Juniperus oxycedrus

Famiglia : Cupressaceae

EUGENIO-2.gif
Testo © Eugenio Zanotti

 

Il Ginepro rosso (Juniperus oxycedrus) può anche raggiungere i 15 m d’altezza © Giuseppe Mazza

Il Ginepro rosso (Juniperus oxycedrus) può anche raggiungere i 15 m d’altezza © Giuseppe Mazza

Il genere Juniperus comprende, secondo vari Autori, da 50 a 67 specie di alberi ed arbusti monoici o dioici, con foglie opposte o in verticilli di tre, aghiformi o squamiformi o con entrambe le forme.
Coni femminili ascellari o terminali che maturano nel primo, secondo o terzo anno, di solito ovoidali o globosi.

Le specie di questo genere sono ampiamente distribuite nell’Emisfero orientale: Europa (compreso Azzorre, Canarie, Asia Minore ed Africa), Asia Centrale (dal Turkmenistan all’Himalaya occidentale), Cina, Estremo Oriente (Giappone, Corea, Isola Sakhalin, Taiwan), e nell’Emisfero occidentale (America del Nord, Stati Uniti e Canada, Messico, Guatemala e nei Caraibi).

Comprende varie specie di alberi ad alto fusto, fino a 20-40 metri d’altezza (come ad es. Juniperus procera dell’Etiopia) e bassi arbusti con rami ricadenti.

Il nome generico per taluni deriverebbe da una parola celtica che significa ruvido, aspro, per le foglie pungenti, per altri dai nomi latini “iùnix”, giovenca e “pàrio”, io do alla luce, perché una delle specie di ginepro (Juniperus sabina) si somministrava nell’antichità alle mucche primipare per favorire il parto. Il significato del nome specifico deriva invece dal greco “oxys”, pungente, affilato, e da “kédron”, che indicava un albero, verosimilmente un ginepro dalle foglie apiculate, rigide e pungenti.

Il Ginepro rosso, detto anche Ginepro ossicedro od Appeggi (Juniperus oxycedrus L. 1753), è un grande arbusto solitamente dioico (1-6 m) o raramente piccolo albero (fino a 13-15 m), sempreverde, glauco, di aspetto simile al Ginepro comune (Juniperus communis) ma con foglie aghiformi più lunghe (15-25 mm) e con due strie chiare di sopra (una sola stria nel ginepro comune), inserite sui rametti in verticilli di tre.
Galbuli (pseudobacche) bronzei, bruni o nerastri (giallastri da immaturi), pruinosi insipidi, di 8-15 mm, contenenti tre semi di forma lanceolata e sezione ottusamente triangolare. I coni maschili sono ovoidali, giallicci, di 4-5 mm, la fioritura avviene da febbraio ad aprile.

Il portamento, così come quello del ginepro comune, è eretto negli esemplari femminili e con chioma più allargata a rami ascendenti in quelli maschili. Ha un sistema radicale molto robusto, capace di penetrare nelle fessure delle rocce; fusto con corteccia grigio-bruno-rossastro, desquamantesi in strisce longitudinali, nei rami più giovani bruno rossastra, rami oscuramente trigoni. Il legno, odoroso, ha duramen color rosso-violaceo ed è durissimo, di tessitura fine, resinoso e quasi inalterabile. Era molto usato un tempo per la produzione di carbone e, per la notevole durabilità, era impiegato per paleria da vigna e travature per ricoveri rurali. In Epoca Classica, quando i diametri raggiunti da questa pianta erano certamente maggiori, dai tronchi si traevano statue.

Specie eliofila e xerofila, generalmente dioica, la troviamo pioniera d'ambienti aridi, spesso rocciosi, prossimi alle coste, ma anche in boschi, macchie e garighe mediterranee. Può raggiungere i 1600 m di quota © Giuseppe Mazza

Specie eliofila e xerofila, generalmente dioica, la troviamo pioniera d’ambienti aridi, spesso rocciosi, prossimi alle coste, ma anche in boschi, macchie e garighe mediterranee. Può raggiungere i 1600 m di quota © Giuseppe Mazza

Questa specie viene distinta in tre diverse entità: subsp. oxycedrus , caratterizzata da foglie non più larghe di 2 mm e bacche rosso-brune, lucide, con diametro di 7-11 mm distribuita nel Sud-Est dell’Europa, Portogallo e Spagna orientale, Est e Sud della Francia, Nord-Ovest d’Italia, Corsica e Sardegna, Africa Nord-Occidentale dal Marocco alla Tunisia orientale; subsp. badia albero piramidale (h 15-20 m) con foglie di 12-20 x 1,2-2 mm, generalmente acute (nelle piante maschili sono più brevi, 8-12 mm, e sub-ottuse) e bacche di 10-13 mm, più o meno pruinose da giovani, bruno-violacee a maturazione, descritta a Nord dell’Algeria in Portogallo e Spagna; subsp. macrocarpa con foglie larghe fino a 2,5 mm e bacca brunastro-pruinosa, con diametro di 8-15 mm, che abita le dune stabilizzate e le sabbie costiere del Mediterraneo dove è noto volgarmente col nome di ginepro coccolone.

