Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria della Repubblica Dominicana (Sierra de Bahoruco) dove cresce nei boschi di latifoglie tra 1200 e 1400 m di altitudine.
L’etimologia del nome generico non è stata specificata dall’autore, secondo alcuni è la combinazione dei sostantivi greci “λεπίς” (lepis) = scaglia e “άνθος” (anthos) = fiore, con riferimento alla forma del fiore di molte specie. Altri ritengono derivi da “λέπος” (lepos) = corteccia e “άνθος” (anthos) = fiore, dato che le piante del genere vivono sulla corteccia degli alberi.
Il nome specifico è la combinazione dell’aggettivo latino “teres, retis” = arrotondato, cilindrico, e del sostantivo “petalum, i” = petalo, con riferimento ai petali cilindrici.
La Lepanthes teretipetala Hespenh. & Dod (1990) è una specie epifita, cespitosa, con corto rizoma e fusti sottili, ascendenti o pendenti, lunghi 2-4 cm, ricoperti da guaine che terminano con una espansione imbutiforme ovato-acuminata.
I fusti sono provvisti all’apice di un’unica foglia ovato-ellittica con apice acuto e margine microscopicamente denticolato, di 1,7-2,2 cm di lunghezza e 0,6-0,8 cm di larghezza.
Infiorescenze racemose solitarie o fascicolate, lunghe 4-7 mm, portanti fiori ravvicinati che si aprono in successione.
Sepalo dorsale ovato con apice acuminato e margini microscopicamente denticolati, unito alla base ai sepali laterali, lungo circa 4,5 mm e largo 2 mm, sepali laterali ovati con apice acuminato e margini microscopicamente denticolati, uniti alla base, lunghi 3,5-4 mm e larghi 1,5 mm, di colore giallo pallido. Petali trasversalmente bilobati con lobi pressoché uguali, lunghi 4-5 mm e larghi 0,3 mm, cilindrico-lesiniformi, rosati. Labello trilobato con margini microscopicamente ciliati, di circa 0,6 mm di lunghezza e larghezza, di colore rosato, e colonna lunga circa 1 mm.
Si riproduce per seme, in vitro, e per divisione con ciascuna sezione provvista di almeno 3-4 fusti.
Orchidea miniatura rara in coltivazione, richiede una esposizione semiombreggiata, temperature intermedie, con minime invernali non inferiori a 15 °C, elevata umidità ambientale e costante movimento dell’aria. Viene solitamente montata su rami, pezzi di corteccia, o zattere di sughero o di radici di felci arborescenti rivestiti di uno strato di sfagno per mantenere una costante umidità alle radici. Innaffiature regolari, ma senza ristagni che possono provocare marciumi, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa.
La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).