandi raggiungono i 9 cm di lunghezza © Giuseppe Mazza
Nel sud della Francia si possono rinvenire anche altre due specie appartenenti a questo genere: Lucanus tetraodon provincialis e Lucanus pontbrianti, quest’ultima descritta da Mulsant già nel 1839, ma la cui validità è stata riconosciuta e confermata solo in anni recenti.
Il cervo volante vive nei boschi di latifoglie, soprattutto in quelli di pianura e fino a medie altitudini, preferendo i boschi maturi di quercia, castagno e faggio.
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Le dimensioni molto variabili dipendono dallo sviluppo della larva, legato alle disponibilità alimentari, all’umidità ed alla temperatura del suolo © Horst Beutler
Morfofisiologia
Una delle caratteristiche più notevoli del cervo volante (e di altri lucanidi) è il dimorfismo sessuale, ovvero la notevole differenza di aspetto morfologico fra maschi e femmine. Infatti le caratteristiche grandi mandibole sono presenti solo negli individui di sesso maschile, mentre le femmine le hanno piccole e acuminate. I maschi sono anche di taglia maggiore, hanno zampe più lunghe e slanciate, nonché la testa molto più grossa, dovendo contenere i forti muscoli delle mandibole.
Altro carattere peculiare del cervo volante è la grande variabilità di dimensioni fra gli individui di una stessa popolazione.
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Le femmine in compenso hanno mandibole piccole e acuminate, tanto da far male se le si afferra incautamente © Claude Galand
Possono esserci maschi che arrivano fino a 9 cm di lunghezza e altri che invece non superano i 4 o 5 cm. Anche le mandibole sono molto più ridotte nei piccoli esemplari, rispetto ai grandi maschi. Questo è dovuto al diverso sviluppo della larva, a seconda della disponibilità alimentare, dell’umidità e della temperatura.
La conformazione delle antenne è un altro carattere peculiare della famiglia. Nei lucanidi esse sono costituite da un primo articolo molto lungo, seguito da altri brevi articoli, per terminare poi in un “pettine”, in genere di 3-4 articoli più o meno lamellati. A differenza degli altri Scarabaeoidea questi articoli però non sono mobili e ripiegabili uno sull’altro, ma fissi.
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Le grandi corna dei maschi non sono nate per ferire, come si potrebbe a prima vista pensare, ma per afferrare e far cadere dai rami i rivali in amore. Sgombrato il campo dagli altri pretendenti, servono poi, ripiegate fino a toccare il ramo davanti al capo della femmina, ad ingabbiarla, immobilizzandola per tutta la durata dell’accoppiamento © Heinz Rothacher
Etologia-Biologia riproduttiva
Gli adulti del Lucanus cervus hanno vita breve e si possono osservare in estate, normalmente fra giugno e agosto.
Date le notevoli dimensioni dei maschi il loro volo non passa inosservato; in genere si possono vedere al tramonto. Più difficile è vedere le femmine, in quanto in genere si spostano muovendosi sul terreno e raramente volano.
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Preliminari. Non sempre però i maschi grandi e forti sono i favoriti, perché mentre combattono, i piccoli possono batterli furtivi, raggiungendo veloci la femmina per primi © Heinz Rothacher
Le mandibole così sviluppate dei maschi servono principalmente a combattere fra loro per avere la possibilità di accoppiarsi con la femmina.
I maschi cercano di afferrare il rivale per poterlo far cadere dal tronco o dal ramo su cui si trovano. Ovviamente i maschi più grandi e forti sono favoriti nei combattimenti, ma i più piccoli cercano di approfittare della loro maggiore agilità e velocità per raggiungere prima le femmine.
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Dopo l’accoppiamento la femmina scava il terreno vicino all’albero prescelto, fino ad una profondità di 70-100 cm, per deporre le uova accanto alle radici della pianta. Qui una larva all’opera con voraci mandibole © Philippe Garcelon
Le grandi mandibole servono anche a bloccare la femmina durante l’accoppiamento.
Dopo l’accoppiamento la femmina scava il terreno nelle vicinanze dell’albero prescelto, fino a una profondità di 70-100 cm e qui depone le uova in vicinanza delle radici della pianta.
Le larve dei lucanidi sono di tipo oligopode e melolontoide; esse vivono nel legno in decomposizione, nel terreno, e si sviluppano in due-tre anni.
Un carattere che permette di distinguere immediatamente una larva di lucanide da quella di uno scarabeide è la disposizione della fessura anale: nei lucanidi essa è disposta verticalmente, mentre negli scarabeidi è disposta orizzontalmente rispetto all’asse del corpo.
L’impupamento avviene nel terreno nelle vicinanze del ceppo o del tronco in cui si è sviluppata la larva.
La larva si costruisce un “bozzolo” di terriccio e sassolini, a una profondità variabile fra 15 e 50 cm e qui avviene la metamorfosi.
I cervi volanti adulti sono spesso predati da vari uccelli, come ad esempio cornacchie e ghiandaie, e anche da mammiferi, come volpi e mustelidi; le larve invece possono essere divorate dai cinghiali quando scavano nel terreno alla base degli alberi.
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