Lechenaultia acutiloba

Famiglia : Goodeniaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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La Lechenaultia acutiloba è un arbusto insolito dell’Australia sud occidentale © G. Mazza

La specie è originaria dell’Australia sud occidentale dove vive in prossimità delle rive di fiumi e paludi, su suoli prevalentemente sabbiosi o pietrosi.

Il genere è dedicato al botanico francese Jean Baptiste Leschenault de la Tour (1773-1826), il nome è considerato valido senza la “s” perché così riportato erroneamente da Robert Brown nella pubblicazione in cui istituiva il nuovo genere (1810); il nome specifico è la combinazione dei termini latini “acutus” = acuto e “lobus” = lobo, con riferimento ai lobi appuntiti del calice.

Nomi comuni: wingless leschenaultia (inglese).

La Lechenaultia acutiloba Benth. (1860) è un piccolo arbusto perenne molto ramificato, compatto, alto 20-60 cm, con foglie carnose lineari, ravvicinate, a volte imbricate, con apice generalmente arrotondato, lunghe 3-5 mm, di colore grigio verde.

I fiori ermafroditi, solitari, terminali ed eretti, privi di picciolo (sessili), lunghi circa 1,3-2,5 cm, sono tubolari con lobi appuntiti e generalmente ricurvi, di colore giallo verdastro, blu verso l’apice. I frutti sono capsule lunghe circa 1,5 cm. Si riproduce per seme e facilmente per talea su substrato prevalentemente costituito da sabbia silicea mantenuta umida, ma senza ristagni, alla temperatura di 20-24 °C.

Specie raramente presente in coltivazione, meriterebbe maggiore attenzione, anche se i suoi fiori non sono particolarmente attraenti, per il fogliame sicuramente ornamentale ed il portamento compatto; è particolarmente indicata per giardini rocciosi.

Coltivabile in pieno sole o leggera ombreggiatura, su suoli sabbiosi e/o pietrosi particolarmente drenanti, nelle zone tropicali, subtropicali e temperato calde, in particolare di tipo mediterraneo, dal clima caratterizzato da spiccata stagionalità, con inverni poco piovosi ed estati calde e secche; coltivabile anche in vaso rispettando le sue esigenze sopra riportate, in particolare le innaffiature in inverno devono essere distanziate, lasciando asciugare il substrato prima di ridare acqua, diradate in estate.

 

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