Juniperus oxycedrus è pianta eliofila, xerofila e pioniera degli ambienti aridi prossimi alle coste, anche rocciosi, boschi e macchie e garighe mediterraneee, dal piano fino a 1600 m di quota, in tutta l’area mediterranea (al Marocco al Portogallo, a Nord e Sud della Francia e dell’Italia, da Est a Ovest dell’Iran, nel Sud di Libano ed Israele). È uno degli elementi vegetali che caratterizzano in modo molto appariscente alcune forme del nostro paesaggio mediterraneo costituendo una sorta di macchia bassa e densa, appiattita dal vento, ma non di rado, lungo i litorali meno disturbati dall’uomo (peraltro oggi assai rari!), assurgente in grandi esemplari arborescenti, la prima e più robusta linea di difesa dei nostri sistemi litoranei.
L’illustre e mai dimenticato Prof. Valerio Giacomini scriveva in merito: “Per vedere questa vegetazione nel suo pieno vigore e nella piena integrità dovremmo recarci in alcuni tratti meno frequentati del litorale orientale sardo; i poderosi esemplari distorti, ma in piena e intatta vegetazione, emergono al sommo delle prime dune come bandiere vittoriose a significare il trionfo della vita contro l’aspra avversità degli elementi. Ma ovunque l’esistenza di queste piante è in pericolo; ciò che non possono distruggere e soverchiare le più violente forze del mondo fisico, può essere cancellato in pochi giorni dall’uomo, con l’impiego di mostruosi mezzi meccanici”.

Maturando i galbuli assumo toni rossastri. Pruinosi ed insipidi, misurano 8-15 mm e contengono 3 semi lanceolati © Giuseppe Mazza

Maturando i galbuli assumo toni rossastri. Pruinosi ed insipidi, misurano 8-15 mm e contengono 3 semi lanceolati © Giuseppe Mazza

Il Ginepro rosso è utilizzabile per il consolidamento dei suoli sabbiosi contro l’erosione e per formare siepi e barriere. Dalla distillazione secca del legno del ginepro rosso si ottiene un olio aromatico denso, scuro, con forte odore di fumo detto olio di cade o olio di cadino (“Pix juniperi” nelle farmacopee), costituito principalmente da fenoli (guiaiacolo, etilguaiacolo, creosolo), sesquiterpeni (cadinene e altri), utilizzato (non a livello famigliare!), in alcuni cosmetici e prodotti seboequilibranti e preparazioni tradizionali per il trattamento degli eczemi, psoriasi, alopecia, acne grassa, forfora, ecc., e medicazioni esterne della pelle, nonché per preparare pomate ad azione revulsiva ed antiparassitaria. Questo particolare olio fu usato dagli antichi Romani per imbalsamare i morti e si riteneva che bruciando il legno del ginepro rosso si facessero allontanare le serpi.

I galbuli hanno applicazioni analoghe a quelle del ginepro comune e posseggono un’azione antireumatica, anticatarrale, balsamica, antisettica, stimolante, rubefacente, diaforetica e depurativa; sono assai ricercati da molte specie di uccelli che sono i principali agenti della disseminazione.

Sinonimi:
Juniperus wittmanniana Fisch. ex Lindl. (1850); Juniperus oxycedrus var. wittmanniana Carrière (1855); Juniperus tenella Antoine (1857); Juniperus oxycedrus var. brachyphylla Loret (1862); Juniperus oxycedrus var. brachyphylla Loret is (1865); Oxycedrus echinoformis Carrière (1867); Oxycedrus withmanniana Carrière (1867); Juniperus oxycedrus Herb.Linn. ex Parl. (1868); Juniperus heterocarpa Timb.-Lagr. ex Loret & Barrandon (1876); Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa (Sm.) Ball (1878); Juniperus oxycedrina St.-Lag. (1880); Juniperus heterocarpa Timb.-Lagr. ex Nyman (1881); Juniperus oxycedrus subsp. rufescens Debeaux (1894) ; Juniperus oxycedrus f. viridis Posp.(1897); Juniperus oxycedrus L. subsp. maderensis Menezes (1908); Oxycedrus ericoides Pandiani (1912); Juniperus souliei Sennen (1917); Juniperus oxycedrus subsp. hemisphaerica (C.Presl) Em.Schmid (1933); Juniperus oxycedrus L. subsp. hemisphaerica (Presl) Emil Schmid ex Atzei & V.Picci (1973); Juniperus oxycedrus L. var. transtagna (Franco) Silba (1984); Juniperus oxycedrus L. f. densa Jovan. (1992); Juniperus oxycedrus var. fastigiata Jovan (1992); Juniperus oxycedrus var. parvifolia (Novàk) Jovan. (1992); Juniperus oxycedrus f. viminalis Jovan.(1992); Juniperus oxycedrus L. var. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Silba (2000); Juniperus oxycedrus L. var. spilinana Yalt., Eliçin & Terzioğlu (2007); Juniperus oxycedrus L. f. yaltirikiana Avci & Ziel. (2008); Juniperus oxycedrus L. subsp. deltoids (R.P. Adams) N.G. Passal (2009).

 

→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle CUPRESSACEAE cliccare qui.