Testo © Pierluigi Angeli
Famiglia: Agaricaceae Chevallier 1826.
Genere: Lepiota (Persoon) S.F. Gray, 1821.
Sezione: Lepiota.
Sottosezione: Fusisporinae M. Bon.
Lepiota clypeolaria (Bulliard : Fries) Kummer, 1871
L’etimologia del nome deriva da latino “clýpeus” che vuol dire scudo rotondo, che assomiglia ad uno scudo rotondo. Come molti funghi non commestibili o tossici anche questa specie ha pochi nomi dialettali. In Italia e in Germania non si conoscono nomi dialettali, mentre in Spagna è conosciuta con il nome di “lepiota en escudo”; in Francia come “lépiote en bouclier”; in Inghilterra come “shield dapperling”.
Descrizione del Genere, della Sezione e Sottosezione
Al genere Lepiota sono ascritti funghi di taglia medio-piccola, terricoli o fimicoli, che presentano il cappello squamuloso-scaglioso, fibrilloso, solo raramente può essere glabro. Il gambo centrale, a volte con base bulbosa, ± slanciato, con anello talvolta scorrevole, talvolta con residui fioccosi-cotonosi. Le lamelle per lo più fitte, con lamellule, di colore bianco o biancastro, a volte sfumate di rosa. Le spore sono bianche, lisce, ellissoidali, fusiformi, ovoidali, speronate. Tutte le specie appartenenti a questo genere non sono commestibili, talune sono mortali.
Alla sezione Lepiota appartengono quelle specie che hanno la cuticola formata da ife a tricoderma (ife poliformi, perpendicolari o quasi alla superficie, ma non parallele tra loro), gambo ± peloso, spesso con squame colorate, o con frammenti di anello evanescente, spore fusiformi, non speronate (a forma di proiettile con la base quasi tronca). La sottosezione Fusisporinae comprende specie con cappello ± colorato, con la calotta discale generalmente ben delimitata, fuori dal disco con squame ± concentriche.
Descrizione della specie
Cappello: 3-8 cm di diametro, inizialmente emisferico, poi conico-campanulato ed infine piano, con umbone ottuso; margine fioccoso-appendicolato da giovane, poi fessurato, quasi striato. Cuticola feltrata da giovane, poi screpolata verso il margine in fini squame rialzate, liscio al disco; il colore è bruno-ocra, bruno-rossastro, su fondo bianco-crema che si intravede tra le lacerazioni delle squame.
Imenio: lamelle non molto fitte, libere al gambo, larghe, sottili, intercalate da numerose lamellule di varia lunghezza, filo fioccoso e appena denticolato (lente); il colore è bianco, grigio-bianco a tempo umido.
Gambo: 5-9 × 0,6-1 cm, slanciato, cilindroide, ingrossato verso la base o clavato, rigido, fragile, cavo, sovente incurvato; superficie liscia sopra l’anello, sotto è decorato da una lanugine fioccoso-fibrillosa, biancastra; la base è ricoperta da una lanugine bianca che tende a imbrunire alla manipolazione, la zona anulare è fugace e poco differenziata; il colore è biancastro, ocraceo, ingiallente a maturità.
Carne: sottile, tenera, fragile, fibrosa nel gambo, biancastra; odore sgradevole, sapore mite.
Habitat: cresce in estate e in autunno, sia in boschi di latifoglia sia di conifera, tra le foglie.
Commestibilità: tossico.
Microscopia: spore: ellissoidali, fusiformi, navicellate, con depressione sopra apicale, destrinoidi, 11-15,4 × 5-6,6 µm. Basidi clavati, tetrasporici, con giunti a fibbia, 34,1-50,6 × 9,9-12,1 µm. Cheilocistidi clavati, globosi, ventricosi, 19,5-26,4 × 9-17,6 µm.
Osservazioni: si tratta di una specie molto comune e diffusa, facilmente identificabile per la caratteristica lanuggine che riveste il gambo al di sotto dell’anello, e per la calotta discale ben delimitata, liscia ed uniforme, circondata da piccole squame concentriche. Molto simile è la Lepiota ventriosospora Reid, che però ha il gambo ricoperto da fioccosità giallo-aranciate e spore più lunghe; la Lepiota ignivolvata Bousset & Josserand ex Josserand, ha, invece, il gambo liscio, sotto l’anello presenta dei cercini irregolari di colore bruno ocraceo, la base inguainata da ife rizoidi, inoltre presenta, sempre alla base, una colorazione rossastra, rosso-aranciata, per circa 2 cm. di altezza, evidenziabile dopo la raccolta, specialmente il giorno dopo.
Sinonimi: Agaricus clypeolarius Bulliard 1789 (basionimo); Agaricus colubrinus Persoon 1801; Agaricus columbinus Bulliard 1789; Lepiota colubrine (Persoon) S.F. Gray 1821; Lepiota clypeolaria var. minor J.E. Lange 1940; Lepiota clypeolaria var. ochraceosulfurescens Loquin 1953; Lepiota ochraceosulfurescens Loquist ex Bon 1985.